giovedì 4 novembre 2010

Il limite della felicità

Tu sei felice?...La curiosità si amalgama con i tempi della risposta....il tutto intimorisce, e balbettando ne dai riscontro. Io dico la mia, sono felice e ne avrei ben donde di esserlo, perché i tasselli ci sono e fanno parte del mio dipinto, astratto, confuso, colorato, pieno d'interpretazione. Quel dipinto non lo mostro per pudore, per rispetto, non ne devo rivendicare la proprietà eppur c'è....qui nasce il limite, ed è un limite oggettivo perché nessuno può vedere l'opera se non espressamente invitato. L'intuito può aiutare, ma l'invidia acceca e ne offusca i colori, perché condividerlo è una sbruffoneria non ben accetta......e per questo mi tengo stretto il dipinto. Ora però son desto e vorrei cambiar stile per proporre, condividere, far vedere che non sono un ipocrita visionario, che in fondo oltre le idee c'è la sostanza...in questa pagine potete rubare un po di me per fare la vostra opera, per colorare a piacimento un mondo dalle tinte sbiadite. Non è detto che troverete i colori giusti, ma la tavolozza è a vostra disposizione....è un invito!

4 commenti:

  1. Se potessi ruberei un pò di tutti i colori. Prenderei il verde, per la speranza che a volte che dimenticata; il giallo per cancellare la solitudine e accecarla con il colore del sole; il rosso, per le passioni che tutti nutriamo; il blu per la libertà e la dignità, che a volte viene a mancare. Poi li mescolerei tutti.. e realizzerei l'arcobaleno, un colorato arcobaleno che troneggia dentro di noi..

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  2. io lo allungherei anche sugli altri quell'arcobaleno!!!

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  3. Condivido il concetto che condividere la felicità è una sbruffoneria non ben accetta, almeno non sempre. Eppure potrebbe essere contagiosa e portare se non felicità almeno serenità. Prendo in prestito il verde per la speranza e il rosso per la passione, intesa in senso lato..
    storm11

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  4. ....colgo l' invito... la tua tavolazza è un magnifico arcobaleno, un vero tesoro in questo mondo che ci insegna a cercare la felicità ovunque... tranne che nell’unico posto in cui possiamo realmente trovarla... "dentro di noi".
    Ma non dimenticare mai Mark che la felicità comporta la scelta di osservare sempre il mondo con gli occhi di un bambino... con stupore, con curiosità, senza pregiudizi, con spontaneità e amore, con speranza e ottimismo, con fiducia e serenità. Chiaramente essere felici non vuol dire non avere difficoltà o problemi da affrontare; gli stati d’animo come rabbia, dolore, tristezza... se accettati ci aprono ad una considerazione più ampia della vita. Perché la felicità è un modo di pensare.... un modo di viaggiare... e non una meta.
    La felicità non è avere qualcosa... ma non avere bisogno di nulla... come ci insegna San Francesco d' Assisi!!!!!

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