
...condividere la visione della vita, senza pregiudizi o politche preconfezionate, dove si espone l'idea e si costruisce la soluzione...
lunedì 27 settembre 2010
Lavoro

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lavoro
giovedì 23 settembre 2010
Incatenati

Spezziamole queste catene....
lunedì 20 settembre 2010
Cercasi..... RISPETTO
Rispetto per chi fa il barista
Rispetto per chi lavora nei campi
Rispetto per i medici e infermieri che operano coscienziosamente
Rispetto per chi opera nel sociale senza secondi fini
Rispetto per le forze dell'ordine che ti rispettano
Rispetto per le famiglie che si barcamenano nel far quadrare i conti
Rispetto per chi studia con passione
Rispetto per chi si impegna nella realizzazione dei sogni
Rispetto per chi ama gli animali
Rispetto per chi ama la natura
Rispetto per chi ama
Rispetto per chi fa l'amore
Rispetto per chi fa sesso
Rispetto per chi fa l'amore
Rispetto per chi fa sesso
Rispetto per chi crede in un Dio
Rispetto per chi crede nella cultura
Rispetto per chi prende coscienza di se stesso
Rispetto......
Rispetto per questa vita, e per tutto ciò in cui si crede...se ne trovate in giro fate un fischio.
mercoledì 15 settembre 2010
La donna in metropolitana
Un giro in città vale la pena di esser vissuto, assaporato, odorato...qui le fragranze si fondono nel rarefatto, passano nel fresco profumato, finiscono in quel olezzo stile stalla del metrò, e proprio del metrò vorrei parlare. Muoversi negli ingorghi cittadini non fa mai bene, e il metrò è diventato un vero e proprio luogo dove il tempo trascorre all'insaputa del viaggiatore. Ogni città ha il suo stile i suoi passeggeri le sue metodologie, ma la cosa che mi è saltata all'occhio frequentando i vagoni negli orari di chiusura degli uffici e negozi o più in generale nelle ore serali è che molte donne, un'altissima percentuale, leggono beatamente un libro o una rivista creando intorno alle loro figure un alone di impenetrabile disinteresse verso tutto ciò che le circonda, una sorta di muraglia protettiva o desiderio di passare del tempo con loro stesse prima di rientrare a fatica agli impegni casalinghi, che in molti casi non ritrovano l'aiuto del compagno, dei figli o del marito o vanno a cozzare contro le insofferenze di genitori invadenti privi di ogni sensibilità. Il metrò con la sua corsa arriva a destinazione portando con se un pò di quelle donne silenziose e sofferenti che attenderanno il giorno seguente per immergersi nuovamente nelle loro storie.
P.S.
Un pensiero a quelle donne che troppo spesso non vengono apprezzate, che annullano i loro sogni i loro pensieri per portare avanti sciocchi stereotipi a loro imposti.....essere donna non è un peso di cui liberarsi.
P.S.
Un pensiero a quelle donne che troppo spesso non vengono apprezzate, che annullano i loro sogni i loro pensieri per portare avanti sciocchi stereotipi a loro imposti.....essere donna non è un peso di cui liberarsi.
giovedì 9 settembre 2010
Le tribù del fregio
Le rappresentazioni del potere nei simboli, identificano nel solo possesso un'appartenenza che colloca il possessore nell'elite. Il fregio crea dipendenza, attira il barlume della ragione, ci fa perdere il controllo. Si cerca l'accettazione da parte degli altri o l'ergersi al disopra, e nella miriade di simboli la scelta comporta l'ingresso in un recinto. Ci sono recinti dorati o fatiscenti, ma il concetto non cambia, l'appartenenza è più importante della libertà di essere, di esistere, di portare avanti le proprie idee, perché altrimenti non si viene identificati. Girovagare al di fuori ti fa apparire come un pesce fuor d'acqua ed iniquo alla vita terrena. Questi percorsi preconfezionati sono sempre più evidenti ed attuati inconsapevolmente da giovani, piccoli e piccolissimi, per entrare il prima possibile nel sistema produttivo e garantirne l'espansione e la crescita insensata.
Ci risiamo.....per chi è frequentatore del Blog avrà capito, non parlo di complotti o giù di lì....però avere un'identità, essere unici, credere in se stessi...non vuol dire esser diversi, e per questo non accettati...e poi se anche fosse, fottetevene in fin dei conti non sanno cosa si perdono...
Ci risiamo.....per chi è frequentatore del Blog avrà capito, non parlo di complotti o giù di lì....però avere un'identità, essere unici, credere in se stessi...non vuol dire esser diversi, e per questo non accettati...e poi se anche fosse, fottetevene in fin dei conti non sanno cosa si perdono...
lunedì 6 settembre 2010
Il Caso Sakineh
Secondo il rapporto di Amnesty International, nel 2009 sono state messe a morte almeno 714 persone in 18 paesi e condannate a morte almeno 2001 persone in 56 paesi. Questi dati non tengono conto delle migliaia di esecuzioni probabilmente avvenute in Cina, paese dove le informazioni sulla pena capitale rimangono un segreto di stato. Oltre alla Cina, i paesi col più alto numero di esecuzioni sono risultati l’Iran (almeno 388), l’Iraq (almeno 120), l’Arabia Saudita (almeno 69) e gli Stati Uniti (52). Analizzando i dati, e togliendo Iran e Iraq, paesi chiaramente considerati incivili, mi chiedo, dov'è l'indignazione per Cina, Arabia Saudita, USA? Il caso Ashtiani Sakineh in questione, va condannato a priori perché la vita umana non può essere spezzata per improcrastinabili esigenze religiose politiche o quant'altro, le modalità brutali non ha senso contestarle perché è il fine ultimo da non considerare. In USA... "I politici creano con la pena di morte l’illusione che qualcosa viene fatto per il crimine, o che in qualche modo le persone ‘cattive’ sono messe al sicuro e che la comunità può così stare tranquilla, ma la verità è che i peggiori non muoiono nel braccio della morte, solo i più poveri lo fanno. I peggiori ricevono l’ergastolo o, se hanno molti soldi, non vengono giudicati colpevoli. I poveri sono in genere malati di mente o i ritardati, o i giovani criminali. […] Spesso hanno subito violenze sessuali nell’infanzia, hanno problemi di droga o alcool". A dirlo non è un qualunque attivista per i diritti umani, ma Melodee Smith, avvocata americana esperta in questioni riguardanti la pena di morte, nonché consulente spirituale dei condannati, come la più famosa Helen Prejean, ispiratrice del film "Dead man walking"...citazione di Claudia Cuppini.
Per questo motivo perché non si alza la voce contro quel portatore di santità che sono gli Stati Uniti e tutti gli affiliati del glorioso nuovo ordine mondiale, e proviamo a distogliere quell'avversione negativa, propinata ad oltranza, verso tutto ciò che non è occidentale?
Oppure gli interessi economici sono come sempre l'unico vero cardine che fa muovere le coscienze?
Il Caso Sakineh, mi auguro che sia ritrattato e mai più riproposto, e il lieto fine sia il vero unico obiettivo, non vorrei che una sua strumentalizzazione sia additata a supporto di tesi antiraniane ed antislamiche.....ma voi ci credete veramente?
venerdì 3 settembre 2010
Democrazia
Ci sono attimi....in verità assai lunghi....che penso alla democrazia come una ingegnosa forma di soggiogazione....
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giovedì 2 settembre 2010
Il Colonnello in groppa al Cavaliere
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