sabato 30 ottobre 2010

Sentirsi animali

 "Questa è la prosa del mondo quale appare alla propria e all'altrui coscienza, un mondo fatto di finitezza e di mutamenti, inviluppato nel relativo, oppresso dalla necessità, alla quale il singolo non è in grado di sottrarsi".   Carl Friedrich Gauss

Rimodellare la propria vita non è facile, soprattutto quando il rinunciare a privilegi e diritti ti coinvolge in prima persona. I gesti quotidiani e le abitudini possono mutare e adeguarsi, la mente trova ostacoli non facili da debellare, analizzare il contesto con obiettività e distacco personale potrebbe essere una modalità, ma non una regola. Quando passi gran parte della vita nell'igenuità del bambino e un'altra parte nell'inesperienza dell'uomo non hai gran motivo di cambiare, quando questo stato muta in una essenza più stabile e consapevole, percorri strade diverse e hai fame di esperienze che appaghino le tue esigenze. Sono spiazzato dagli eventi, non perché gli eventi siano cambiati, è il percepirli diversamente che mi fa riflettere....a voi non capita mai? Sentirsi felici, amare, avere successo nella vita sono dei traguardi o dei limiti? Si parla sempre dell'infinità dell'universo perché limitarci nel resto? L'aforisma di Gauss dice che non posso sottrarmi da singolo, ma non mi impedisce di farlo in branco...perché in fondo il "gruppo" è più adatto all'uomo...sentirsi animali è un'altra storia.
P.S.
Questa è un'idea estrema...ma non troppo

2 commenti:

  1. e' proprio così..il singolo nn può sottrarsi dall essere felice.....dall avere successo nella vita e questi,secondo me,sono dei grossi limiti......
    Mimma

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  2. il singolo, secondo me, non deve sottrarsi dall'essere felice ma non c'è interrogativo sulla felicità che non passi prima dall'interrogativo sul valore della nostra esistenza.....c'è una felicità che va al di là del successo, della realizzazione personale, dalla fama, dai ruoli sociali,....è un obiettivo importante ma è dentro di noi non fuori, non è legato a nulla se non al valore della nostra immensa, infinita vita....qualsiasi altro percorso che porta l'individuo a cercare altrove ciò che in realtà ha già in sè condurrà inevitabilmente ad una gioia momentanea, passeggera ed inutile....una volta che arrivi a questo comprendi anche che non c'è separazione netta tra il tutto ed il singolo, l'individuo ed il gruppo...siamo onde di un unico mare...
    Daniela

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