lunedì 26 aprile 2010

Inventarsi un lavoro e non solo...

Questo recita il primo articolo della Costituzione Italiana:

Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Fondata sul lavoro,...... la Costituente l'approvò nel 1947, ed era un manipolo di uomini non esseri sovrannaturali a scriverla, ora dobbiamo riformularla con una repubblica "demo..., fondata sull'improvvisazione". Non voglio essere offensivo o vilipendioso, ma l'arte dell'arrangiarsi e del trovare spunti dalle difficoltà è prova di vitalità. Siamo un popolo complesso e ricco di storia culla con i greci dell'occidente, eppure questa nostra atavica disunione territoriale ci castra. In una economia globalizzata abbiamo un nord che cerca la scissione, Roma che sembra uno stato indipendente, il sud e le sue problematiche legate alle varie mafie, e la gente nel suo complesso sempre più attanagliata da precarietà e disoccupazione, cosa fare? Ricorrere alla prostituzione per far quadrare i conti, lo spaccio delle sostanze stupefacenti come se fosse la normalità, lo sfruttamento senza soste delle manovalanze italiane e straniere, sottopagati lavori umili, questo non può essere la strada giusta...allora in molti si reinventano si rimettono in gioco qualcuno avrà successo altri non c'è la faranno altri proveranno ancora, questa è l'idea della positività che dovrebbe essere diffusa ed è questa che dovrebbe essere sostenuta....invece...si preferisce elargire ecoincentivi per far riprendere i consumi, per aiutare alcuni settori penalizzandone altri. La politica nostrana dovrebbe investire nella sua gente, nelle loro menti, nella loro forza, nel loro impegno ridando loro la dignità e la voglia di essere ITALIANI, un popolo, una nazione.
Non dimentichiamo che uniti si vince...non solo per le vittorie della nazionale di calcio.

1 commento:

  1. .......nil dificile volenti........

    Lo stato Italiano,in cui noi stessi viviamo, è uno stato Arcaico con Istituzioni LENTE e COMPLESSE dove ogni tentativo di cambiamento viene ostacolato, sostanzialmente, per tutelare assurdi privilegi ottocenteschi, vecchi sistemi di tipo feudale, caste bancarie-politico-sociali.
    La morale di questo mio pensiero, che per molti sembrerà semplicistico, e forse a ragione, è che tutti noi in questo momento storico dobbiamo avere il coraggio di andare oltre il concetto di " ESSERE DI DESTRA O ESSERE DI SINISTRA".
    Infatti, ormai, queste due ETICHETTE risultano essere due vuoti ed informi scatoloni tra loro comunicanti, e pronti solo a raccogliere il vuoto del pensiero italiano.
    Ma come poter uscire da questo gioco?
    Ma come poter far sentire la propria voce?
    Domande a cui non è facile dare una risposta univoca che vada bene per tutte le CORRENTI DI PENSIERO.
    Certo non sarà il sottoscritto ad arrogarsi LA MAGIA di avere una risposta che sia la migliore tra tutte......ma umilmente mi accontento di aver espresso questo mio piccolo pensiero e che forse qualcuno leggendo questo commento possa aprire gli occhi su questa realtà E CHE DA SOLO POSSA TROVARE LA SUA PERSONALE RISPOSTA......
    MEDITATE GENTE MEDITATE

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