giovedì 12 agosto 2010

Gli alveari estivi

Frequentare la spiaggia nella settimana a cavallo di ferragosto è come infilare la testa in un alveare, le possibilità di sopravvivere alle amiche api sono minime.
In questo caso, mi sono sentito parte integrante delle operose api, con la differenza che il concepimento finale non è il gustoso miele, ma relax e sollievo per le nostre povere menti stressate. Questo resta nelle buone intenzioni, invece ti trovi difronte un paesaggio surreale, lì tutti ingessati nei cliché della vacanza a tutti i costi, dove le coppie sotto l'ombrellone scambiano sguardi senza proferir parola o sbattono in faccia al compagno/a i propri rancori, dove genitori sopra le righe utilizzano sonori schiaffoni per sopperire ad ataviche frustrazioni interiori, dove per comunicare a pochi metri di distanza l'utilizzo dell'urlo alla Tarzan sia la norma, dove lo scatto che immortala l'attimo è importante per mostrare non per avere un ricordo, dove la ricerca per le carenze ancestrali la si vuole trovare sotto il bagnasciuga, dove l'happy haur serale è alle porte e si corre per prepararsi a puntino alla ricerca dell'acchiappo vincente...Potrei frequentare altri lidi in altri periodi, potreste pensare, e in definitiva vi darei ragione, però mi limito ad osservare e commentare alla mia maniera, perché in ognuno di noi c'è una parte che concorda sulla riformulazione di questo stile di vita. Vi lascio con un aforisma di Sant'Agostino......"Gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi."

2 commenti:

  1. ...ferie???....sempre e comunque mai nei periodi di alta stagione, per evitare tutto il trambusto.
    Dani

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  2. ..hai pienamente ragione....ed infatti sono andata, anche quest'anno, alla ricerca del posto più silenzioso ed incantevole....vedi foto!!!....
    Daniela

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