lunedì 30 agosto 2010

Rimodulazione del pensiero

Per evolvere e progredire non bisogna fare cose eclatanti, ma uscire dalla stagnazione e riformulare idee già presenti, riordinandole per rendere tutto più fluido. E se questo Blog è la mia mente, o meglio una sua piccola parte aperta al pubblico, i contenitori in cui vanno a fluire i post sono troppo vaghi ed abbracciano uno spettro troppo ampio, direi quasi confusionario....quindi vi chiederete...e allora?...Nuove etichette identificative per selezzionare meglio gli argomenti, e vomitarci dentro tutto quanto, così facendo non calpesterete il maleodorante intruglio, ma potrete osservarlo ed evitarlo in quanto accuratamente depositato nelle apposite etichette....
1)politica, attualità, economia
2)uomini, storie, pensieri
3)libri, viaggi, curiosità
4)amore, sesso, emozioni

sabato 28 agosto 2010

La vita è una puttana.

Vorrei riappropriarmi di una sensazione di esistenza....del tipo aver un senso del vuoto, perdere l'ausilio della tecnologia, privarmi di ogni forma di contatto e comunicazione, non dover possedere o aver voglia di farlo, azzerare la coscienza, uscir fuori da me stesso, iniziare il cammino della scoperta. Incamminarmi senza impegni, con la mente sull'amaca, ascoltando le notizie portate dal vento e le carezze dal sole, dove il caso è il compagno di viaggio che ti sorprende nascosto dietro l'angolo....tramutare una strada sterrata con buche e ciottoli in un immenso ponte mobile che colleghi ogni parte di questo pianeta sempre più moribondo, dove la natura così distante si riappropri di tutto e i suoi sfruttatori tornino ad essere parsimoniosi abitanti in sintonia tra loro....
Poi la mattina dopo mi alzo, e il vuoto non c'è, perchè...perchè...non c'è!!!....Semplice è invaso dal nostro prostituirsi giornaliero alla vita, quella vita che abbiamo trasformato in una....puttana!

giovedì 26 agosto 2010

Il peso della cabeza

La felicità non è uno stato da raggiungere, ma un sentimento che vive dentro di noi...non lo si può guadagnare con il materialismo....forse è questo uno dei problemi fondamentali che inibiscono il suo raggiungimento. Ogni tanto ci si ferma, per tirare un po' le somme, in questo caso il Blog prende vita, e all'atto della sua nascita la "corrente" è stata vaga, approssimativa, qualunquista....ora mi fermo guardo indietro e il tempo ha occupato nuove caselle di questo contesto, portando alla luce quel che vive dentro il mio spirito...tramutare questo rancore, questa rabbia e forza, in qualcosa di propositivo...dove la condivisione, lo scambio di opinione non deve essere virtuale, ma concreta, partendo da questi post. Il commento, la discussione aperta ad una vasta platea, non può che essere positiva...ma remore ingiustificate e paure insensate frenano la voglia e il desiderio. Le critiche stimolano la crescita, ed io in questo senso mi sento ancora nella fase adolescenziale. Caotico, lunatico, un po istrione di questo palcoscenico, rimetto a voi le feroci sentenze, in attesa di un cordiale riscontro.....magari solletico le fantasie più recondite, e le paure nascoste, le esperienze inimagginabili e tutto quello che vi passa per la cabeza....

venerdì 20 agosto 2010

Perchè gli ebrei iraniani stanno meglio dei palestinesi di Gaza

L'articolo è riportato nella sua integrità da www.ComeDonChisciotte.org....Eventuali violazioni di copyright segnalate dagli aventi diritto saranno celermente rimosse. Questo è un modo per osservare il mondo da altri punti di vista, mantenendo un'indipendenza ed una integrità caratteristica di ogni singolo, quindi ribadisco il concetto, che quel che scrivo o riporto non è verità assoluta, ma una riflessione è gradita.....buona lettura.

DI MIKE WHITNEY
counterpunch.org

Vivere nella dignità con i benefici della cittadinanza

25 000 Ebrei vivono in Iran. È la più grande popolazione ebraica nel Medio Oriente fuori da Israele. Gli Ebrei iraniani non sono perseguitati, né subiscono abusi da parte dello stato, anzi, sono protetti dalla Costituzione iraniana. Sono liberi di praticare la loro religione e di votare alle elezioni. Non vengono fermati e perquisiti ai posti di blocco, non vengono brutalizzati da un esercito di occupazione, e non vengono ammassati in una colonia penale densamente popolata (Gaza) dove vengono privati dei loro mezzi di sussistenza di base. Gli Ebrei iraniani vivono nella dignità e godono dei diritti della cittadinanza.

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è stato demonizzato dai media occidentali. Viene definito un antisemita e il “nuovo Hitler”. Ma se queste teorie sono vere, perché la maggioranza degli Ebrei iraniani ha votato per Ahmadinejad alle recenti elezioni presidenziali? Potrebbe essere che la gran parte di quello che sappiamo su Ahmadinejad altro non sia che voci senza fondamento e propaganda?

Questo estratto è stato pubblicato in un articolo della BBC:

“l’ufficio di (Ahmadinejad) ha fatto una recente donazione di denaro all’ospedale ebraico di Tehran. È solo uno dei quattro ospedali di carità ebraici in tutto il mondo ed è finanziato con le sovvenzioni della diaspora ebraica – una cosa straordinaria in Iran, dove persino le organizzazioni di aiuto locali hanno difficoltà a ricevere sovvenzioni dall’estero per timore di essere accusati di essere agenti stranieri”.

Quando mai Hitler ha donato denaro agli ospedali ebraici? L’analogia con Hitler è un tentativo disperato di fare il lavaggio del cervello agli Americani. Non ci dice niente di come sia realmente Ahmadinejad.

Le menzogne su Ahmadinejad non sono diverse da quelle su Saddam Hussein o su Hugo Chavez. Gli Stati Uniti e Israele stanno cercando di creare la giustificazione per un’altra guerra. È per questo che i media attribuiscono ad Ahmadinejad di aver detto cose che non ha mai detto. Non ha mai detto di “volere cancellare Israele dalla carta geografica”. Questa è un’altra finzione. L’autore Jonathan Cook spiega quello che il presidente iraniano ha realmente detto:

“Questo mito è stato riciclato a non finire dal momento in cui fu commesso un errore di traduzione di un discorso di Ahmadinejad fatto quasi due anni fa. Gli esperti della lingua persiana hanno verificato che il presidente iraniano, lungi dal minacciare di distruggere Israele, stava citando un discorso precedente del defunto Ayatollah Khomeini, in cui rassicurava i sostenitori dei Palestinesi che “il regime Sionista a Gerusalemme” sarebbe “svanito dalla pagina del tempo”.

Non minacciava di sterminare gli Ebrei e neppure Israele. Stava paragonando l’occupazione da parte di Israele dei [territori] Palestinesi ad altri sistemi illegittimi di governo il cui tempo è ormai finito, compresi gli Shah che un tempo governavano l’Iran, l’apartheid in Sud Africa e l’impero sovietico. Ciononostante, questa traduzione errata è persistita e ha prosperato perché Israele e i suoi sostenitori l’hanno sfruttata per i propri crudi scopi di propaganda”. (“Israel Jewish problem in Tehran, Jonathan Cook, The Electronic Intifada)

Ahmadinejad non rappresenta una minaccia né per Israele né per gli Stati Uniti. Come chiunque altro in Medio Oriente, vuole una tregua dall’aggressione degli USA e di Israele.

Questo [estratto] proviene da Wikipedia:

“Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha mosso accuse di discriminazione in Iran contro gli Ebrei. Secondo tale studio, gli Ebrei non potrebbero occupare alte posizioni nel governo e non potrebbero prestare servizio nei servizi giudiziari e di sicurezza, né diventare presidi di scuole pubbliche. Lo studio dice che ai cittadini ebrei è consentito ottenere il passaporto e viaggiare fuori dal paese, ma che spesso gli vengono loro negati i permessi di uscite multiple normalmente rilasciati agli altri cittadini. Le accuse mosse dal Dipartimento di Stato americano sono state condannate dagli Ebrei iraniani. La Association of Tehrani Jews ha detto in una dichiarazione, “noi Ebrei iraniani condanniamo le accuse del Dipartimento di Stato americano sulle minoranze religiose iraniane, annunciato che siamo pienamente liberi di praticare i nostri doveri religiosi e non sentiamo alcuna restrizione in merito alla pratica dei nostri rituali religiosi”.

A chi dovremmo credere: agli Ebrei che a tutti gli effetti vivono in Iran, o alle provocazioni del Dipartimento di Stato americano?

Ci sono 6 macellerie kosher, 11 sinagoghe e numerose scuole ebraiche a Tehran. Né Ahmadinejad, né nessun altro funzionario del governo iraniano ha mai fatto alcun tentativo di far chiudere queste strutture. Mai. Gli Ebrei iraniani sono liberi di viaggiare (o di spostarsi) ad Israele a loro piacimento. Non sono imprigionati da un esercito di occupazione. Non gli vengono negati né cibo, né medicine. I loro figli non crescono con disturbi mentali provocati dal trauma della violenza sporadica. Le loro famiglie non vengono fatte saltare in aria dagli elicotteri d’assalto che girano intorno alle spiagge. I loro sostenitori non vanno a finire sotto ai bulldozer, né gli vengono sparati nel cranio delle pallottole di gomma. Quando fanno manifestazioni pacifiche per le loro libertà civili non vengono picchiati né vengono usati gas lacrimogeni. I loro leader non vengono perseguitati ed uccisi con assassini premeditati.

Roger Cohen ha scritto un articolo molto attento sull’argomento per il New York Times. Ha detto:

“Sarà che io prediligo i fatti alle parole, ma dico che la realtà della civiltà iraniana nei confronti degli Ebrei ci dice più sull’Iran – sulla sua sofisticazione e sulla sua cultura – di quanto lo faccia tutta la retorica incendiaria. Potrà essere perché sono ebreo, e raramente sono stato trattato con un tale e costante calore come in Iran. O forse mi ha colpito che l’ira per Gaza, sbandierata sui poster e sulla TV iraniana, non si è mai riversata sotto forma di insulti o di violenze contro gli Ebrei. O forse è perché sono convinto che la caricatura di “Mullah Pazzo” dell’Iran e che l’assimilarne qualunque compromesso al Monaco del 1938 – una posizione popolare in alcuni circoli ebraici americani – sia fuorviante e pericoloso”. (“What Iran’s Jews Say”, Roger Cohen, New York Times).

La situazione non è perfetta per gli Ebrei che vivono in Iran, ma è meglio di quella dei Palestinesi che vivono a Gaza. Molto meglio.

Mike Whitney vive nello stato di Washington. Può essere contattato all’indirizzo fergiewhitney@msn.com.

Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/whitney08182010.html
18.08.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI

mercoledì 18 agosto 2010

Il virus del gioco

E' molto diffuso nelle popolazioni, il contagio è altissimo, si trasmette con lo sguardo, il pensiero e la seduzione. La vincita è la chimera, il sogno che imperversa nell'immaginario, che cauterizza le ferite dello spirito, che assopisce l'astinenza da onnipotenza. Il virus muta in una droga e l'assuefazione ne carpisce la ragione. Si vede e si legge di gente totalmente votata al gioco dissennato, slot machine, gratta e vinci, lotto, superenalotto, scommesse sportive e via discorrendo, in un potpourri di opzioni praticamente illimitato, che buttano, è il caso di dirlo, non i soldi, ma l'anima nel sogno di un miraggio, trascurando se stessi e percuotendo le coscienze altrui. Questo fa parte della giungla di asfalto, dei centri commerciali che tutto vendono e tutto hanno, del consumismo sregolato, di questa esteriorità creata dall'essere umano, a me personalmente fa girare le palle, dobbiamo sopravvivere come nella "corrente di pensiero" di William Shakespeare...
"
Ogni mattina in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa.
Ogni mattina in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più della gazzella, o morirà di fame.
Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: è meglio che
cominci a correre."

giovedì 12 agosto 2010

Gli alveari estivi

Frequentare la spiaggia nella settimana a cavallo di ferragosto è come infilare la testa in un alveare, le possibilità di sopravvivere alle amiche api sono minime.
In questo caso, mi sono sentito parte integrante delle operose api, con la differenza che il concepimento finale non è il gustoso miele, ma relax e sollievo per le nostre povere menti stressate. Questo resta nelle buone intenzioni, invece ti trovi difronte un paesaggio surreale, lì tutti ingessati nei cliché della vacanza a tutti i costi, dove le coppie sotto l'ombrellone scambiano sguardi senza proferir parola o sbattono in faccia al compagno/a i propri rancori, dove genitori sopra le righe utilizzano sonori schiaffoni per sopperire ad ataviche frustrazioni interiori, dove per comunicare a pochi metri di distanza l'utilizzo dell'urlo alla Tarzan sia la norma, dove lo scatto che immortala l'attimo è importante per mostrare non per avere un ricordo, dove la ricerca per le carenze ancestrali la si vuole trovare sotto il bagnasciuga, dove l'happy haur serale è alle porte e si corre per prepararsi a puntino alla ricerca dell'acchiappo vincente...Potrei frequentare altri lidi in altri periodi, potreste pensare, e in definitiva vi darei ragione, però mi limito ad osservare e commentare alla mia maniera, perché in ognuno di noi c'è una parte che concorda sulla riformulazione di questo stile di vita. Vi lascio con un aforisma di Sant'Agostino......"Gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi."

martedì 10 agosto 2010

La stagione degli incendi

Gli incendi in queste ultime settimane stanno imperversando in Russia, dove un caldo non nella norma ha investito una vasta regione. L'imprevedibilità climatica, è ormai una logica stabile degli ultimi anni, eppure aldilà delle considerazioni di merito, e delle notizie ampiamente riportate, un dato mi da a pensare...l'aumento dei prezzi del grano e conseguentemente di tutti i derivati.
Ops!!!..un momento, noi importiamo solo il 4% del grano russo, e la scorsa stagione per non vendere la produzione a dei prezzi non concorrenziali, hanno preferito stoccare una grossa fetta nelle giacenze, e come per magia (vabbè sono sempre il solito visionario complottista) un bel incendio a rivitalizzato il mercato del grano, dando nuova linfa ad una catena economica che si trovava in grosse difficoltà.
Siamo alle solite, come nello strano evento della piattaforma a 70 chilometri al largo delle coste della Louisiana, nel Golfo del Messico, di pertinenza della British Petroleum dove anche in questo caso a discapito di un ecosistema ignaro, di una filiera di pescatori e di un rilevante danno turistico, c'è stato qualcuno che ci ha guadagnato mantenendo il prezzo del barile di petrolio molto elevato. La logica del profitto in questa estate infuocata, continua inarrestabile la sua corsa....Prosit!

martedì 3 agosto 2010

Un simpatico incontro

Sono affamato, ho voglia di sopperire a questa mancanza, con una abbuffata di emozioni. Dopo aver scecherato il tutto vi farei gustare il cocktail......se fosse così semplice metterei subito a disposizione la ricetta. E' difficile dedicare tempo a se stessi, nel senso di dedicare un po dei miei malsani pensieri a questo blog, perché gli impegni quotidiani incalzano, il lavoro, gli imprevisti, e il tempo non aspetta.
Lo immagino come un signore vestito di bianco, con cappello e camicia azzurra, con l'iride degli occhi come il quadrante di un orologio, rispettoso, gentile, ma sempre indaffarato e preciso, insomma uno che spacca il secondo. Vorrei incontrarlo, fare un simpatica chiacchierata, per avere la possibilità di ridiscutere la metodicità del susseguirsi degli eventi, senza girarci tanto, potrebbe fornirci di un dispositivo per fermare le lacette in qualche particolare frangente. Sarebbe una gran comodità, l'unico inconveniente sarebbe l'utilizzo scriteriato che l'uomo nel suo complesso potrebbe farne, renderebbe questo sogno un gadget di ultima generazione, magari con un simpatico logo, tipo mela per accaparrarsi anche l'ultimo degli scettici.