mercoledì 8 giugno 2011

Dentista e mamme...che passione!!!

Ieri mi sono recato al dentista…(inciso)…sono sempre stato contento di farmi trapanare i denti...(chiuso l’incisivo), dato il carattere dell’urgenza (pezzo di dente saltato) senza appuntamento ho beccato la giornata dedicata all’ortodonzia infantile, quindi ergo, due simpatici fratellini in attesa intrattenevano la folla (solo me medesimo) con coreografiche gesta burlesche e schiamazzi vari sotto l’egida della mamma. Sinceramente la cosa non mi infastidiva, anzi ridevo sotto i baffi (che tagliai anni fa) per la simpatia nel suo complesso. Però qualcosa deve esser scattato nella mente della mammina che dopo aver assestato un paio di schiaffoni al più piccolo, si rilassa prende fiato redarguisce ancora, zittisce il più grande, prende il più piccolo lo porta fuori la porta ed assesta una serie di colpi che schioccano attraverso le mura….mmmmm….pianto a dirotto, ritorno nella sala di attesa placato con coccole riparatorie (Ma!!!). La rabbia stava salendo, potevo perdere il controllo, ho aperto la finestra del balcone, ho respirato profondamente osservando il mare con un principio di tramonto, ho ripreso il controllo e mi sono seduto nella sala d’attesa dove nel mentre mamma e figli toglievano le tende per la seduta dentistica. Nella mia mente rimuginavo la scena con me che mi trasformavo nel Hulk Rosso prendevo la mammina e la fracassavo di mazzate sotto gli applausi scroscianti dei figlioli che incitavano a continuare, ritornavo normale e gli curavo le ferite della sfuriata…però dopo il consulto, il medico mi scuote con…qui c’è bisogno di una capsula…azz, mo so cazz…chino me ne vado con la prospettiva dell’ennesimo esborso non programmato...con una leggerissima inquietudine.

28 commenti:

  1. Caro mark credo che per la fortuna degli odontoiatri ogni giorno sia la festa dell'ortodonzia infantile! Mi riferisco a una classe di professionisti molto spesso poco tali che si diverte a creare sorrisi da bambini Kinder anche quando non ce ne sarebbe bisogno!

    RispondiElimina
  2. Dai..Ho passato la scorsa estate a portare moglie e figli da oculisti e dentisti.. piangendo...(io).Sono cose che fanno parte della normalità..Se fosse solo quello, il rapporto con il mondo dei medici, ci metterei la firma..
    un caro saluto....

    RispondiElimina
  3. tu non hai figli, vero? con questo forse ti farai l'idea che sono una madre manesca, ma tanto di essere politicamemte corretta non ne me è mai fregato un piffero. evitando le esagerazioni (che non vanno bene in nessun senso), credo che esistano circostanze che richiedono l'uso oculato di uno scapaccione. basta guardare certi bambini e certi adolescenti che si vedono in giro.

    RispondiElimina
  4. @Carrie...Sicuramente i professionisti ci ballano sopra, ma questo è un problema che si riscontra in tutti i campi, l'etica e la morale fanno parte dei sogni, con le debite eccezioni.

    @Mr.H...Molte volte scrivo tra le righe (e mi capisco solo io :-) perdonate) però il punto non è il rapporto medico paziente, ma mamma esaurita figlio. Non entro nel problema della signora, che probabilmente era più giovane di me, ma dell'atto in se.(maggiori delucidazioni nella prossima risposta)...;-)

    @Guchi...Benvenuta. Noto una dose piccata nel commento :-), però io come più volte ho scritto riporto dei fatti, ne più ne meno, coloriti con divagazioni folcloristiche. L'atto compiuto dalla mamma, era inopportuno e sproporzionato. Descrizione: Schiaffi forti e precisi sul volto e tiratine di capelli, per essersi ruzzolato sul pavimento e aver un pò giocato con il fratellino più grande mi sembrano sproporzionati, di oculatezza ne ho vista ben poca. Poi non capisco l'accostamento nell'essere padre o meno, come per dire tu non puoi capire. Magari potrei sapere cosa vuol dire perderne uno, o qualcosa di simile. Se bambini e adolescenti hanno perso il lume della ragione forse qualche colpa la dovremmo dare a questi genitori o no? Sembra che tutto nel rapporto genitore figlio debba esser sempre descritto come nel mondo delle favole, quando poi ci si sveglia e ci si sbatte forte il muso allora si fanno esami di coscienza inutili.
    Cordiali saluti

    RispondiElimina
  5. mi scuso se, senza volerlo, ho toccato un tasto dolente, e non metto nemmeno in dubbio che il caso in questione fosse esagerato. dose piccata? oh yes! perchè di buonisti privi di esperienze genitoriali purtroppo ne ho incontrati parecchi in vita mia, per questo ho la guardia alta, e magari ci va di mezzo anche chi non c'entra! :)

    RispondiElimina
  6. @Lorenzo...Una sculacciata mi sembra una modalità congrua rispetto a un quasi pestaggio (però son mamme e bisogna farsi i cazzi propri) a me la cosa non mi piace molto!

    RispondiElimina
  7. ahahahhaha, è vero, Mark.. gira qualcosa nell'aria
    che invita a riflettere sul complicato rapporto madre/figlio

    ;-)

    RispondiElimina
  8. Estrema paura dei dentisti da parte mia. A 26 anni ci vado ancora con mia madre,e pure a fare le analisi del sangue...Paura degli aghi!

    ps...Mi regali l'animale che c'è nella foto?!

    RispondiElimina
  9. Ho una bimba serena, credo di averle dato una sola volta in vita mia una sculacciata, raramente alzo la voce. I bambini sentono il nostro stress, questo è un dato di fatto che dovrebbe far riflettere tutti. Non sono la madre migliore del mondo, né voglio dare lezioni a nessuno e ho avuto dei seri motivi per essere stressata che molti non si sognano neppure nemmeno nel peggiore degli incubi. Ma i bambini non devono farne le spese e punirli in pubblico lo trovo assurdo, è un'umiliazione aberrante.
    Premesso questo spero proprio che prima o poi caro Mark tu possa trasformarti in un Hulk Rosso

    RispondiElimina
  10. Ciao Mark, sono mamma da anni, ma mai ho ritenuto di usare le mani con mia figlia.
    Molta gente dice: "quando ci vuole, ci vuole"
    ma quando ci vuole veramente? Quando siamo noi, genitori, a non avere abbastanza pazienza per spiegare le regole e i motivi.
    Concordo quindi di pienamente con te e con Sabrina Ancarola.
    Ciao!
    Lara

    RispondiElimina
  11. Picchiare i bambini è uno sfogo bestiale, già il fatto che la tipa sia uscita per picchiarlo è indicativo...

    RispondiElimina
  12. Probabilmente l'ha fatto per dimostrare che è una buona educatrice,poi a casa le seviziano.
    Scherzi a parte, maimaimai ho alzato la mano su mia figlia, penso che nessuno abbia il diritto di far male a un figlio,materialmente e psicologicanente, madri o padri che siano.
    Cristiana

    RispondiElimina
  13. che discussione scialba.
    capisco che il blogger che l'ha suscitata sia capace di trasformarsi in una specie di HULK di colore complementare, ma sarà che non è questa la sede per discussioni fuori dai denti (così io la penso) ma davvero mi fa specie di leggere di genitori così tanto virtuosi.
    che siano del tipo che affibbia il collare o il cellulare o il cerca persone agli scomodi e ingombranti pargoli?
    c'è gente che li scorda sulle auto roventi complice il coniuge che giustifica il consorte e mettiamoci anche il datore di lavoro che ritiene che sia a causa delle responsabilità del suo ruolo.
    ma per favore!
    la chiudo qui che se passa teti900 e scopre che mi lagno mi sbrana a morsi da madre snaturata qual'è!
    pensate che un giorno, avrò avuto due anni, lei pensava non capissi, ma le ho visto negli occhi un pensiero che insieme al manrovescio che mi mollò due anni dopo all'ennesima provocazione facendomi uscire il sangue dal naso perchè aveva un macigno al posto dell'anello (come lei lo chiamava), beh, quello sguardo diceva: ora ti appendo fuori dalla finestra per i piedi se non la smetti.
    è così. glielo disse anche la psicologa. è normale che le madri provino avversione per il figlio/a.
    ciò detto a 18 anni mi sono vendicato e l'ho buttata giù da una scala e così adesso siam pari.
    lei ha capito che lavorare per due le faceva male. io ho capito che quegli sganassoni me li sono meritati, ma dal dentista o altrove sapevo che non avrebbe mosso un pelo, e stavo come fossi un lord navigato.
    la stressavo a casa, da soli, li ero speciale.
    dunque per me qui si parla di altro, non di rapporto tra madre e figlio ma di "belina" come diciamo a genova contro "figlio di belina" in poche parole di due vittime della società perbenista, becera ipocrita vuota di niente e piena di "belinate".
    scusa marck, oltretutto non sai neanche chi sono, diciamo una parte dell'anima di teti900 che buddha l'abbia in gloria mentre è simpaticamente rintanata nel silenzio ad ascoltare alan parsons.

    RispondiElimina
  14. @Violetp...Non saprei forse quell'animale è parte della mia anima e ne sono profodamente geloso ;-)

    @Sabrina...Confermo ed accendo la risposta...di rosso :-D

    @Lara...Esatto, quale sarebbe il momento giusto? Esiste veramente? Salutoni a te :-)

    @Sara...Non so se sia indicativo, però a me ha fatto girare le balle!!!

    @Cristiana...Avevi iniziato male poi ti sei ripresa prontamente ;-)

    RispondiElimina
  15. è un discorso un po' complicato.
    C'è gente che mena davanti a tutti per mostrare polso, gente che mena solo a casa per rifarsi delle figuracce in pubblico e gente che non mena per niente ne a casa ne in pubblico.
    Mi rifaccio all'orto che è la cosa che conosco meglio.
    Se una pianta da frutto cresce storta (dritta dritta, non ce n'è nessuna, salvo abeti, cipressi e pioppi), gli devi mettere un palo per raddrizzarla. Il palo può anche essere sproporzionato alla pianta, ma quel che conta è il legaccio. Se il legaccio è troppo stretto, la pianta si deforma e magari non cresce affatto. Se è troppo debole e la pianta è particolarmente storta, il legaccio si romperà. Se chi lega al palo è un po' accorto (darà un'occhiata al legaccio ogni giorno), la pianta crescerà dritta, senza ferite o segnacci perenni sulla corteccia.
    Ogni buon vivaista, sa però che la cosa migliore è comunque usare almeno due pali, per avere una pianta bella dritta, così la si regola bene senza legarla troppo stretta a nessuno dei due.
    Ovvio, i miei sono solo discorsi da ortolano di campagna.

    RispondiElimina
  16. @Anonimo (simurgh?)...Belinate o no, la poveretta cadendo dalle scale deve essersi fatta male, spero che l'abbian rimessa a posto :-(

    @Teti ,

    @Mariolino...Grandiosa metafora. L'ortolano mi affascina, sono appena agli inizi, ma il prossimo anno potrei fregiarmi di tale titolo. Speriamo bene ;-)

    RispondiElimina
  17. A volte mi sono ritrovato ad urlare come un disperato, a sbattere i pugni sul muro per il nervoso..per me quella è stata un sconfitta.Alzare le mani è sempre una sconfitta, per un genitore..

    RispondiElimina
  18. no, non era SIMURGH:)
    ero io che ho dimenticato di firmare, UGO

    RispondiElimina
  19. Lorenzo,
    io parlo di piante da frutto.
    Se vuoi che una pianta dia frutti devi fargli prendere sole. Più è dritta meglio è, perchè in mezzo ad altre, a coltura magari intensiva, rischia di restare un po' più bassa e prendere meno sole del possibile. Se poi è dritta fai meno fatica a fare i trattamenti in età adulta (quando da frutti) e raccogli con meno spesa anche a macchina.
    Il vivaista, per il suo vivaio, cerca di dare il massimo sole, non è che va in alchimie strane cercando la luna.

    P.S.
    per me dritto al suolo, vuol dire perfettamente perpendicolare al suolo, te lo dico da meccanico. Poi la pianta, tende di suo al sole di mezzogiorno.
    Così se tu hai fatto tutto bene, e hai piantato la cultivar mela Golden Delicius, sai che potenzialmente può arrivare a 8-10 metri.
    8 metri se non è bella dritta e 10 metri se sei un geometra precisino. Sai quanto guadagni in quei due metri in frutticoltura? Anche un mezzo raccolto in più e tutta roba calibro 12 mica i soliti 8 da supermercato di seconda scelta.
    Tieni poi conto che più la pianta è vigorosa meno è suscettibile a malattie.
    Si lo so che dovevo mettere il post nel giardino di Vitamina, la sarebbe stato più adatto

    RispondiElimina
  20. @MrH...Sento l'urlo fratello blog!

    @Lorenzo...Sempre leggittime le tue delucidazioni, però sarei rimasto sulla favole dell'insieme senza cercare troppi paragoni :-)

    @Galatea...Sai dovè la metà quando conosci tutta la sua estensione, ma in questo caso non vi percezione delimitativa, un pò come dice il buon Lorenzo :-)

    @Mariolino...Grazie della precisazione tecnico stilistica ;-)

    RispondiElimina
  21. solo a sentire parlare di dentista mi vengono i brividi... anche per il conto!

    RispondiElimina
  22. Primo mese di prima elementare: non facevo mai i compiti così ogni sera mio padre e mia madre cercavano di aiutarmi, ma io nemmeno li segnavo sul diario e, come se non bastasse, facevo i capricci perchè ero stanca.
    Mio padre un po' ha sopportato, dopo dieci giorni mi ha lentato un bello schiaffo (è stato il primo e l'ultimo). Beh... dal giorno dopo, mi son messa giù a studiare e ora insegno lettere.
    Ancora oggi ringrazio mio padre!
    Quando le parole non bastano più, una sculacciata può servire (nei limiti ovviamente!)
    Dona Flor

    RispondiElimina
  23. @Ernest...Dammi l'idirizzo che te lo spedisco ;-)

    @DonaF...Ma è stato un episodio, mentre quello che ho visto mi sembravo il metodo portante del rapporto madre figlio :-(
    P.S.
    SEi scomparsa anche dai follower e non riesco a trovare il blog, ripostami l'indirizzo :-(

    RispondiElimina
  24. Sono perplessa da questo tuo racconto....
    dal canto mio ti posso dire che ho avuto una giovane madre, lavoratrice anche troppo, molto stanca fisicamente, con poco tempo per me, dura e spiccia nei modi, le mani sono volate spesso, non l'ho mai sopportato e mi ero ripromessa sin da bambina che se fossi diventata mamma avrei avuto un rapporto assolutamente diverso con la mia "creaturina".....Sono felice perchè ce l'ho fatta e anzi siamo contanti in due, io e mio figlio....
    Quella mano che parte quasi senza controllo sembra faciliti le cose a volte, in realtà è solo molto meno faticoso di altri metodi: dialogo, empatia e via così........io ho preferito trovare quel tempo, sempre, per sedermi a tavolino con lui e crescere insieme!
    Ciao, a presto!

    RispondiElimina
  25. @LadyM...Perplessa del racconto!!! Immaginati dal vivo, sarà che molte volte mi faccio sorprendere dalla rabbia, ma in quel momento mi sono girate parecchio.
    Salutoni

    RispondiElimina
  26. Ogni volta che una persona adulta da uno schiaffo ad un bambino sta abusando di lui, perchè quello è un bambino e non ha la capacità di difendersi, nè fisica nè emotiva, anche se si tratta di uno schiaffo per stanchezza ed esaurimento, anche se quel bambino è proprio un demonio insopportabile, e lo dico perchè sono stata una bambina che non le ha mai prese veramente, anche perchè ero piuttosto calma, solo qualche schiaffo per le divisioni e le tabelline, ore e ore e non mi entravano, uno stress insopportabile e mia madre stremata, povera donna, mi dava uno schiaffo. Non mi ha insegnato proprio niente. Voglio dire, non è incomprensibile che in un momento di grande stress possa volare uno schiaffo, ma la storia che questo educhi è una favola per non sentirsi cattivi genitori, senza offesa per nessuno, lo dico da adulta che con i bambini ci lavora. Avevo un bambino che era Satana in persona, oltre ad arrampicarsi sui mobili, lanciare oggetti e vomitare ingiurie da brividi, e contestualmente augurarmi di morie di morte violenta in modi fantasiosi, correva per casa urlando per tutto il tempo in cui dovevamo fare i compiti, tipo attila o gengis khan, cosa che un giorno ha impiegato quattro ore e mezza per fare una sottrazione una, rotolandosi sul pavimento, smontando le gambe delle sedie ecc.. alla fine l'ho sculacciato, potrei dire che l'ho fatto per farlo calmare ..non sarebbe vero, mi aveva completamente esaurita. Dopo sono stata malissimo ovviamente, in più se un bambino si comporta sempre in questo modo ha sicuramente un problema. Il dialogo è l'unica via di successo duraturo, il tempo che sid edica ai bambini a spiegargli le cose. Sarei rimasta inorridita pure io dalla signora, non sopporto di vedere o sentire la gente che picchia i figli, madri padri, zii e nonni.. ma nessuno "nasce imparato" e pure le mamme e i papà sono persone e hanno bisogno di consigli.

    RispondiElimina
  27. @Serbilla...La tua esperienza sul campo ti da una visuale completa del fenomeno, eppur anche se incontri contestuali difficoltà prediligi la strada del dialogo...la mia preferita :-)

    @Lorenzo...Come al solito in poche righe non rendo, però avevo scritto di affiancare la metafora alla favola per contenere il tutto nell'ambito del mondo della crescita, dove l'educatore utilizza i suoi metodi secondo criteri a lui/lei congeniali. Sappiamo benissimo che affiancare pianta e bambino non è la stessa cosa, perchè nel secondo caso ci sono elementi imponderabili che modificano nel tempo il risultato finale, però a mio avviso rende l'edea della direzione, dell'intento, dell'impegno, della cura e della'amore che si devono trasmettere. Quindi non mi preoccuperei molto dell'esito finale del rapporto genitore figlio, quanto dell'intento che viene ad assorbire e della sua applicazione che potrebbe trasmettere nel futuro...poi la varietà porta a queste visuali dove non vedo l'una prevalere sull'altra...
    Salutoni rinnovati a tutti ;-)

    RispondiElimina

La critica è ben accetta perchè aiuta questo spazio nella crescita e nella trasformazione