martedì 4 maggio 2010

Una giornata uggiosa

Oggi il tempo non permette divagazioni, è cupo come il mio umore, non dovrei esserlo perché non vi è alcun motivo, eppure sono giorni che tra le notizie dal mondo non vedo che negatività, l'Europa è in fermento la sua stabilità vacilla. La caduta dell'aereo delle autorità polacche è dimenticato con il suo quantomeno curioso epilogo, la Grecia si deve sacrificare se vuole sopravvivere, o meglio la popolazione si dovrà sacrificare, chi il prossimo?...Nella TV l'apoteosi dell'ipocrisia con i temi più disparati in merito al delicato momento, esempio..." come investire i propri soldi in un mercato economicamente abbordabile"....oppure...."andate in vacanza in un paese dove i prezzi calano"....ma che cazzo (scusate il termine)...si continua a tralasciare il punto focale, ovvero l'UOMO. Non può essere tutto un sistema, un scambio economico, ci sono delle vite da salvaguardare dei sogni delle idee, non voglio essere ripetitivo, in merito mi ero già espresso, però quell'euro che personalmente avevo acquisito come elemento indispensabile per un crescita dell'Europa, ora lo vedo come una catena che condiziona oltremodo le singole nazioni, che perdono identità e sono costrette ad uniformarsi o soccombere. Il tutto e sempre meno casuale, studiato metodicamente, chi potrebbe mettere in dubbio che avere una nazione in difficoltà possa essere per le restanti sorelle europee una comoda opzione di sviluppo per avere manodopera a basso costo e prodotti finanziari remunerativi che strozzano ulteriormente un ipotetico rilancio?
Continuiamo a girarci dall'altra parte, l'aperitivo ci attende.

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