giovedì 23 settembre 2010

Incatenati

Catene invisibili circondano le nostre vite, attanagliano i nostri pensieri, non ci lasciano dormire e portano con disinvoltura sofferenze diffuse....il lavoro, il mutuo, l'affitto, le tasse , le bollette, le quotidianità, incombono come spade di Damocle sulle nostre teste. Legati a doppio filo alle necessità ci dimentichiamo delle nostre esistenze dei nostri bisogni dei nostri sogni, cosi candidamente cullati in giovane età. Vorrei liberare tutti noi da questi obblighi che ci impediscono di vedere oltre, di pensare al futuro, e non pensarlo in termini economici, ma in termini quasi sentimentali, riassaporando quel dolce sapore che da la vita, con il retrogusto che più aggrada, con quei sentori soavi che appagano le menti. Quel mutuo tanto agognato è lama a doppio taglio, quel lavoro sempre più chimera dei nostri giorni costringe popoli alla migrazione per sperare nella sopravvivenza, schiavi di questo sistema per indossare, mostrare per portare con altezzosità le nostre catene, per taluni d'orate, ma pur sempre catene. Il sistema da noi generato ci controlla come una macchina, non possiamo sfuggire, ma le nostre menti hanno ancora spazio per essere libere. In troppi si aggirano con disinvoltura non rendendosi conto delle opportunità che si stanno negando, perché la felicità esiste, non per tutti, ma esiste e rincorrerla tutta la vita ci fa perdere di vista il presente aspettando il futuro che verrà..... 
Spezziamole queste catene....

1 commento:

  1. Come sempre, la tua lettura è decisamente piacevole e coglie i miei gusti!!!
    Sebbene io sia un incallito sostenitore della felicità per tutti, hai ragione quando dici "...perché la felicità esiste, non per tutti...".
    Occorre modificare un modo di pensare, forse un po' pubblicitario e inflazionato, ma gustarsi il viaggio alla ricerca della felicità può essere un modo per consentire a tutti di assaporare la felicità.
    a presto!

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