mercoledì 21 settembre 2011

Un post anonimo

Vorrei fare un post come il prosciutto...crudo....tralasciando il sapore, il profumo e ogni tipo di retrogusto. Sono certo che una mia analisi in merito ad una visita effettuata presso un centro di culto religioso farebbe terminare la vita "gloriosa" di questo spazio, quindi mi astengo e riporto pensieri immortalati nel tempo e soprattutto non censurabili....



        Le religioni sono come le lucciole: per splendere hanno bisogno delle tenebre.
Arthur Schopenhauer       

Le verità della religione non sono mai capite così bene come da quelli che hanno perso la capacità di ragionare.
Voltaire

 Abbiamo abbastanza religione per odiare il prossimo, ma non per amarlo.

Jonathan Swift 

Una società di atei inventerebbe subito una religione.
Honorè De Balzac



Forse la ricerca spasmodica protratta e riportata nel tempo ha perso di vista il percorso di crescita che la specie umana avrebbe dovuto seguire. Siamo al limite o siamo ben oltre? (consentitemelo)
Ogni proposito creato da questo essere umano si perde, come la mia falsa libertà, e quella parvenza da buon uomo che mi fa schifare l'interpretazione tra le righe invisibili, di questo spazio invisibile.
 ................................................................................................................................!

25 commenti:

  1. senso di schifo generalizzato e diffuso tra le persone di buona volontà e buoni sentimenti, prosit!
    ops, volevo dire amen
    buona giornata!

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  2. Per Marx la religione è l'oppio dei popoli.

    Buona giornata :)

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  3. all'immancabile citazione sull'oppio dei popoli io rispondo sempre: MAGARI LO FOSSE! In realtà è molto peggio: è L'ODIO FRA i popoli...
    (ovviamente mi riferisco ai dogmatismi istituzionalizzati e oppressivi, non al porsi domande o al sentimento mistico che ogni singolo individuo ha tutto il diritto di avere privatamente...)

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  4. la religione è una costruzione dell'uomo.

    se seguire una religione comporta determinate conseguenze non è colpa della religione, ma della testa dell'uomo.

    ci sono fattori insradicabili, non siamo fatti solo di buoni sentimenti ma anche dei peggiori istinti.

    credo che il presunto grado di civiltà che abbiamo raggiunto (lo abbiamo raggiunto?) dovrebbe consentirci di disciplinare l'aggressività e la violenza, di tenerli a bada.

    anche a questo dovrebbe servire lo stato...

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  5. Mah... la religione nasce con l'uomo e non è separabile da esso. L'uomo è l'unico essere vivente con attitudine religiosa. L'unico che prega, ha i templi, seppellisce i morti, cerca risposte sulla vita e sulla morte.

    Ben l'ha capito Stalin che fece mettere Lenin in una teca in cui si potesse adorarlo. e tutti i protocolli ufficiali di tutti gli stati del mondo non fanno che ricalcare una struttura in origine religiosa.

    I popoli si odiano di sicuro ma non per motivi religiosi. Si odiano perchè è nella natura dell'uomo odiare. La prima e seconda guerra mondiale non sono esplose per motivi religiosi. E due bombe atomiche in giappone non sono state sganciate per cause religiose.

    Abolire la religione vorrebbe dire abolire l'uomo. E non è detto che non ci si arrivi.

    I filosofi atei "adorano" i loro "maestri" defunti, le biblioteche, i luoghi di sapere. Hanno una religione loro.

    I giovani che seguono i cantanti vanno incontro a scene di parossismo che fanno rabbrividire i mistici carsmatici. Li "adorano". Hanno riti, liturgie, tutto.

    La religione "privata" non esiste. Forse solo nei paesi islamici o intolleranti, in cui sei libero di professare altre religioni, ma in casa tua, nella tua chiesa, nell'ambito chiuso, non furoi. In questo modo i rami religiosi differenti appassiscono per mancanza di rinnovamento e muoiono. Le comunità vengono destinate all'isolamento e, lentamente, disintegrate. Basti pensare che dove c'è la mezzaluna erano nate un tempo le prime e mitiche comunità cristiane, oggi estinte. Relegare la religione all'ambito privato vuol dire ucciderle, la "dolce morte".

    Però, come molte altre cose, anche questo discorso, chiedo scusa a Mark, mi sembra "vecchio". Non è un bel pensiero, vuol dire che per me ci sono cose molto più gravi che sono passate davanti. Spettri di povertà, di guerra, di sfruttamento, di fatica, di nulla affettivo e sociale, di decomposizione di un habitat umano, di inquinamento, di dissoluzione completa. Ora la religione, per quanto assurdo finora sia sembrato, non è un male aggiuntivo: per me è l'unica cura a questi mali.

    La religione fa paura per un motivo: è il miglior collante. La religione vince e vincerà ovunque perchè tre coglioni messi insieme, che credono nella stessa cosa, hanno più forza di tre geni non d'accordo tra loro. Un popolo unito dalla religione è una forza. E' un maglio. si odia la religione non perchè sia considerata un male in sè, ma perchè si riconosce che è un potere spaventoso. Se si dirige verso una casa, come una tempesta o un tifone, la fa a pezzi. La paura della religione non è la paura di "altro", ma è la paura di un potere immenso, il potere di essere uniti. E' come la paura dello tsunami, del terremoto, dell'eruzione vulcanica, non ha limiti se si mette in moto. E questo spaventa. Perchè non si comprende che è un potere naturale, connaturato all'uomo, indissolvibile. Si pensa che sia un costrutto dell'uomo, in realtà è una forza nell'uomo. Se scatenata spazza tutto. E' Dio che, come crea i tornadi, crea anche questo. E' nell'uomo da sempre.

    L'Unione Sovietica ha messo in pratica un credo per cinquant'anni, una religione atea che è assurta come potenza assoluta, un paese agricolo. com'è stato possibile? Forse che non aveva santuari, madrasse, riti, santi, profeti, nemici, martiri, eroi, tutto?

    La paura della religione è la paura del potere esercitato sulle nostre vite. Ed è un controsenso pensare che un uomo che, alla fine è soggetto a tutto, a vecchiaia, malattie, morte, incidenti, povertà, isolamento e ricatti sociali, vedovanza, solitudine, rapine, furti, intemperie, esaurimenti nervosi, lutti, alla fine possa avere anche paura del potere in più esercitato dalla religione. Con o senza, l'uomo si illuderà soltanto di essere libero, ma alla fine, in questa vita, filerà inquadrato e coperto, o se filerà, e spesso con un sorriso forzato sulle labbra anche.

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  6. Fosse per me le abolirei tutte...Il problema però resterebbe intatto,perchè le persone che hanno bisogno di credere in qualcosa si attaccherebbero anche al primo tizio con la barba lunga che cammina per strada,gridando "E' arrivato il nuovo Messia!!!!!".
    Fanculo...

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  7. emmm.....dunque....com'e' quella...???
    non è Dio che ha creato l'uomo ma L'uomo che ha creato Dio....
    mi piace...mi piace....mi piace...

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  8. @Teti900...Sempre sia lodato.

    @DonaF...Quindi inevitabilmente un male.

    @Zio...Esattamente, nel post, che in realtà non ho fatto, volevo criticare i vari baracconi che vi girano in torno.

    @ChiaraLuz...Benvenuta :-)
    In effetti l'istinto "animale" dovrebbe convogliare l'aggressività per uno scopo, come ogni cosa ad esso riconducibile. Poi però ogni cosa creata dall'uomo con un nobile scopo, viene manipolato e condotto verso la sua inutilità.

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  9. @Exodus...Il mio discorso non può esser vecchio perchè non è un discorso, in quanto ciò che volevo scrivere travalicava ampiamente delle conseguenze penali (reali non fittizie) quindi mi son tenuto alla larga è ho copiato alcuni aforismi che incarnassero il senso del discorso, ma nulla hanno a che fare con il caso specifico.
    Comunque ben hai fatto ad enunciare le ritualità dell'uomo nel seguire le proprie "religioni", e il potere che ne scaturisce dall'unione delle menti, però io parlo delle religioni di ora, con fronzoli ed orpelli vari e non della ricerca che dovrebbe affondare le radici all'interno del proprio Io. Non posso affermare che un Dio esista o non esista, ma posso dire che queste religioni non aiutano nella ricerca. E se avessi sentito quel che ho sentito all'interno di questo luogo indipendentemente dalla tua religione avresti avuto qualche ragionevole dubbio anche tu ;-)

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  10. @VioletP...La mia nuova concezione prospettica della vita, mi ha fatto ragionare solo ultimamente al contrario. Riflettendo perchè l'uomo deve creder in qualcosa? Forse ha poca stima e considerazine di se stesso?...non saprei.
    Comunque la tua considerazione è ineccepibbile.

    @Anella...Creatori di noi stessi, quindi in un certo senso facciam parte del tutto come Dio.
    P.S.
    Il post comunque è sulle religioni non su Dio, che avrebbe almeno per me un'altro tipo di considerazione ;-)

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  11. La religione. Il segno di una inutile atavica necessità contratta dall'uomo chissà quando e chissà dove per effetto di chissà quale difetto genetico dovuto a chissà quante e quali eliche mancanti nel dna.
    La religione. Un generatore eolico di schiavitù e di odio tra schiavi che lottano per far vincere il proprio padrone.
    Un piffero incantatore che emette una nenia che addormenta dolcemente per non pensare a nulla.
    Pensa a tutto il padrone.

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  12. La storia ci ha fatto vedere le peggiori cose sotto il nome delle religioni. Salutoni a presto.

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  13. La religione è utile a manovrare le masse, e non è solo Dio, Manitù o quant'altro. Molti offrono la vita al Dio Denaro e in nome di questo fanno le peggiori atrocità

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  14. # Mark:

    Per adesso mi sa che mi sembra tutto "vecchio". Penso di essere vecchio io, oppure in fase di rinnovamento e quindi tutto ciò che mi gira intorno mi appare vecchio. Sarà l'autunno.

    Però credo che ci sia un equivoco senza fine che è quello di confondere la religione con la ricerca di Dio. Sono cose diverse. La religione E' una gabbia e deve esserlo perchè altrimenti l'uomo, che è una bestia nonostante si creda un saggio, un dio, non avrebbe freni nè vincoli. La religione nasce per mettere un freno alla bestialità umana. E' una gabbia e deve esserlo. Altrimenti è il caos, la guerra, caino fa fuori Abele e subito dopo violenta Eva, perchè no? La religione indica all'uomo dove deve fermarsi. Non deve uccidere. Perchè no altrimenti, per la legge morale? Ma quale, io uccido, la vita è breve, finisco in polvere, tu hai ciò che a me manca, ti faccio fuori e mi prendo tutto, anche tua moglie. Perchè no? Se non c'è religione (Legge) perchè non dovrei farlo? Sì, adesso abbiamo la Costituzione, il Codice Civile, la polizia, etc... ma prima non c'era niente che fermasse l'uomo, uomo contro uomo, popolo contro popolo, forte contro debole. I massacri erano all'ordine del giorno e non c'era niente che fosse proibito, il degrado era assoluto. L'evoluzione dell'uomo richiede la Religione (Legge, obbligo, vincolo, freno) che gli indichi quando ciò che sta facendo lo distruggerà in quanto uomo.

    Non sto parlando di ricerca di Dio, che è un passo successivo (nuovo testamento, ma anche prima), sto parlando del tentativo di far uscire l'uomo dall'animalità dicendogli: non uccidere, non rubare ciò che è di altri, non prendere le donne del tuo vicino, abbi cura dei tuoi genitori anche se in vecchia non ti servono a nulla e hanno pure l'aspetto di vecchie scimmie artrosiche, sacralizza il tuo tempo, dedicagli dei giorni sacri, per te, di riposo, di pensiero e non solo di lavoro, non mentire in un tribunale per portare via al debole, per distruggere gli altri, ricordati di provvedere al povero che vive nei tuoi confini, abbi una morale sessuale, non fare l'amore con gli animali (adesso sembra scontato, e mica tanto, ma un tempo...), la Religione, la prima forma di legge, strappa l'uomo dalla brutalità dell'animale.

    E non tutti, pochi per la verità, sono pronti al passo successivo, la ricerca di dio, molti non sono interessati, e hanno bisogno della religione, della morale, per avere dei vincoli, altrimenti... beh, altrimenti succede quello che in fondo sta succedendo: si crea un mondo senza morale. E un mondo senza morale crea una società ingiusta, sgarbata, brutale, nel segno dello sfruttamento. Ma è evidente che chi sta al vertice non ha morale, si vede di più perchè sta sopra, ma è tutta la società che ha perso i vincoli. Questa società occidentale, l'Italia, sta morendo per mancanza di vincoli morali, di argini all'egoismo, all'avidità, anche ad un ordine sessuale che per quanto sembri oppressivo ha costituito l'armatura dei "bei tempi andati", quelli che molti rimpiangono. Erano oppressivi? Senz'altro. La Religione è oppressiva, non abbiamo a che fare con creature luminose dalle potenzialità infinite. ma con scimmioni evoluti, armati fino ai denti, convinti che si eleveranno fino ad essere dei. Gente che ieri manneggiava asce per tagliare le teste, illuministi che affondavano le barche in Vandea con la gente legata sopra (notare l'ingegno genocida, io non ci avrei pensato!) e oggi gioca con le macchinine nucleari.

    L'1% cerca Dio, ma gli altri cosa fa Dio, li lascia così, liberi di scorazzare e di farsi fuori a vicenda? Ma provate a mettere un carcere, una scuola, un asilo perfino senza disciplina, senza regole certe, sapete cosa succede? Che un gruppo di forti schiavizzano gli altri. Poi arriva un altro gruppo più forte e li fanno fuori. E così via.
    (segue)

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  15. (continua)

    I fronzoli ed orpelli sono indispensabili. Perchè sono linguaggio. La prima forma di linguaggio, il linguaggio dimenticato. Un simbolo uguale un milione di parole. Un simbolo è eterno. Togli il simbolo e mi tocca ogni volta parlare per ore. Metti il simbolo e tutti capiscono. allora togliamo la lingua italiana. E' sicuramente meno efficiente del simbolo, dell'orpello. Se vado in Cina con un crocifisso e lo mostro, i cristiani capiscono, se mi metto a parlare italiano li annoio. Il simbolo è più importante della lingua. Il fronzolo ha un motivo. Magari nel tempo si dimentica cosa significa, come nel vocabolario 3/4 di parole non vengono più usate, ma è un linguaggio, semplice, diretto, immediato, un codice.

    Altrimenti perchè le pagine web sarebbero così piene di immagini che la rete non ce la fa più? Perchè un'immagine vale cento, mille parole. Ecco perchè i fronzoli. e le cravatte? Qualcuno sa dirmi qual'è l'utilità della cravatta? Eppure il simbolo è efficace no? Una bella cravatta è comunicazione e guai se non viene portata. E' bellezza anche. Allora togliamo le cravatte perchè è comunicazione inutile? Anche la Religione è comunicazione,. deve dirti, a te animale, che anche se non ci credi è facile che ti smarrisca e non capisca più bene i confini di molte cose, è bene che ti dica dove devi fermarti.

    Per la differenza tra religione e ricerca di Dio, basta leggere il capitolo otto della lettera ai romani di San Paolo, forse c'è la spiegazione più completa.

    E le donne? Togliamo anche lì gli orpelli e i fronzoli? Orecchini, tacchi a spillo, ninnoli vari, cosa sono se non ornamento, bellezza e comunicazione? La religione deve avere i ninnoli, per lo stesso motivo, ornamento, bellezza e comunicazione. Ma il suo compito non è relativamente semplice come "sedurre", è un lavorazzio, deve mantenere l'ordine e la prosperità all'interno del gruppo sociale, impedendo il suo auto-annientamento. Deve limitare la libertà degli individui per permettere ad altri individui di esistere e sussistere. Ma se non c'è la religione, quali diritti possono mai avere "gli altri" se non quelli che io decido di dargli, che il più forte decide di dare? Nessuno.

    Per la ricerca di Dio, è altra cosa, alla prox puntata! Ciao!!!!!!!

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  16. Dimenticavo:

    per me una Religione è qualcosa che ha almeno un migliaio di anni, una vera "tecnologia della convivenza", messa alla prova da miliardi di persone nell'arco dei secoli e ancora lì, la garanzia che non si tratta di spazzatura usa e getta è necessaria. il resto è solo moda, se non lo è si vedrà tra mille anni appunto.

    Mi riferivo a quello.

    Ciao

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  17. Sinceramente quello che mi dà fastidio è l'abuso che ne viene fatto, voglio dire finchè rimane un fatto privato, ben venga...è l'imposizione che è sempre sbagliata.
    Ciao.

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  18. Una bella religione???? VOLEMOSE TUTTI BENE....

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  19. C’è una sola religione, benché ne esistano un centinaio di versioni.
    (George Bernard Shaw)

    Forse al momento è insufficiente per i nostri nuovi bisogni.

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  20. Le religioni servono ad intrappolare i popoli con i loro riti, incensi misteri..... Il vero mistero siamo noi. Questo ci hanno sempre nascosto Mark.

    Buona serata

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  21. @Gianni...Sei molto più drastico di me. La religione non è il male ma solo il veicolo mal utilizzato di un uomo mai cresciuto.

    @Cavaliere...Abbiam perso volutamente di vista la storia per continuare a sbagliare.

    @Sabrina...Spero nella rinascita del singolo, le masse sono ormai andate.

    @Nick...Sono imposizioni ben studiate e valutate, per appagare esigenze fittizie di un essere umano poco incline all'autostima.

    @max...Sai benissimo che te ne voglio. Un abbraccio amico mio.

    @Kylie...Versioni multiple per singoli pensieri, oserei dire.

    @I am...Sono convinto che le potenzialità dell'uomo non sono minimamente calcolate. Quei pochi che ne hanno preso coscienza fan di tutto per sviare il percorso.

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  22. @Exodus...Veniamo a noi.
    Confermo assolutamente la separazione tra Dio e religione e mi sembrava di averlo messo in rilievo.
    Per quanto riguarda il capitolo otto della lettera di San Paolo dovro leggere prima di rispondere.
    Per i vari simbolismi nulla da eccepire, ma ricordo in un tuo post che parlavi di un nuovo modo di vedere le cose, invece ora riproponi, validissime delucidazioni che però rispecchiano canoni vecchi. Quindi per uscire da questa aria stantia vorrei andare oltre e capire il perchè l'uomo deve avere la necessità di identificarsi in un qualcosa. E' forse il bivio storico che ci separa da una reale evoluzione o è il fattore genitico che non ci da scampo i ci condanna nei fossati dell'immobilismo mentale?
    Un salutone e a presto ;-)

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  23. Grazie a dio, sono ateo, per dirla come il grande Bunuel ... però no, devi farlo quel post. Se non ora, quando?

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  24. # Mark, Arrivo...

    si, confermo tutto circa il cercare "ciò che è" che deve essere per forza nuovo, oggi.

    Però ciò che differenzia le grandi religioni, le grandi narrazioni, i grandi miti, ciò che gli permette di restare validi e ascoltati dopo migliaia di anni cos'è?

    Sottolineo che la Bibbia ad esempio ha un numero di copie che continuano ad essere stampate, e soprattutto lette, assolutamente incalcolabile. Lo stesso dicasi per i grandi testi dell'umanità, quelli di migliaia di anni. E non è perchè ne parlano in tanti, altrimenti sarebbe un fenomeno effimero, come effimero è tutto ciò che ci circonda.

    Ciò che differenzia è che quei testi individuano, diciamo, il "cuore" della questione, che è il "cuore" dell'uomo e il suo rapporto con dio e gli altri uomini. Se leggo quei testi, vedo che in questi millenni l'uomo non ha avuto alcuna evoluzione rilevante. Le passioni, gli egoismi, i tradimenti, la gelosia, l'omicidio, la truffa, l'eroismo, la fede, il sacrificio, sono presenti oggi come migliaia di anni fa. Io non seguo l'attualità, non ne ho bisogno. Sì, ho ottime basi di economia, la mia famiglia è stata impegnata in politica, ho scritto una tesi su ciò che l'economia e il welfare sarebbero diventati, ma non è questo che mi permette di comprendere l'evoluzione delle cose senza avere la TV, o altri mezzi di informazione quotidiana. E' che l'uomo non è cambiato, non si è evoluto, non è migliorato, è quello che viene narrato, e il suo rapporto con Dio e gli altri uomini è rimasto quello che era all'alba dei tempi. Sì, adesso l'informazione corre sul filo, ha un cercello che una volta conteneva poche informazioni importanti e adesso ne contiene ancora meno e più ciarpame, ammazzava a colpi di pietra e a mani nude invece che con le atomiche, usava il fuoco invece del nucleare, ma è rimasto uguale. Io so cosa aspettarmi. Io so ciò che avverrà. Non perchè io sono un profeta, ma perchè profetici sono quei testi. Ciò che è successo, succederà. Non voglio sapere nient'altro in quanto la storia umana non è una linea che prosegue oltre l'orizzonte, ma un ciclo che si ripete, negli anni, i secoli, i millenni.

    (segue)

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  25. (seguito)

    E le storie di amore, di guerra, di ricchezza e povertà, di passione, quelle nel cuore dell'uomo, rimangono sempre le stesse. Per me, la Bibbia è nuova, è una tecnologia semplicissima che metto in tasca, porto appresso, comprendo. TV, radio, internet sono invece tecnologie pesantissime a forte impatto ambientale, hai bisogno di ferro, elettricità, plastica, petrolio, cavi, connessioni, per alla fine non imparare niente di più sull'uomo, anzi alla fine se hai tutta questa roba stai più con immagini e suoni che con uomini in carne ed ossa.

    Ecco: la Bibbia è nuova, internet è già vecchio (vabbe' poi se prendiamo l'Italia in confronto agli USA il gap digitale è già preistorico, ma è un esempio). I testi sacri sono una tecnologia che ha attraversato i millenni, scritta sui papiri o le pelle di pecora. Sono eterni, nuovi, rinnovati. I dischetti da tre pollici e mezzo di qualche anno fa, non so più dove infilarli, non c'è più la tecnologia, è già obsoleta. E tra un po' si vedrà anche quanto poco resistono al tempo i lettori CD e DVD, per le pellicole cinematografiche è già una corsa a tentare di salvarle.

    L'uomo vuole identificarsi in qualcosa per il più banale dei motivi: è consapevole, in fondo al cuore, oltre l'illusione, di "essere niente". Nasce, soffre e muore. Vede morire, vede finire, comprende che quella è la sua sorte, non importa se raccoglierà o meno qualcosa in questa misera vita. E lotta con tutte le sue forze per essere, esistere, sopravvivere, essere amato, riprodursi. Si rende conto che da solo "non è". E solo se si aggrappa a qualcosa di più grande di lui ha una speranza di essere. Altrimenti si spegne e basta. Se per un attimo cessa l'illusione, e la sua coscienza si risveglia e comprende che da solo non ce la può fare, cerca dio coscientemente. Se non succede, si aggrappa alla prima cosa che gli capita davanti.

    Il bivio storico fa parte di un ciclo, non è il primo, non sarà l'ultimo, ma non è quello che cambia la natura umana. Novità non è cercare il nuovo ma soprattuto "rinnovarsi". Gettare, potare, rifiorire, prendere il frutto buono, estrane il seme, ripiantarlo, rivivere.

    Il capitolo otto della lettera ai romani è un condensato di teologia ad un livello così elevato che spiega praticamente tutto, in modo abbastanza semplice, ma avendolo letto e riletto più volte, posso garantire che non dice mai le stesse cose, dipende molto da come l'uomo "in quel momento, in quel giorno, in quale condizione" si pone alla lettura. E' un autentico miracolo.

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