lunedì 31 maggio 2010

Evoluzione del pensiero

Quando la mente inizia quel processo evolutivo tanto auspicato, si riescono ad estrapolare da concetti e situazioni apparentemente nella norma, delle argomentazioni molto diverse. Gli investimenti, nella ricerca, nell'università e nell'insegnamento in genere nel nostro paese, come in molti altri, sono sempre più fuorviati o ridotti all'osso. I prodotti, chiamiamoli volgarmente così, vengono formati con una educazione meccanica e nozionistica, senza dare libero sfogo alle emotività e creatività singole, incanalando sempre tutto in stereotipi di risoluzioni confezionate ad arte. La mia personale visione, è anche in questo caso, una non volontà di incentivare la ricerca e l'insegnamento in genere perché si ha paura, o meglio, chi occupa le posizioni di comando non ha interesse ad allargare a soggetti loro non graditi le proprie posizioni. Questo porta ad una semplice riflessione, perché si dovrebbe aver paura, del progresso e delle tecnologie che ne potrebbero derivare? Forse aprirebbero gli occhi a milioni di persone? O più semplicemente si potrebbero ricavare delle soluzioni per risollevare le sorti di questo pianeta.
Proviamo a riflettere se tutte le risorse fisiche e mentali, venissero concentrate per migliorare o trovare nuove fonti di energia, non si risolverebbero quasi tutte le problematiche?
Allora ricapitoliamo, gli enti, le lobby, i governi per quale motivo dovrebbero finanziare l'innovazione reale e non quella dettata dalle mire del profitto e delle guerre?....diciamo così avrebbero troppo da perdere......svegliamo le nostre coscienze sopite.

sabato 29 maggio 2010

La mia manovra economica

Capisco che ci sono fior fior di esperti e studiosi che hanno passato una vita per espletare le loro professioni, la cosa mi ingrippa il cervello quando tali menti partoriscono delle soluzioni che non sono soluzioni. Gli stessi ad unisono esaltano le loro gesta epiche, e si eleggono salvatori della storia. La crisi nel vecchio continente non è di passaggio, non fa capolino per poi ritirarsi con discrezione, qualsiasi sia l'epilogo le ferite lasceranno le loro cicatrici, eppure da profano mi sorge qualche dubbio.
Perché nessun governo ha pensato a ridurre le spese militari? Senza andare a contabilizzarle non mi sembrano di poco conto se poi lo volete fare leggete l'articolo correlato.
Perché in una Europa dove sono state abbattute le frontiere, vige la libera circolazione di persone e merci ci sono ancora apparati diplomatici nei singoli stati? Nelle ambasciate e consolati per gli operatori la retribuzione varia dai 27.500 dollari ai 47.000 dollari al mese (più le varie indennità) e li la cifra si amplia a dismisura.
Per quale motivo la Chiesa, per tutto ciò che non è benessere comune, non deve pagare come un qualsiasi altro ente privato?
Perché non si procede alla dismissione delle provincie solo dal punto di vista politico? Dai dati dell'Unione delle Province Italiane il 73% dei bilanci si distribuisce in spese correnti e soltanto il 27% in investimenti. Quindi, 3/4 dei soldi servono al mantenimento delle stesse province e solo 1/4 vengono utilizzati per il cittadino. Il costo complessivo delle province supera i 10 miliardi di euro. In base ai dati pubblici disponibili relativi ai bilanci, la somma delle sole spese correnti; considerando le spese in conto capitale le spese superano i 20 miliardi di euro all’anno.
Per quale motivo le rendite da capitale hanno tassazioni così vantaggiose?
mmmmm.....continuiamo?....no basta altrimenti divento noioso. Buona manovra a tutti.

giovedì 27 maggio 2010

Dedicata a te......

Distendo il tappeto delle emozioni, finemente lavorato, da mani delicate e forti, i colori sono vivi e si riflettono in questa notte sul mare in movimento. Il tempo è il nostro compagno di tessitura, ci segue passo passo, siamo la trama e l'ordito di questo tappeto, disteso sulle acque dell'esistenza, uniti nell'intreccio, per dar anima all'inconsistenza del nostro esser soli. Fluiscono i pensieri fatti di progetti e attese, si intrecciano tra le maglie, prendono corpo, invadono le giornate, ne mutano gli umori in un incontenibile vortice di emozioni. Siamo sul pianeta per assaporare, gustare, guardare facendo di noi stessi veicolo di piacere, per non perder nulla del dono. Originato dalla perseveranza e dal caso scrivo nel silenzio di queste pagine dove tutti posson condividere ma solo noi possiam capire, e nell'inumana rete dedico il mio augurio.
Nella terrena realtà continueremo a tessere, con le nostre coscienze proveremo a volare....

mercoledì 26 maggio 2010

Il lusso perchè tira?

Il lusso continua a crescere, non è uno spot ottimistico, ma è ciò che si legge e si vede. Quale donna sa rinunciare ad un gadget Louis Vuitton, o uomo all'orologio che fa tendenza, al SUV o al diamante per sempre, alla sneakers colorata, o agli occhiali del momento....forse un'anticonformista potrebbe far valere la sua, ma la sua ragione sarebbe troppo limitata. Non sono immune da queste pratiche, ma da qui al sentirsi un disadattato perché non ho le iniziali sulla camicia ce ne vuole. Questi prodotti comportamentali stanno danneggiando anche i più piccoli, come ho avuto modo di scrivere, per quale ragione la tendenza non si ferma. La butto lì, faccio un'ipotesi, il sistema è in una fase di crisi, i media ne danno ampio risalto, però ci sono settori, non sono pochi, che continuano ad inanellare dati di crescita positiva. Multinazionali, banche, caste e lobby varie, vivono in una agiatezza sempre maggiore, controllano le vicessitudini politiche e sociali mentre le masse si scannano per mantenere le proprie posizioni. Il dubbio sorge spontaneo, per quale ragione dovrebbero redistribuire le ricchezze? Perché dovrebbero rinunciare ai privilegi?Perché dovrebbero rinunciare a controllare il mondo?......alla prossima, pensateci!!!

lunedì 24 maggio 2010

Le dimissioni di Maria Luisa Busi

Guardo con rispetto e soddisfazione l'epilogo professionale della giornalista Maria Luisa Busi, e del polverone alzato con le sue considerazioni dure, concise, e senza fronzoli. La giornalista, la donna, fa una serie di domande, che nella testata da lei condotta non trovavano più risposte, come non le si trovano in nessuna altra parte, perché le linee editoriali da seguire non rappresentano i protocolli imposti. Non entro nel merito, come sempre del resto, mi limito a condividere pienamente la linea, più volte già palesata, che ci troviamo in mondo troppo condizionato dalla TV e i mass media in genere, e quei pochi baluardi d'informazione libera sono tacciati di destabilizzare il sistema o addirittura di creare onte ideologiche pessimistiche orribilmente di parte. L'abilità delle menti sane e senza condizionamenti sta nell'analizzare con distacco le notizie, per poi valutarne l'affidabilità facendo dei riscontri, in rete, dove per fortuna c'è ancora pluralità di vedute. Essere protagonisti non vuol dire primeggiare a tutti i costi a discapito di tutto e di tutti, ritornare ad una obbiettiva visione d'insieme per l'interesse della collettività, senza lasciarsi trasportare dalle demagogie, riportando la linea di sviluppo verso l'evoluzione e non verso l'involuzione della specie, potrebbe essere un gran vivere.
Lavorare su noi stessi è la priorità, la nostra indipendenza mentale è la libertà di tutti.

P.S.
Condividere gli articoli su fecebook, o altri social, non lo consideriamo solo un atto di accettazione passiva. Spesso si "condivide" come in una catena di sant'antonio, perché tutti lo fanno, usciamo da questa ottica, facciamolo perché ne siamo convinti.

giovedì 20 maggio 2010

La nuova migrazione

A migrare non sono gli uccelli alla ricerca del clima mite delle nuove oasi, sono le valige colme di speranze per ciò che la loro terra non offre più, vuoi perché arida ed incolta, vuoi perché l'accesso alla parte rigogliosa non è concessa a tutti. Vedo, sento, leggo, tocco con mano le più disparate spiegazioni, dopo gli studi, anche questi in molti casi effettuati lontano da casa, il lavoro si sposta sempre più su, chiamiamolo cosi per non ghettizzare il Nord, il fenomeno pare tornato al livello degli anni 60/70, e darne una spiegazione è complicato.
Il territorio del centro-sud è storicamente poco incline ad offrire occasioni, da un lato le criminalità organizzate ne traggono inevitabili vantaggi potendo contare su manodopera disperata e senza sbocchi, dall'altra le istituzioni nel loro complesso non aiutano. Poi non tralascerei quell'atavica cultura del rimanere vicino alle famiglie, come gli apostrofati "mammoni/e", a discapito di eventuali opportunità lontane. Nel marasma, la crisi economica ha fornito altri elementi di insicurezza, che non penso si spegneranno nel breve periodo, ma è proprio così o c'è dell'altro?
Cominciamo dal basso, la crisi fa comodo a qualcuno, ad esempio per allargare sempre più il gap tra ricchezza/potere e le masse, creando delle vere e proprie caste? I giovani sono attaccati alle gonnelle della mamma, oppure andare lontano con prospettive economiche di 1000/1500 euro, per poi doverne impegnare una gran fetta per vitto e alloggio e non aver possibilità di crescita è una ipotesi più plausibile? Le istituzioni vogliono realmente distruggere la criminalità, o vogliono banchettare con loro?
Stiamo migrando, non per il solo posto di lavoro, ma per la sopravvivenza del genere umano.

mercoledì 19 maggio 2010

Estemporanea voglia di crescere

In alcuni frangenti mi pervade l'animo, mi catapulta nel tumulto dei pensieri e mi regola l'umore come una valvola di sicurezza quando la pressione all'interno sale. Mi sento insabbiato nel deserto, l'arsura non ti da tregua, seduto sulle dune a contemplare il paesaggio mutevole di questo mare sterminato, il sole è alto e attendo l'impossibile. Il miraggio di un sogno, quell'acqua che da e toglie la vita, di quella speranza sopita che vive dentro di noi. Mi sveglio, con gli occhi stropicciati cerco le pantofole, come al solito una è sparita come inghiottita dalle sabbie mobili, vado automaticamente in cucina e mi gusto la colazione, in attimi di perfetto godimento. Finisco il rito mattutino, mi reco al lavoro, la mia mente si dirige altrove, continua ad esplorare , confrontare, elaborare, eppur non dovrei. La concentrazione è d'obbligo, ritorno in me, ma nulla cambia, è un'elemento in sospensione sugli sguardi altrui e grida ad alta voce la sua estrazione. Forte e orgoglioso, impavido ed intraprendente, rinchiuso in una gabbia invisibile dialoga con se stesso e con il mondo.
Chi è che grida? La mente o la coscienza?....sono frastornato. Il deserto attende, e non ho paura in fondo so di non essere io a patir l'arsura.

sabato 15 maggio 2010

Un'altra cultura.

"Da noi gli studi non portano a niente.La maggior parte dei nuovi ricchi non è nemmeno diplomata. Quello che conta è sapere come funziona, conoscere qualcuno, ungerlo a dovere. In questo modo, le porte si aprono. Oppure, per le ragazze, sposare un uomo ricco. Il che porta allo stesso risultato."
Non è la litania che ci perseguita ogni giorno, ma una frase estrapolata dal "Il paese delle stelle nascoste" di Sara Yalda, nata in Iran nel 1967, ha studiato e lavora in Francia per Le Figarò. Non sto facendo la pubblicità o la recensione ad un libro, che mi ha in parte affascinato, voglio soltanto far notare come una cultura ai nostri antipodi si stia trasformando in ciò che noi profondamente deprechiamo. Il racconto é di una donna che ritorna nel suo paese alla ricerca del passato e delle sue origini, si ritrova catapultata in una realtà che all'apparenza è rigida ed incline al fondamentalismo islamico, con le bandiere americane bruciate davanti alla TV e lo chador che copre le donne, mentre nell'oscurità del silenzio sognano l'avventura americana ed occidentale in genere, passano da una festa trasgressiva e l'altra, con droga alcol e sesso, il tutto sotto lo sguardo consapevole di Ahmadinejad, che agli occhi del suo popolo aveva promesso una redistribuzione delle ricchezze con un ritorno ai valori, ma di fatto ha acuito il divario, illudendo con il sogno occidentale, che in una popolazione composta da più del sessanta percento di giovani sotto i 35 anni è risultato determinante.
Questa è globalizzazione, uniformare, porre come tipologia un modello prestabilito in ogni ambito per dettare i tempi, la creazione di caste di potere in ogni parte del pianeta a discapito delle masse, controllare con proclami da baraccone gli esseri non pensanti.
Coscienza, comunione d'intenti e la persecuzione dell'unico scopo realmente importante per ristabilire ordine nel marasma generale, ovvero il benessere comune e non dei pochi.
Difficile....senza dubbio, io ci provo provateci anche voi.

venerdì 14 maggio 2010

Il benessere non è acquisito

Sembra lo spot di una nuova campagna pubblicitaria per sensibilizzare le coscienze, io la vedo come un monito per non far riposare le proprie chiappe su tazze d'orate.
L'impegno deve coesistere con il rispetto per se stessi e gli altri, non portandolo avanti egoisticamente. Anche se ultimamente è in voga un certo movimento "rivoluzionario" per le indipendenze locali, è altrettanto evidente che i popoli vicini e lontani sono strettamente correlati tra loro, è come una biglia lanciata nello stagno, non passerà la superficie dell'acqua senza propagare le onde che fermeranno la corsa al giunger delle sponde. Dividere per rafforzare ora non mi sembra una grande idea, non divaghiamo e torniamo al punto, ovvero, vuoi per stanchezza, vuoi per mancanza di stimoli o per una bassa considerazione che gli altri dimostrano nei nostri confronti, si tende a mollare le redini e ciò che in molti casi si è faticosamente conquistato si perde. Costruire se stessi è priorità da non sottovalutare, farlo in armonia e pazienza una bella scommessa, senza avere come unica fonte d'ispirazione il lato economico altrimenti andremmo fuori strada e quel benessere del titolo non sarà mai acquisito.

mercoledì 12 maggio 2010

Voli pindarici....ci provo.

Oggi come ieri come domani...di tutto di più. Una frase sconfusionata come la mia mentre tenta di decifrare gli artifizi che l'economia mondiale adotta da un di tempo a questa parte.
La cavezza già barcolla sotto il peso del PIL, quell'acronimo che ha preso sembianze umane mentre si aggira indifferente, facendosi beffa dei suoi creatori, eppure quell'antica legge economica della domanda e dell'offerta, reminescenza storica di studi approssimativi, mi da l'idea del pagliaccio che scende in campo per distrarre il toro inferocito.
L'informazione, rettifico, la disinformazione, avvezza alle pratiche d'ipnosi di massa distoglie l'attenzione sulle problematiche reali, continuando la campagna basata su numeri senza senso. Le basi quelle reali dove sono? Se non ridiamo un coscienza all'economia sarà inevitabilmente essa la nostra padrona, saranno gli oggetti che ci circondano a dettare i tempi, non avremo più voce in capitolo se non ci risvegliamo dal torpore. Siamo avidi, egoisti, assetati di sangue nascondendo dietro motivi religiosi o bellici le inconcludenti politiche mondiali....tra un po passeranno in TV asini volanti e tutti incantati ammireremo le acrobazie.
Il pianeta è congestionato, la politica al sevizio delle multinazionali e delle banche ha fatto il suo corso, fino a quando assisteremo passivi a tutto ciò?
Incominciamo a capire, riflettere e non applaudiamo il demagogo di turno, risvegliamo le coscienze sopite, per uno scopo comune.....torniamo a vivere le nostre vite.

martedì 11 maggio 2010

Viaggio nella società

Passeggiando tra le vie di Roma, nulla sembra mutato, il solito caos, i soliti monumenti, le solite storie, eppure entrando nel tessuto umano di questa vecchia e stanca città, noto molti cambiamenti. Nella millenaria storia, e nel suo intrecciare di stili, vedo una società che molti non accettano, o meglio in molti non accettano nel privato delle loro mura, lontani da orecchie e sguardi indiscreti, perché quelle stesse persone tra i loro simili, ed immersi nelle discussioni del quotidiano ostentano idee liberiste ed antirazziste, covando in grembo il germe dell'odio e dell'ostilità verso coloro che giudicano usurpatori dei lori diritti, non accettando il dato inconfutabile, la colonizzazione a macchia d'olio che il paese intero e Roma nello specifico sta attraversando.
Aldilà delle considerazioni culturali e meramente personali, mi pongo un interrogativo, questa è una città sempre più cosmopolita o sempre più divisa?
Le domande sono lecite, le soluzioni molteplici, anche se le applicazioni materiali scarseggino, però c'è qualcosa che mi fa sperare, mentre in compagnia di una coppia di amici con bambino al seguito ci trovavamo in uno di quei giardinetti pubblici con spazi attrezzati per i più piccoli, che ai miei tempi non esistevano (eppur non mi sento così vecchio).
Osservando i genitori, ho visto diverse etnie per lo più circoscritte nei loro spazi virtuali a dialogare tra loro, mentre con grande gioia ed incontenibile trasporto i piccoli completamente indifferenti alle diseguaglianze trasmettevano la loro voglia di giocare, la loro spensieratezza e la irrefrenabile voglia di scoprire e scoprirsi.
Questo è il sogno da realizzare, e se riescono a farlo i bambini con un po d'impegno riusciremo anche noi.

martedì 4 maggio 2010

Una giornata uggiosa

Oggi il tempo non permette divagazioni, è cupo come il mio umore, non dovrei esserlo perché non vi è alcun motivo, eppure sono giorni che tra le notizie dal mondo non vedo che negatività, l'Europa è in fermento la sua stabilità vacilla. La caduta dell'aereo delle autorità polacche è dimenticato con il suo quantomeno curioso epilogo, la Grecia si deve sacrificare se vuole sopravvivere, o meglio la popolazione si dovrà sacrificare, chi il prossimo?...Nella TV l'apoteosi dell'ipocrisia con i temi più disparati in merito al delicato momento, esempio..." come investire i propri soldi in un mercato economicamente abbordabile"....oppure...."andate in vacanza in un paese dove i prezzi calano"....ma che cazzo (scusate il termine)...si continua a tralasciare il punto focale, ovvero l'UOMO. Non può essere tutto un sistema, un scambio economico, ci sono delle vite da salvaguardare dei sogni delle idee, non voglio essere ripetitivo, in merito mi ero già espresso, però quell'euro che personalmente avevo acquisito come elemento indispensabile per un crescita dell'Europa, ora lo vedo come una catena che condiziona oltremodo le singole nazioni, che perdono identità e sono costrette ad uniformarsi o soccombere. Il tutto e sempre meno casuale, studiato metodicamente, chi potrebbe mettere in dubbio che avere una nazione in difficoltà possa essere per le restanti sorelle europee una comoda opzione di sviluppo per avere manodopera a basso costo e prodotti finanziari remunerativi che strozzano ulteriormente un ipotetico rilancio?
Continuiamo a girarci dall'altra parte, l'aperitivo ci attende.

Le mutande di ferro

E' il caso di indossare questo capo, e non per preservare la vostre donne o uomini da indesiderati utenti, ma per arginare quell'anomala ondata di bestialità che sta commettendo l'uomo.
Non so se questo sia l'apice, spero di si, quello che noto è una deplorevole classificazione delle idee, se pensi o proponi un qualcosa contrario all'attuale legislatura sei un comunista, se il tuo pensiero è contro la chiesa sei un non credente, se il tuo abbigliamento non rispecchia i canoni estetici sei un emarginato, se non ti droghi non sei figo, se non segui la santa TV sei considerato fuori dal modo, se rispetti le regole sei uno scemo, se esci dal coro sei un pazzo!!!!!....BASTA....non se ne può più!
Cerchiamo di ristabilire un equilibrio comune, non credo che sia un'eresia, il consumismo sfrenato e senza una reale ragione di utilità non serve, la destra e la sinistra non servono, servono le idee giuste idipendentemente da chi le fa....BASTA...alle fisime (pippe) mentali ideologiche....ma siamo uomini o esseri con il cervello incapsulato nella televisione....i nostri input non possono esser dettati dal televoto e altre stronzate del genere...riappropriamoci della nostra vita e della nostra terra.
Quella Terra defraudata delle sue ricchezze dei suoi animali, che ci ospita e sostenta, vorrei fare qualcosa, e in molti possono dire..."cosa possiamo fare noi, sono altri che hanno in mano le sorti del mondo"....si avete ragione anche su questo, e per questo provo a cambiare IO, voi dite BASTA e cambiate voi stessi, piccoli gesti quotidiani uniti posso fare molto.

lunedì 3 maggio 2010

Lazio - Inter.....una partita di calcio

Che questo sia un paese calciofilo è fuori discussione, che ci si indigni con tanta veemenza gridando allo scandalo e quantomeno curioso. La contesa è Lazio - Inter (2009/2010) classifica Inter 76, roma 74, già questo potrebbe bastare a capire il comportamento giudicato dalle fazioni antinteriste, immorale antisportivo e così via.
Entriamo nel dettaglio, dai social network di riferimento, ai giornali ai commenti post partita, tutti uniti verso il deprecabile gesto offensivo rivolto al mondo del pallone, notoriamente non incline alle pratiche truffaldine e che mai era stato toccato da cotanto ardire. Questa unione mi lascia allibito, allora siamo un popolo pronto a condividere una alleanza per una giusta causa, armi in spalla verso lo scioglimento delle masse appecoronate.
...un momento, questo non è possibile, perché se l'argomento della contesa non è il calcio o il sesso con le sue, più o meno esplicite velature non è praticabile e in quel mondo provinciale del calcio romano, dove si giustificano i gesti goliardici del suo capitano giallorosso, si soprassiede agli scontri bellici post derby, non mi stupisce che un popolo biancoazzurro abbia tifato contro la propria squadra per veder ricacciare al secondo posto gli odiati cugini....
Vinca il migliore, dalla prossima partita.

sabato 1 maggio 2010

Uomo e donna 2

"Se si parla di differenza circa il modo di rapportarsi in altri campi, c’è allora un curioso fatterello che riguarda il terzo mondo, in particolare il Sudan islamico e integralista.

Una qualche benemerita Onlus era riuscita a portare l’acqua potabile in ogni casa di un paesino, in modo che le donne non fossero più costrette a recarsi all’unica fontana pubblica del villaggio. Ebbene: paradossalmente le meno favorevoli a questa innovazione erano proprio le donne. Infatti la possibilità di andare alla fontana pubblica a prendere l’acqua era l’unica possibilità di socializzazione consentita a queste donne, l’unico posto in cui potersi incontrare e parlare rispettando le regole ma senza la presenza dell’”uomo di casa”. Vittime di mariti gelosi, l’avere l’acqua direttamente in capanna, avrebbe offerto ai consorti, ai padri e ai fratelli, il pretesto di vietare anche quella passeggiata, quell’oretta all’aperto, che permetteva il confronto e il piacevole chiacchiericcio con le altre donne del villaggio".

Da ilpalo.com

Uomo e donna

Eterna opposizione, eterna ricerca dell'uno verso l'altra, eterna lotta...si sono scritte pagine epiche, le discussioni non troveranno mai fine, perché ostinarsi ancora a parlarne?....non c'è motivo c'è solo la voglia di costruire. Innegabile sono le difficoltà che incontrano le donne nel mondo lavorativo, innegabili sono gli innumerevoli soprusi che devono subire quotidianamente tra le mura di casa, senza prendere considerazione la differenza tra il pianeta occidentale ed orientale, tra una religione ed un'altra...quindi mi focalizzo solo sul lato fatuo della diatriba, l'uomo e la donna come entità differenti, ma reciprocamente attratte.
Quando tra le strade gli occhi si incrociano, i pensieri balzano tra un "non male però"..."che sguardo affascinante"...."ma che si guarda"..."ci salterei addosso"....la distinzione tra quale possa essere la mente che le partorisca non è così facile da individuare...quando si passa all'esternazione il discorso cambia e le differenze sono lampanti. L'uomo ragiona più con le sue parti basse, (questo essendo un rappresentante maschile) la donna è più mentale, eppure anche se con percorsi inevitabilmete diversi si finisce nel perseguire un medesimo risultato, allora qui comincio a capirci un po di meno, e voi? Questi pensieri sono validi in linea di massima se a pensarli si è soli, ma quando lo si fa in gruppo le cose si ingarbugliano notevolmente, e mentre l'uomo orgoglioso nell'affermere il suo essere maschio, ostenta sicurezza non esternando i suoi sentimenti, ma solo le problematiche, le donne per sentito dire, complottano esaminano sviscerano in comunione di beni le difficoltà dell'amica da esaminare, la invitano a seguire i loro consigli perché conoscono gli uomini meglio di lei....mmmmmm!!!!...Chiaro no?.....Siamo differenti anche nel modo di posizionare la carta igienica nel bagno, si srotola verso l'interno o l'esterno, e dio c'è ne scampi da un posizionamento errato della tavoletta del water...e allora? Aspettiamo la nostra principessa o il nostro principe, incominciado ad essere per primi dei bravi sudditi, le differenze rimarranno e il campanilismo di sesso non cesserà di esistere....perché in definitiva a noi piace essere così.