sabato 28 aprile 2012

Sono Prescritto

Dopo l'avviso di garanzia ricevuto per l'intercalare monotono dei miei reflussi mentali, ho "pensato", in ogni caso, qualsiasi cosa accada, punto alla prescrizione. Litania da italian style, perché in fondo è inutile star qua a rimuginare sul latte versato, qui non paga e non pagherà mai nessuno per colpe e misfatti, figuriamoci per un golpe, al massimo si allestirà un qualche spettacolo da quattro soldi da dare in pasto ai mezzi di comunicazione, per saziare quella voglia macabra di sangue a basso costo. In tutto questo andirivieni ho deciso di assoldare una bodyguard professionista per proteggere la mia persona. Ultimamente non mi sento sicuro, ho l'impressione di esser seguito, spiato, bannato, ed in futuro anche imbavagliato, quindi il servizio sarà H24 ad personam. Non siate gelosi, non criticate, questo è un pensiero latente, tagliente, struggente, silente, sul filo del rasoio negherò ogni addebito perché il negare paga, e in tempo di crisi, un secondo lavoro può far comodo...anche come primo non sarebbe male.
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giovedì 26 aprile 2012

Officina...bohemien

Sono un ipocrita, uno sbruffone, un pieno di se, un menzognero, che vende, soprattutto a se stesso, aria fritta. Il perché di queste considerazioni è un atto dovuto, una sorta di “avviso di garanzia”, con motivazione:

  “Le sue idee (mie idee) e/o pensieri devono esser imbrigliati in un calderone identificativo, che in molti non possono far a meno di creare, e per questa sua natura (mia natura), sfuggente, e quanto in primo comma enunciato, le comunichiamo (mi comunicano), la persecuzione per vie intellettuali, e la gogna pubblica”. In alcuni Blog ed in alcuni commenti non vi è alcuna possibilità di dialogo, solo imposizione, non vi è il barlume del dubbio, solo la visuale individuale, il tutto condito dall’intercessione divina della citazione, che avvalora il pensiero. Nel contesto, spesso scarno o poco esplicativo (il mio o di chicchessia), si estrapolano alcuni concetti o frasi, e da lì si desumono le prove dell’inefficacia ed inconsistenza della tesi (da me o altri fornita). La ciliegina o meglio aggravante di una situazione già precaria, nella fantasmagorica via lattea delle menti, è il tacciare lo scrivente, pensierante (io o chicchessia ) di “ignoranza” , “analfabetismo”, stupidità latente, saltimbanco, mancante a priori (forse perché dotati di poteri veggenti) di esperienza sul campo e nella vita.
Anche se (per ipotesi) scrivessi la verità assoluta (non unica), per antitesi (per ipotesi) si enuncia un’ulteriore verità assoluta (non unica) sulla medesima tesi, ma non possedendo l’ultima parola non ho la verità e non mi arrogo di possederla, ergo (forse) esiste…un ragionevole dubbio. Cazzo ma un minimo di umiltà no? Si sbaglia, si espone, ma non si costruiscono castelli su "persone" che non si conoscono, soltato per ciò che si espone in quattro righe di Blog. Sarà incredibile (per sommo dispiacere di taluni/e), per paradosso (con riferimento al Blog) sono estramente contento e felice di ciò che ho e ciò che sono, è il contesto in cui mi colloco (e che non posso modificare) che trovo deficitario, quindi non trovo constatazioni su personali, eventuali, stati di malessere psichici. Comunque vada...sarà una successo...rilassatevi e buonavita a tutti. ^_^

Fonte Foto: la mia

martedì 17 aprile 2012

Il trionfalismo della vita media

La vita media o prospettiva di vita che dir si voglia compie ulteriori progressi: 79,1 anni per gli uomini, 84,3 anni per le donne. Nella sua  semplicità mi sembra evidente la contentezza del corpo a tale prospettiva. Parlo un po’ a vanvera, uscendo dai bagordi politici di questi cicli infausti, in altre parole, divago, devio, deraglio, cambio strada, perché in fondo la nostra cultura punta tutto su questi mirabili perfezionamenti, i progressi dei numeri, delle statistiche, pacatamente come quel rompiballe del PIL e tutta quella serie di acronimi che ingorgano le nostre fragili coronarie. Condizioni alimentari, sanitarie, stili di vita e quant’altro hanno dato lo sprint, ma in tutto questo qualcuno si preoccupa di questa qualità della vita? Parliamo della medicina, sicuramente ha fatto passi da gigante, però mi sembra che non si punti a guarire, ma a curare (con la dilatazione nel tempo il business aumenta),..tanto c’è la prospettiva di vita. Il lavoro (nobilita l’uomo) eppur è negato, sottopagato, portato al limite…e ora ti dicono “lavorerai fino a 70 anni” tanto la prospettiva di vita è migliorata. Ok, ma i miei 70 anni dove li vado a riprendere? Cosa cazzo ci stanno dicendo…faccio le buone azioni adesso perché in prospettiva mi sarà riservato un posto in paradiso? Sono basito, alquanto disorientato, a bordo strada tutti continuano a muoversi in fermento, anche il tempo libero è cadenzato, strutturato, condizionato…ehi tu che stai leggendo…non è così che funziona, ci stiamo soffocando sotto uno strato fumoso, di facciata, di logica, di risurrezione economica, di esteriorità, di approccio, ci stiamo autoconvincendo della nostra onnipotenza, trascurando tutto, persino e soprattutto noi stessi...in tutto questo la prospettiva di vita si è allungata... 

venerdì 13 aprile 2012

Happy birthday...con ritardo

Faccio due anni di apparizione sulla blogosfera e me ne dimentico completamente per quasi una settimana...forse ho raggiunto l'apoteosi con il "vuoto" mentale senza saperlo...



Fonte immagine e non vi perdete anche le altre ^_^

giovedì 12 aprile 2012

martedì 3 aprile 2012

Conchiglie sulla riva

La scorsa settimana ci siamo fatti una bella passeggiata in riva al mare, temperatura mite, le scarpe calpestavano con rispetto l’arenile, per non farsi notare, qualche turista straniero osava in costume. Lo sciabordio del mare, il sole quanto basta alto, il vento sottofondo musicale, un bel respiro e il sorriso delle persone amate a chiusura di un dipinto da consegnare alle memorie. Nel mentre la raccolta di conchiglie, modellate da un artista dalle varie sfumature, il pensiero si è arrotondato come i loro angoli. Non alloggeranno mai molluschi o simili, mai nutriranno lo stupore dei bambini sulla riva, mai entreranno nelle case a far bella mostra, ma saranno fermi immobili tra le mie mani con il loro luccichio artificiale a destare interesse come un mondo in frantumi, li miro, li ripongo nella tasca della giacca, mi giro verso l’orizzonte un po’ mi commuovo, mi sento vuoto, senza una reale giustificazione, applico quel raggio della ragione che ancor illumina una parte di me, sono anch’io un uomo, non me ne pento, ma non è colpa mia che son tale.