domenica 13 febbraio 2011

Il reddito della escort

La prostituzione è una prestazione di servizi retribuita (riferito alle volontarie e non sfruttate) e quindi rientra nella nozione di attività economica,come recita il sole 24 ore , fin qui non fa una grinza, in quanto vuoi o non vuoi le tasse andrebbero pagate. Ultimamente le prestazioni  hanno avuto gran risalto con le varie vicessitudini nostrane, anche se trattasi di opere pie,  potrebbero usufruire delle leggi vigenti in campo religiopolitico, quindi l'argomento con i vari intrecci avrebbe grandi basi riflessive. Nella tipica espressione italica, l'estetica e la forma hanno la loro importanza, quindi se elargisci beneficenza fisica con classe e dietro cospicue remunerazioni sei escort, se invece sei sciatta poco colta e percepisci pochi spiccioli sei puttana, come in una sorta di giustificazione per quei ceti sociali che per le loro esigenze corporee elevano l'atto per salvare la faccia. E qui il tutto si intreccia con le tasse, e per difendere il prelievo economico si prende a riferimento la costituzione art. 53 "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva", curioso come la costituzione possa esser utilizzata con senso e discriminata insensatamente in altri, però se devono pagare le tasse (giustamente rincaro) perché ancora trincerarsi dietro i paraventi moralisti ed ideologici e non riconoscere tutto apertamente, perché in questa penisola ognuno fa quel che cazzo vuole in barba ad ogni tipo di legge e rispetto e poi se uno fa un rutto in pubblico partono le indignazioni? Perché c'è questa perversa modalità di vedere il sistema?...mi sento una puttana, con la differenza che la sora Gemma avrebbe un fatturato d'altri tempi con la possibilità di scarico, mentre io il prelievo fiscale lo ritrovo anticipato in busta paga, e sinceramente aldilà delle considerazioni mi girano i coglioni.
 
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29 commenti:

  1. Qualsiasi forma di convivenza (famiglia, scuola, etc) si basa sul rispetto di regole (leggi).
    Ma dette regole, da sempre, sono disattese dai ricchi e rispettate (per obbligo) dai poveri (prelievo alla fonte).
    Orde di commercialisti non fanno altro che studiare come far evadere il fisco ai propri clienti.
    Gli unici che pagano sono i lavoratori dipendenti.
    Con le tasse di questi poveri fessi si è mantenuta e si mantiene l'Italia.
    Sulla peculiarità di alcuni "mestieri" e sulla loro redditività concordo.
    Sembra di assitere ad una partita a carte in cui qualcuno gioca a briscola, altri al poker, altri a scopa ed altri ancora ad assopigliatutto.
    Tante lingue diverse, una sola regola comune: fottere il prossimo.

    Ciao.

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  2. E l'attuale regime fa di tutto per proteggere gli evasori fiscali.

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  3. Non vorrei che alla fine della fiera, quel tizio che ha fatto beneficenza nel modo che si dice a povere ragazze bisognose, poi andasse a detrarre tale beneficenza pure dalle tasse ...

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  4. @Gianni...non ti preoccupare che con buone campagne mediatiche le masse applaudiranno i carnefici felici e contenti di esser fottuti.

    @Adriano...non so se sia più preoccupante il regime o il protettorato.

    @Alligatore...sono cose che potrbbero succedere, questi enti benefici e onlus che proliferano a go go sono il frutto della frustrazione di coloro che prima fottono (ci fottono) e poi elargiscono per appagare la coscienza, il problema è che in molti, troppi credono nella bonta caritatevole...che tristezza

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  5. La prostituzione in Italia è un esempio classico della schizofrenia di questo paese.
    Basta la semplice domanda: "ma in Italia la prostituzione è legale oppure no?", e ti accorgi che non è mica facile saper rispondere correttamente. Io odio l'ipocrisia di chi non ha il coraggio di prendere posizione in modo univoco e si nasconde dietro 7 / 8 leggi che si contraddicono e si confondono a vicenda. La prostituzione è il tipico esempio, ma sono tante le questioni italiane gestite in questo modo.

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  6. Non è solo una questione fiscale, lo sappiamo bene! è che dietro il commercio di esseri umani ci sono inqualificabili attività malavitose e regolamentare il fenomeno dovrebbe servire ad arginare questa vergogna.
    Io ne incontro tante sul treno, alcune giovanissime e non ancora abbruttite dal "mestiere", mi sembra che non si rendano nemmeno conto della violenza che subiscono, perché evidentemente in certi contesti umani si insegna alla donna che il suo ruolo è quello della gallina dalle uova d'oro.
    Sara

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  7. E' un problema complesso che tocca l'aspetto umano (come faceva notare Sara), quello economico, quello legale (vedi Ariano). Ritengo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole (ma quante prostitute o escort che siano, sono veramente 'libere'?) e che da ogni fonte di reddito debba venire un introito per lo stato, commisurato alla cifra incassata. E penso anche che possiamo mettere tutte le leggi contrarie che vogliamo, ma è una realtà che esisterà sempre. Per cui penso che se c'è qualcuno che voglia 'esercitare' lo debba fare alla luce del sole, con controlli sanitari (come deve essere per tutte le attività, che sia un market o una pasticceria). E' chiaro che in questo come in tanti altri campi, il discorso di legalità, libertà, sia difficile da controllare, ma anche le sigarette le puoi comprare al tabacchino e in nero, e anche un avvocato o un dentista ti rilasciano la fattura solo se gliela chiedi espressamente (quando te la fanno!). Allora bisognerebbe puntare la riflessione o sull'aspetto umano o su quello economico, dare ad uno la priorità e poi regolarsi di conseguenza. La mia è, naturalmente, una provocazione.
    Temistocle

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  8. faccio una provocazione... a questo punto vista la conclamata attività del presendente del consiglio perchè non mettere "l'andare a puttane" nel paniere dell'istat?
    bel post mark. alla prossima.

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  9. Di certo non sono una puritana. E non ho nulla contro le prostitute che, secondo me, applicano un prezzo onesto. Né ce l'ho con le escort. Ma, quando in cambio di favori sessuali si danno posti statali (parlamentari o meno) mi girano un po' le balle. Perché è come se lui andasse a puttane e io dovessi pagare. Se fossi un uomo chiederei almeno un giretto "gratis". Ma, essendo donna e nata eterosessuale, potrei pretendere che le escort passassero a casa mia a fare un po' di pulizie, stirare, fare il bucato (che ne so, il martedì e il sabato). Altrimenti perché le dovrei pagare pure io?

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  10. @Ariano...la legge colpisce solo lo sfruttamento alla prostituzione, il resto è una moltitudine di regolamenti o altre violazioni che cercano di colpire eludendo il principio fondamentale, su questo non ci sono dubbi...quindi ci schizzofreniamo a vicenda.

    @Sara...avevo precisato "riferito alle volontarie e non sfruttate" o almeno a quelle che lo scelgono (o costrette a scegliere per condizioni famigliari non consone) come soluzione più veloce per arrivare ad un reddito, però il mio è un caso specifico nel quale ci sono da considerare i grandi redditi che girano intorno al sesso, tutti comunque esentasse.

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  11. Io seguirei l'esperienza di altri Paesi;con la riapertura della famose case ; con tanto di controlli fiscali e sanitari.Saluti a presto

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  12. @TIM...Se vogliamo considerarla dal tuo punto di vista neanche io sono libero, però oltre alle opportune considerazioni nel meito della professione stessa c'è di fatto un comportamento che esula di fatto dalla tassazione, perchè i liberi professionisti da te citati sono dei soggetti inquadrati in un'ottica di tassazione, poi che eludano il tutto quello è un'altro paio di maniche, ma in questo caso si afferma tu devi pagare le tasse però materialmente se all'origine la professionista vuole mettersi in regola non lo puo fare se non tramite un escamotage.

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  13. @Paciuffo...Istat...intendi ISTITUTO SALVATORE TRATTAZIONI AMBITO TRUFFE?...lo stesso che puntualmente afferma che i prezzi sono stabili o leggermente in salita...direi soprassediamo, concordi? Grazie per l'apprezzamento...:-D

    @Federica...stai facendo cofusione, tu ti riferisci ai benefit e quelli sono una trattazione a parte, però volevo uscire dall'ambito politico, perchè altrimenti si rischia di sottovalutare una categoria (molto numerosa) che sfugge completamente alla tassazione. Per il resto concordo pienamente...;-)

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  14. @Cavaliere...si ma il problema non lo risolvi lo circoscrivi in delimitate aree. Il nostro paese è molto intollerante nel rispetto delle regole e questo è da considerare.
    Saluti

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  15. Non si deve dimenticare che su questo aspetto pesa, più di altra cosa, l'aspetto morale di derivazione Vaticana. Chiedere alla "operatrice sessuale" di pagare le tasse significa a tutti gli effetti legittimare moralmente (e dunque ufficialmente) la sua attività. E questo in Italia non si può fare.

    Gli altri sono tutti sepolcri imbiancati.

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  16. non ho mai fatto un rutto in pubblico. che culo!
    :-D

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  17. @Marziano...nulla da eccepire, però bisogna cambiare la costituzione o cacciare la morale vaticana.

    @FrammentAria...ne ho fatti di rutti in pubblico come questo ...:-)

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  18. Post molto interessante, vista la complessità del problema. Se n'è ampiamente dibattuto ultimamente.
    Le sfaccettature sono molteplici e non c'è solo l'aspetto fiscale.
    Il lato umano della faccenda è quello che mi preme di più e non saprei che soluzione trovare, visto che da che mondo e mondo la prostituzione è sempre esistita.
    Non vedo soluzione al momento.

    Buona serata! :)

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  19. Se non avessero migliaia di clienti... anche per loro ci sarebbe la crisi.

    Un lavoro come un altro... ma, spero proprio di no!

    ((( CINEMAeVIAGGI )))

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  20. come dice il Marziano: che sia perché siamo la penisola più vomitevolmente e ipocritamente kattolika del mondo?

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  21. in questi giorni alla nostra tv trasmettono il caso del vostro premier...

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  22. @AriaP...E' più preciso dire si fatto finta di discuterne con il parto delle solite incocludenze nostrane, perchè il problema non si vuole risolvere in quanto l'italica penisola preferisce il tiramo a campa...la saluzione semplice dotare la "professione" di soggetto Iva e regolarla come una prestazione di servizio( con le dovute precisazioni in campo sanitario e con la repressione dello sfruttamento)

    @Amos...per la clientela vi è una spigazione che va oltre queste mie semplici considerazioni sull'aspetto fiscale.

    @Zio...come ho gia scritto al marziano, molto probabilmente, però la fase dell'addossare le colpe a questo o quello dovrebbe esser superata affrontando il problema...prima o poi!

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  23. @Titti...La cosa mi rattrista molto...e in che modo ne parlano? Sono curioso.
    Saluti

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  24. Io dico come la penso. Credo che se tutte le signorine che fanno il mestiere più vecchio del mondo cominciassero a pagare le tasse e tutto quello che fa parte di un'attività, beh, diciamo che l'Italia avrebbe molti più soldi e forse non ci sarebbero tanti problemi nemmeno per le pensioni.

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  25. @Anemone Viola...Forse nel complesso non sarebbero cifre cosi rilevanti, se calcoliamo che i liberi professionisti ed altre categorie sono decenni che vivono nella pacchia totale in barba a tutti i sistemi fiscali, però potrebbe esser un segnale forte per un sistema culturalmente Kattolicizzato.
    Bentrovata

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  26. Dall'idea che ogni persona è libera di fare ciò che vuole di se stessa nasce l'etichetta "sex worker", ovvero lavoratrici/tori del sesso. In quest'ottica l'apertura di una partita iva ed il pagamento delle tasse, sugli introiti, appare la soluzione più logica (e assolutamente migliore della riapertura delle case chiuse lager, la libertà vera passa per l'autodeterminazione e una casa è mediatrice tra la lavoratrice e il clinte quindi io sono contraria alla riapertura delle case), in questo modo si potrebbe ipotizzare anche un sistema di tutela, in realtà le associazioni già ci sono.
    La realtà però è che quel manipolo di donne, più o meno giovani, che chiamano "escort" e non puttante, sono appunto un manipolo, cioè un gruppo assai ristretto di donne che si prostituiscono per raggiungere altre posizioni, non per la prostituzione in sé, non per campare, cioè anche tra quelle coinvolte, prevale più l'immersione a naso chiuso in un tombino puzzolente, per recuperare un brillocco scivolato di mano che un "mestiere", anche se poi un mestiere lo diventa, perchè l'altro campo è saturo e non tutte ci possono arrivare.
    A fronte di tutto ciò, c'è un mercato, una tratta di esseri umani che dalla libertà di fatturazione trarrebbe legittimazione e grandi profitti, ci vuole poco a fatturare venti euro e intascarne cinquecento con una diciannovene cubana, ucraina, africana, cinese e albanese che non parla l'italiano, ma arriva qui con un visto turistico, da badante e si ritrova ammassata con altre dieci ragazze in uno scandinato lurido a subire anche cinquanta sessanta e più uomini al giorno. Queste il condominio all'olgettina e di fare la valletta se lo sognano, anzi, non sognano neanche.
    Il problema è questo e non è eludibile, non c'è solo il veto moralistico (anche se in tutta onestà, e fuori da ogni moralismo, io considero la prostituzione una libertà mediocre. Quanta libertà ci può essere nel negarsi il piacere di scopare con chi ci piace per farlo con chi ci paga? non so, ma ognuno ha diritto ai propri compromessi e infondo molti matrimoni sono più vicini alla prostituzione - per entrambi i coniugi - che all'amore, e anche certi altri mestieri lo sono. Senza dimenticare che vergine, moglie e puttana, costituiscono la triade benedetta dal patriarcato - quel sistema che ci soffoca tutt*).
    Dici e quindi? E quindi prima di tutto vero accesso ai più disparati mestieri anche per le donne, vera parità di genere e trattamento economico, ovvero la condizione di base per l'indipendenza, e poi vera lotta allo sfruttamento della prostituzione, e solo in fine partita iva per quelle che a cinque anni, quando la maestra in classe chede "ma tu da grande che vuoi fare?" rispodono: "la puttana" - casomai ne restasse una.

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  27. @Serbilla...capisco dove vuoi arrivare, e la rabbia che hai dentro, e che su questo pianeta le discriminazioni abbondano, ma la mia è una disqisizione sull'assurdità della situazione, che da un lato disconosce e dall'altro esorta il rispetto delle regole.
    In tutto questo sono perfettamente d'accordo con te.
    Saluti

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  28. Prostituta, idraulico, muratore... le tasse le si dovrebbe pagare tutti.
    Mi fa imbestialire quando l'idraulico per cambiarti due rubinetti, impiegando una mattinata di lavoro ti chiede 450 euro, così in contanti e rigorosamente in nero (i rubinetti non erano d'oro... era lui che era caro e io in emergenza, infatti ho cancellato il nome dalla rubrica dopo quel giorno).
    Mi fa incazzare quando penso che le amiche di qualcuno si beccano 5, 10 mila euro esentasse - che io per guadagnare ci impiego un po' più tempo di loro.

    E girano un sacco le scatole pure a me che prima i soldi li prendo e poi ne devo versare quasi metà!
    E non è sempre vero che gli unici che pagano sono i lavoratori dipendenti, ci sono anche i liberi professionisti - probabilmente solo quelli di bassa fascia di reddito (tipo me)-, che dichiarano fino all'ultimo centesimo e se vogliono cambiare la vecchia macchina, non possono puntare più in alto di una hyundai, quando tanti/troppi "colleghi" girano in porsche. E quanto mi girano adesso!

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  29. @Fra...capisco la tua posizione, il mio post nasce per la cotrapposizione nata dalla stessa applicazione della legge che da una parte si nasconde dietro il bigottismo Kattolico e dall'altra vuole il mantenimento del rispetto.
    Il tuo intervento è uno stato molto diffuso in questo martoriato paese.
    Saluti

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