Non sono più un giovane nel vero senso della parola, anche se mi atteggio a tale e frequento ancora i luoghi di una gioventù che fatico a focalizzare. Constatazioni che hanno sicuramente attanagliato anche le passate generazioni e che ora ripropongo da una mia visuale con riscontri sul campo di battaglia, perché vi assicuro di tale si tratta. La famiglia sul quale si dovrebbero poggiare è disgregata per esigenza lavorative ed affettive, i modelli di riferimento rispecchiano un cotto e mangiato da fast food dove l’estetica impera, la scuola è una tappa forzata dove conta solo il risultato numerico del voto e poco, anzi nulla, la formazione in sé, le mamme chioccia che difendono ad oltranza i pargoli a discapito della ragione, creando dei veri e propri mostri incapaci nel futuro di una benché minima autosufficienza, e dulcis in fundo (frase scopiazzata da internet) non è minimamente preso in considerazione il sacrificio e l’impegno per ottenere qualsivoglia risultato. Detto ciò (cazzo dice questo penserete) nulla di nuovo quindi il post perde il riscontro come il precedente nuotando nei luoghi comuni, però questo vorrei far notare, è vero come quando mi stendo sul lettino dello stabilimento e sento giovanissimi ragazzine dire…”te lo sei fatto quello, tanto bello quanto coglione” ex prerogativa dei maschietti sbruffoni e un po’ coglioncelli…oppure sento note di biasimo se vengono proposti lavori umili con la frase… “ io mica mi abbasso a questo, chiama un extracomunitario”… o ancora giovani di famiglie agiate o con regolari posti di lavoro che si dedicano allo spaccio di stupefacenti per appagare voglie personali e punire oltremisura genitori assenti…continuo con i sogni ricorrenti....“voglio sfondare nel mondo dello spettacolo”…aspettative tutte votate alla materialità.…poi c’è il popolo dei reclusi…quelli che inchiodati al PC pensano che la vita sia come una chat..."xchè nn ci vediamo ai delle belle tette…quanti amici ai su FB…più di 2000, czzo sei uno figo"…Quadro desolante frutto dell’irrazionale propensione all’autolesionismo. Continuiamo ad occuparci delle pensioni, dell’economia, delle energie alternative, delle religioni, e si abbandonano a loro stessi le speranze di salvare questa umanità.
Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo. Noi li abbattiamo e li trasformiamo in carta per potervi registrare, invece, la nostra vuotaggine.
Kahlil Gibran
E' un quadro desolante, ma terribilmente vero della realtà che viviamo. Ultimo esempio: le due quindicenni scappate di casa (con mille euro, però! mica sceme!) per godersi una settimana di libertà (secondo loro) e per evitare gli ultimi giorni di scuola. Che cosa faranno ora quei genitori? Li accoglieranno a braccia aperte, e poi? Cosa hanno imparato le due in quelle famiglie finora? forse che è arrivato il momento di prendersi delle responsabilità o che: tanto, chi se ne fotte? E forse non è solo la famiglia, ma l'intera società colpevole per quel che è successo, se basta far vedere un po' di tette e di culo per entrare nel giro che conta e cominciare a far su qualche migliaio di euro al mese (senza contare gli eventuali extra!) In Francia un sottosegretario è stato cacciato dal governo perché accusato (non condannato ancora!) per aver molestato una donna. E da noi? ci limitiamo a dire che quello che fanno "certi politici" in privato è affar loro! e allora se hai i soldi, anche solo 1000 euro, puoi fare quello che vuoi, anche scappare di casa per una settimana, tanto poi quando i soldi finiscono, una telefonata e tutto si risolve!
RispondiEliminaTemistocle
Purtroppo la superficialità regna sovrana, ma quello che mi preoccupa non è tanto la coglionaggine adolescenziale (fa parte del processo, lo siamo stati tutti a 15 anni), quanto l'impreparazione alla realtà. I ragazzi di oggi sembrano sospesi in un sogno, come se il mondo fosse il grande fratello, la tele, il cellulare, youtube... ovvio che poi l'impatto coi problemi materiali è difficilissimo perchè si trovano in una dimensione nuova e aliena per loro. Spero solo che il risveglio non sia troppo brusco, tipo Grecia o Spagna...
RispondiEliminaQuesta mattina su Current si parlava proprio dell'apparire.. ormai conta solo quello!
RispondiEliminaNoi genitori stiamo facendo un disastro senza precedenti! Dici bene:"le mamme chioccia che difendono ad oltranza i pargoli a discapito della ragione, creando dei veri e propri mostri incapaci nel futuro di una benché minima autosufficienza". Grazie al cielo non faccio parte di questa schiera.. mio figlio non ancora 22enne vive da solo da 5 mesi.. è dura ma ci riesce, un po' di fatica e un po' problemi non fanno del male a nessuno.. che cresca e capisca che vuol dire vivere!
Belle riflessioni!
ASTRONAUTAPERDUTO.
RispondiEliminaCaro Mark, la colpa è del sistema.
Ragazzi cresciuti davanti alla tv che credono che la vita sia quella.
La politica taglia soldi all'istruzione perchè non c'è bisogno di pensatori ma solo di stupidi consumatori.
Il vero problema è che non sono solo adolescenti a fare certi ragionamenti ma anche uomini di una certa età.
Potrei stare qui a parlarne per ore perchè la cosa mi sta molto a cuore.
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Perchè non posso lasciare commenti con il io profilo blogger?
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Spero che a mark non dispiaccia se dialoghiamo fra noi ma mi piacerebbe rispondere ad Astronauta..
RispondiEliminaLa mia generazione e quella prima ha fatto e sta facendo sbaglia da paura!
Se un ragazzo pensa che la televisione sia la verità.. di chi è la colpa? Nostra che abbiamo perso la capacità di dialogare con i nostri figli. Li molliamo davanti alla tv così non rompono...
Hai ragione a dire:"Il vero problema è che non sono solo adolescenti a fare certi ragionamenti ma anche uomini di una certa età." Esatto.. sono i peggiori! ..e sono qgli educatori di oggi!
Vero, è colpa del sistema.. ma non dimentichiamo che il sistema siamo noi!
Ps.Scusa ancora Mark!!
Semplice e profondo:
RispondiEliminaIl pensiero che hai usato come riassunto è la logica conclusione di tutto il tuo discorso...mi piace.
...com'è l'acqua?
Io, per quelli che scrivono "nn", per il (geniale!?) risparmio di una "o" proporrei multe salate e pene corporali. Punto. :-))
RispondiEliminaSono d'accordo con Sara, lo stelo cresce dritto se te ne occupi fin da quando è un piccolo germoglio.
RispondiEliminaAnche la mancanza delle h davanti ad ai, oltre ad x al posto di per e le k al posto delle c o ch fa parte ormai del linguaggio scritto dei più giovani (e, tristemente, anche meno giovani...). Io li sfiocinerei dai nocchini.
RispondiEliminaSai che desidero ora ?
RispondiEliminale miei sigarette lo so è sbagliato!!!! ma lo dovevo da qualche parte scrivere ....un pò di pietà !!!!!
il quadro che hai dipinto è desolante, ma non è colpa degli adolescenti, casomai dei genitori...poi il caso citato da Tim nel primo commento è emblematico: cosa ci fa una 15enne con 1000 euro? io alla sua età se vedevo 1000 lire per comprarmi il panino a scuola facevo festa grande...mi sento così vecchia...
RispondiEliminaMi è sempre piaciuta moltissimo questa citazione di Gibran. Fra l'altro è proprio adatta al contenuto del tuo post...
RispondiElimina...hai spiegato perfettamente il mondo di oggi, difficile per me (dato le mie idee) adattarmi...ho spiegato tante volte dei valori persi, ragazzi che non hanno ideali, non vogliono far nulla e pensano che sia tutto dovuto...delle volte mi viene voglia di andare in un posto dove la civiltà è semplice utopia...prima o poi lo farò!!!
RispondiEliminaun bacio caro Mark...
Da alcuni anni si sente dire che i giovani sono irrequieti, malcontenti, pieni di odi e di rancori. Libri, film, inchieste giornalistiche, saggi di sociologhi e psicologi, tutti descrivono a una voce la nuova gioventù a tinte allarmanti. Si va al cinematografo e si vedono giovanotti e giovanotte strafottenti, pervasi da un torvo astio verso padre e madre, verso i professori e in genere verso la gente anziana. Odiano il mondo che li ha messi al mondo, esigono di essere trattati da signori, non sopportano rimproveri, giudicano i vecchi dei ributtanti ruderi da eliminare al più presto, si indignano per qualsiasi ostacolo e difficoltà sul loro cammino.
RispondiEliminaIl risentimento verso i genitori è categorico, non importa se questi genitori si mostrano remissivi, pazienti e di manica larga. Sono genitori e basta. Questa semplice loro caratteristica li condanna – si direbbe – a un totale e unanime disprezzo. Perché? Nella mia stupidità non sono riuscito a capirlo.
E il bello è questo : che nei libri, nei film, sui giornali, la generazione dei padri che quei film e giornali scrive e produce, anziché offendersi, dà corda a questi giovani arrabbiati, e li lusinga, li prende sul serio, li coccola, li glorifica perfino, come degli eroi. Di più: li incoraggia, quasi dicendogli : ma sì, ragazzi, avete perfettamente ragione di arrabbiarvi; noi, della vecchia generazione, siamo degli egoisti, dei vili, dei delinquenti, noi siamo dei porci.
Che strano. Quando avevamo vent'anni, non si era affatto arrabbiati come quelli, e sì che il mondo intorno non era poi molto più accogliente di adesso. Dunque, questa sera mi arrabbio io! All'età di cinquantadue anni suonati – chiamatemi pur vecchio se vi piace – finalmente voglio prendermi il gusto di arrabbiarmi.
Dino BUZZATI (1906-1972)
Egregio signore, siamo spiacenti di …(1960)
meglio ripassare, ti hanno preso sul serio e stasera sono meno sobria del solito:(
RispondiElimina.
.
.
ecco, appunto dicevi, siccome le prossime due generazioni ce le siamo giocate quasi del tutto, facciamo che si aspetta un annetto e poi si decide come passare direttamente a quella della metà millennio, hic!
pardon:)
(ma l'euforia momentanea mi ha dato alla testa:)
io spero nei giovani, ma il quadro è davvero desolante.
RispondiElimina@Tutti...(premessa prima delle singole risposte)
RispondiEliminaIl post nasce da constatazione materiali, visive ed olfattive non su ipotesi o studi. Quindi potrebbe esser rapportato alla realtà in cui vivo. Quando poi mi trovo a parlare con i genitori degli stessi pargoli, sembrano vivere all'oscuro di tutto, anzi fieramente ne dipingono le gesta ( anche quelle incivili o delinquenziali ) e allora qui qualcosa non torna, perchè si perde un passaggio di interconnessione generazionale.
@Temistocle...tanto, chi se ne fotte...é la frase emblema di questo sistema, in poche parole non sarò io a pagare, ma sarà qualcun altro a farlo al posto mio!
RispondiElimina@Ariano...Il risveglio peggiore è per i "grandi" che non stanno minimamente pensando al loro futuro, ma continuano a preservare il loro status quo ed a tramandarlo...in una sorta di "e sti cazzi!!!"
@Sara...Come mamma parli del tuo figliolo, ma parla pure di questi genitori in molti casi assenti e se ne conosci le gesta...descrivine pure le gesta...;-)
@Astronauta...I problemi della piattaforma a detta di qualcuno sono per dei futuri aggiornamenti. Per il post, l'indipendenza mentale la si conquista del tempo, con l'esperienza e lo studio, pero come tu stesso scrivi quei grandi che ti dovrebbero indirizzare...non lo fanno. Il perchè? Ci vuole un'altro post :-)
@Sarà...scusa di cosaaaa!!!!! Qui c'è libertà di scagliare pietre a profusione...:-D
Grande mark dire che sei un ex giovane mi sembra esagerato :) cmq i tempi sono in evoluzione con tutte le sue strutture sociali, famiglia compresa, questo è il presente ma la domanda che mi pongo è: quale sarà il futuro??? (forse le persone si sposeranno ma poi ogniuno rimarrà a casa dei propri genitori, per fare un figlio occorrerà chiedere il permesso, si dovrà pagare per lavorare e infine Acqua e Aria saranno gestiti dai privati)
RispondiElimina@Lorenzo...Si ho constatato anche questo, però il loro dislocare la mente in una bolla isolata dal mondo non fa che aggiungere inconsistenza. L'esempio dell'evoluzione dei gesti cruenti è si esplicativa, però non mi sembra appropriata perchè ha come protagonisti i già grandi. Quello che invece ti chiedo è:
RispondiEliminaNon pensi che questo iter educativo, non sia quasi appoggiato dal sistema, per motivi più o meno palesi?
@Mr. H...Della serie mi piace questo elemento ;-) L'acqua in superficie 18/19° e 14/15° in profondità oltre i 20 metri.
@Zio..Pene corporali da reitrodurre anche per signori incravattati, colti e titolati, per mantenere una certa equità..;-)
@Tiziana...Apoteosi della natura...magari!!!
@Web Runner..."Io li sfiocinerei dai nocchini", pensavo che l'atletica fosse il tuo sport, invece anche l'abito acquatico ti garba parecchio...;-)
@Marianna...Le sigarette fanno male, poi io sono un non fumatore accanito :-D
@Hobina...Devo esser più vecchio perchè ricordo che con 500 lire ci facevo una rosetta con il salame...:-)
@Adriana...Ti piace solo la citazione? :-(
RispondiEliminaPensavo di aver destabilizzato qualcosina in più...;-)
@Angeloblu...Quando parti per Utopia faccelo sapere perchè organizzo un bel gruppo ;-)
@Lorenzo...Non so se hanno ideali, perchè in molti casi sono troppo pigri. Concordo pienamente sulla colonia, dovremmo aver anche noi il nostro giorno dell'indipendenza.
@Paolo...Benvenuto. Il tuo commento non ho ben capito se trattasi di una citazione, in ogni caso pienamente condivisibile e se non bastasse proprio ieri sera una simpatica signora di 89 anni dopo una domanda sul quale gli si chiedeva il perchè non avesse salutato una persona rispondeva simpaticamente..." a 89 anni non devo render conto a nessuno"...quindi arrabbiati pure ;-)
@Teti...A cosa è dovuta l'euforia? Ti sei scolata una bottiglia di Ballottaggi? :-D
@Turista...Quadro dalle tinte fosche, bisognerebbe aggiungere un pò di colori!!!!
@Max...Potrebbe esser un'idea quella di chiedere il permesso per fare un figlio, si potrebbe evitare di metter al mondo diverse teste di cazzo!!!!
Il problema non è neanche nella famiglia, è alla radice dell'essere umano, è nel condizionamento, è in quello che la società tutta manifesta. Oggi epoca del multitasking tutto viene consumato in fretta in modo approssimativo e le persone sembrano cloni di un modello definito dai pubblicitari, i valori sono esterni al Sé, di conseguenza soldi sesso droga alcool e noia sono il risultato nei giovani nei meno giovani e negli anziani
RispondiEliminaMmm questa mi sa di provocazione... con te non so mai come va a finire ;-))
RispondiEliminaIo passo!
A presto!
:-))
No, non mi piace solo la citazione! Mi è solo sembrata molto pertinente e adatta a sintetizzare il tuo post come una conclusione per "tirare le somme". Per il resto... sarà difficile che tu legga qualche mio commento in cui parafraso ciò che c'è scritto nel post per dimostrare che sono d'accordo. Nella vita cerco di non essere ridondante quando non è il caso, figuriamoci sui blog altrui... Se vuoi sapere che cosa mi è piaciuto di più in questo post, ti dirò che è la definizione "ex giovane": geniale!
RispondiEliminaMark è tutto assolutamente vero!!
RispondiEliminaCaro Mark qualcosa inizia a muoversi,basta guardare gli indignatos in Spagna e tra l'altro iniziano a protestare anche in altri Paesi.Saluti a presto
RispondiEliminaE' un quadro desolante ma, come dici tu, ci sono anche tanti luoghi comuni e questi, secondo me, limitano la visione d'insieme, le sfumature e le potenzialità del futuro. La famiglia, per esempio, sta cambiando. Idem la scuola, anche se ancora troppo lentamente. Le persone.
RispondiEliminaQuesta è la generazione dopo la mia (io ne ho 26) e devo dire che è vergognoso. Sto male al solo pensiero che LORO sono il fituro dell'Italia...A questo punto dico e ripeto
RispondiElimina: Ben vengano gli stranieri!!!!
Io mi chiedo solamente: quando le mie nipotine faranno discorsi del genere le prenderò a martellate oppure no? Gran bel dilemma! :/
RispondiEliminaVa beh, c'è anche un'età per essere scemetti. Mi sembra anche legittimo. Dei giovani di buon senso sarebbero inquietanti. Poi in gruppo ci si vuol far vedere, si recita una parte per darsi un tono. Il casino è quando la gente che non ha voglia di lavorare ha la mia età ed aspetta ancora il posto congruo...
RispondiEliminaIo ho sempre lavorato da che mi sono laureata e sai quante ne conosco della mia generazione che mi compativano perché mi sono sempre rimboccata le maniche?!
La scemenza è transgenerazionale.
Abbiate fiducia nei giovani.
RispondiEliminaCredo di essere il più giovane tra di voi e dunque è palese la parte dalla quale mi schiero.
C'è sempre stato uno scontro tra generazioni, i cinquantenni criticano i venticinquenni e così via.
Ho amici che sono fissati col grande fratello o amiche con i tronisti, non li capisco e mi chiedo cosa ci sia di esaltante nell'ascoltare persone che fanno regredire il proprio italiano e dicono cose tipo: puLtroppo, tu mi farebbi, tu mi dissi e così via..... e la cosa che mi fa pensare maggiormante è che questi amici di cui parlo sono laureati.
Dunque, il problema credo che non stia nel fatto che se uno studia allora è immune a certe stupidaggini che portano al regresso della specie.
E allora che fare? Io li accetto come sono, con un pizzico di invidia per il loro essere sempre felici.
I giovani sono incazzati.
I giovani come me sono incazzati, che se fanno l'università non possono lavorare e quindi campare.
Non mi vergogno a dire che l'università non me la posso permettere.
Perciò credo: nulla cambierà se l'università e quindi la possibilità di avere ruoli importanti nella società, la potranno fare solo i figli di papà che nella vita fino a 30 anni non si sono meritati un cazzaccio di nulla.
Tutto il sistema è sbagliato.
Quando, prima o poi, le cose cambieranno, sarà merito di quei giovani che hanno lottato veramente per una cosa.
Se sbaglio, ditemelo.
Un saluto caro Mark. A presto.
ASTRONAUTAPERDUTO.
Tanta, troppa superficialità! Si sarebbe detto una volta.
RispondiEliminaanche io ho fiducia nei giovani...siamo noi che gli abbiamo consegnato questo mondo...spero che lo cambino...ma infondo tutto si evolve e chi vi ha detto che questi cambiamenti non siano positivi????vi ricordate come i nostri genitori criticavano il nostro modo di essere e di fare......e' la vita!!!!!! è un cerchio e adesso siamo alla fine di una civilta'....nascera' qualcos'altro..
RispondiEliminagiovani reclusi, ragazzi ervivori, ragazze carnivori...tutto il mondo e' uguale...
RispondiEliminaEvviva le zoccole!Evviva quelli che hanno tutto e vogliono di più!Il paese va a rotoli? e perché dovrebbe pensarci una quindicenne che ha come modello unico da seguire la letterina, la velina, la scemolina? forse ci dovrebbe pensare chi ha quarantanni. C'è la mafia la camorra il mal costume? perché dovrebbe pensarci il quindicenne al quale vendono gadget supertecnologici con tette, auto con culo, telefonini con pompini, mozzarelle con sesso di gruppo? perché una bambina dovrebbe pensare di fare l'astronauta quando tutto concorre per farla diventare una perfetta imbecille? e un maschietto dovrebbe apprendere il rispetto verso il prossimo allo stadio con papà che urla "devi morire, tua madre lo prende da un negro frocio" a quello che segna un gol?
RispondiEliminaEvviva i ragazzini e le ragazzine che sono costretti a vivere in questo mondo, perché loro portano addosso il peso di tre o quattro generazioni di egocentrici consumisti superficiali, che hanno pensato solo al proprio benessere.
I ragazzi e le eragazze che vogliono fare, malgrado le generazioni passate, ci sono, solo che non se ne parla. Penso per esempio a tutte le persone che vanno sul blog di Lorella Zanardo, ci sono tante ragazzine e ragazzini che si pongono domande, che vorrebbero una società diversa e poter costruire una vita nuova, ma ciò contro cui si scontrano è un mondo di adulti che li usa come mezzi per soddisfare i propri bisogni materiali ed emotivi.
..un attimo di reazione, ecco.
Tanti saluti Mark ^_^
Eh, ma sono i quarantenni che fanno il mondo, non iquattordicenni però.
RispondiEliminaAzz...dopo un 13 ore di lavoro mi trovo un po in confusione, ma provo a rispondervi :-)
RispondiEliminafilm "il divo" su G. Andreotti e che per me rimane mitica).
RispondiEliminaRicordo che avevo 10 anni e non andai a vedere il film "spetters" perchè mi raccontarono la violenza contenuta e mi impressionai. I giovani erano arrabiati anche allora. Viviamo inoltre un'epoca che non ha vissuto gli orrori di una guerra, della fame, e quindi più generazioni non si sono confrontate con il dolore che ne deriva. Non possiamo dirci tristi per questo. Abbiamo vissuto l'epoca più splendida che si ricordi in termini di benessere. Non si è dovuto lottare per la sopravvivenza. Queste cose contano.
Poi la civiltà dell'immagine ha sfondato ogni confine, è entrata in casa e adesso possiede i cervelli, ci vuole un esorcista per riparare al danno.
Ma non è solo questo, è molto di più e non condanno affatto i genitori per un motivo molto semplice, lo stesso che coinvolge anche l'economia. Una volta il filosofo Massimo Cacciare parlando della competitività internazionale disse:
"La domanda non è se i diritti dei lavoratori vadano tutelati. La domanda è se un paese che difende i diritti dei suoi lavoratori rimane competitivo, in un mondo ormai globalizzato, contro un altro paese che non li tutela". Quindi se quel paese, che pur vorrebbe tutelare i suoi lavoratori, non venga invece espulso dal mercato proprio a causa del suo impegno sociale e civile, in quanto non più competitivo.
La stessa cosa riguarda i genitori, le famiglie, tutto ormai: una famiglia che voglia allevare un figlio secondo certi criteri, creerà forse una persona migliore, ma probabilmente questa persona sarà un disadattato in una competizione sociale quotidiana. "In un paese di storpi, chi è diritto è il vero storpio". Il diverso.
Lo so perchè io sono stato costretto nell'adolescenza a interessarmi di cantanti, musicisti, marche di jeans, etc, per avere quel minimo di vita sociale che deve convenire ad una persona "normale". Non parliamo poi del rapporto tra i sessi in cui un escluso dal gruppo ha scarse reali prospettive di interagire, visto che i giovani si muovono comunque in gruppo e fanno gruppo. L'isolamento in sè non è una bella cosa, anche se sei isolato in virtù di valori che potrebbero essere "migliori". Poi sono gli stessi educatori a spingerti ad essere "un po' peggio di così, ma anche meno isolato di così". Che scelta possono avere le famiglie? (segue)
(Scusate, prima ho fatto un cattivo copia-incolla!)
RispondiEliminaCiao,
io vado un pò, ma non troppo, in controtendenza perchè ovviamente "è un po' più complicato di così" (frase che ho preso dal film "il divo" su G. Andreotti e che per me rimane mitica).
Ricordo che avevo 10 anni e non andai a vedere il film "spetters" perchè mi raccontarono la violenza contenuta e mi impressionai. I giovani erano arrabiati anche allora. Viviamo inoltre un'epoca che non ha vissuto gli orrori di una guerra, della fame, e quindi più generazioni non si sono confrontate con il dolore che ne deriva. Non possiamo dirci tristi per questo. Abbiamo vissuto l'epoca più splendida che si ricordi in termini di benessere. Non si è dovuto lottare per la sopravvivenza. Queste cose contano.
Poi la civiltà dell'immagine ha sfondato ogni confine, è entrata in casa e adesso possiede i cervelli, ci vuole un esorcista per riparare al danno.
Ma non è solo questo, è molto di più e non condanno affatto i genitori per un motivo molto semplice, lo stesso che coinvolge anche l'economia. Una volta il filosofo Massimo Cacciare parlando della competitività internazionale disse:
"La domanda non è se i diritti dei lavoratori vadano tutelati. La domanda è se un paese che difende i diritti dei suoi lavoratori rimane competitivo, in un mondo ormai globalizzato, contro un altro paese che non li tutela". Quindi se quel paese, che pur vorrebbe tutelare i suoi lavoratori, non venga invece espulso dal mercato proprio a causa del suo impegno sociale e civile, in quanto non più competitivo.
La stessa cosa riguarda i genitori, le famiglie, tutto ormai: una famiglia che voglia allevare un figlio secondo certi criteri, creerà forse una persona migliore, ma probabilmente questa persona sarà un disadattato in una competizione sociale quotidiana. "In un paese di storpi, chi è diritto è il vero storpio". Il diverso.
Lo so perchè io sono stato costretto nell'adolescenza a interessarmi di cantanti, musicisti, marche di jeans, etc, per avere quel minimo di vita sociale che deve convenire ad una persona "normale". Non parliamo poi del rapporto tra i sessi in cui un escluso dal gruppo ha scarse reali prospettive di interagire, visto che i giovani si muovono comunque in gruppo e fanno gruppo. L'isolamento in sè non è una bella cosa, anche se sei isolato in virtù di valori che potrebbero essere "migliori". Poi sono gli stessi educatori a spingerti ad essere "un po' peggio di così, ma anche meno isolato di così". Che scelta possono avere le famiglie? (segue)
E dire che io frequentavo la chiesa, quindi ottimi valori, etc... Ma all'interno del gruppo, innocentemente, subivamo tutti gli influssi che hanno poi portato il disastro di oggi. Non c'era niente di male nel guardare la TV, spendere in cose inutili, credere nei governanti e in quello che scrivevano i giornali, scegliere i capi con un po' di pubblicità declamata... Quindi non ci sono stati errori di sorta, le generazioni che sembrano rammollite sono sostanzialmente sane in quanto non presentano aspetti devianti. Il problema infatti non riguarda i giovani, ma la Società nel suo insieme. I giovani, come qualsiasi animale o uomo, in qualsiasi contesto etologico, stanno solo seguendo il branco. Non sono devianti, capite, stanno solo seguendo il branco. E cos'altro dovrebbero fare, chi gli insegnerà la vita, dove possono mai guardare?
RispondiEliminaL'alternativa è quella di renderli davvero devianti o (positivamente) asociali. Non illudiamoci, un santo in una comunità di peccatori è comunque un asociale, e non può essere altrimenti. E' uno che parte con un handicap in una competizione che dura tutta la vita. A scuola, al lavoro, nelle relazioni sociali, amorose, essere "integrato" è una strategia di sopravvivenza e successo migliore del "non esserlo". E non parlo del mondo moderno, è sempre stato così.
Il problema, francamente, non lo vedo nei giovani, è cambiato qualcosa nel mondo intero, nella sua percezione, nella possibilità di espandere le critiche che prima si facevano in casa o al bar, al mondo intero. E', come al solito un problema di comunicazione. Vediamo tutto, sappiamo tutto (crediamo di sapere). Prima potevamo solo criticare (nel senso positivo di esprimere un giudizio) solo in piccolo adesso espandiamo il giudizio. La tecnologia ha ridisegnato tutto. Non riusciamo noi a gestire questo mondo moderno, deve farlo un giovane che lotta ogni giorno per essere accettato dall'universo che lo circonda, per esserne all'altezza ed è ancora privo di quell'esperienza di vita che gli abbia insegnato come fare.
Qualche anno fa una canzone in Francia ha avuto molto successo: "E' duro essere un bambino". O un giovane. Lo è sempre.
@I Am...Hai aggiunto altre considerazioni, che per spazi ristretti giacciono nella mia mente ;-)
RispondiElimina@Saa & Adriana...:-)
@Lorenzo...Non saprei se MTV ha questo potere di irretire le masse giovanile, sicuramente le stordisce, il prodotto modello teletabbies!!!
@Lorenzo2...Abbattere gli archetipi, sembra la soluzione migliore. Però noto in ogni tuo commento una fonte che mi riporta sempre verso quel mio concetto di azzeramento...del tipo abbiam scherzato, ora si fa sul serio. Sono tremendamente d'accordo con molti dei tuoi concetti, ma mi sfugge sempre la soluzione. Può bastare un resettare il "noi" stessi per avere speranze ;-)
@Spazzolone...Tutto tremendo, è già troppo!!!
@Cavaliere...ogni cosa che porta al cambiamento è sempre ben accetta, perseverare sugli stessi errori non ha senso...ma riusciro a vederene i risultati?
@Carolina...Forse non riesco a vedere i cambiamenti, perchè di contro vengono soffocati da negatività ancor peggiori...però sul fatto che non riesco a vedere le sfumature è perfettamente vero.
RispondiElimina@VioletP...Gli stranieri portano la loro "fame" di progredire la loro situazione, ma con il tempo perdono questa spinta perchè il sistema si sta sempre più chiudendo a riccio, difendendo sempre più ogni piccolo spazio, a discapito del tutto.
@Petrolio...Non saprei cosa risponderti, specialmente se la zia esprimesse i suoi concetti come nel suo blog, stupendo quanto complesso ;-)
@Sara...Una scemenza tramandata come un'eredità, quindi più si andra avanti e più vi sarà un'accumulo di capitali. Sante parole quelle di mia nonna che diceva e meglio morire senza un becco di un quattrino ;-)
@Lorenzo3...In questo commento così breve non ti riconosco :-)
@Astronauta...Non è uno scontro generazionale, quanto uno scollamento profondo. I titoli accademici, non sono sinonimo d'intelligenza o portatori di verità, servono solo ad identificare un determinato percorso. Poi la vita presenta troppe variabili imponderabili e casualita che dire a priori che stai sbagliando è un'atto presuntuoso. Per me imortante è mollare gli ormeggi, navigare a viso aperto, annaspare, gioire, rialzarsi, osservare, capire...insomma non fossilizzarsi. ;-)
RispondiElimina@Adriano...Giusto un pizzico!!!
@Anella...Se molto positiva nel raggionamento, e io in questo momento non riesco ad esserlo, sono consapevole questo si, ma questa positività la vorrei far mia.
@Lorenzo4...Io di dar da mangiare a quattro vermetti non sarei dispiaciuto...;-)
@Titti...Dalle tue parti, il "giovane" cosa rappresenta?
@Serbilla...Perfetta la disamina, ma ripeto la mia era una considerazione, non un giudizio. Il fatto che le generazioni di adulti lobotomizzati, abbiano abbandonato il processo evolutivo creando questo popò di robba non deve giustificare gli errori perpetrati ad oltranza da giovanotti che in prospettiva potrebbero far peggio...Comunque sono i 60enni e passa che gestiscono questo paese, i quarantenni stanno appena nascendo ;-)
RispondiElimina@Lorenzo5...Depressione? In effetti siamo al limite, sotto tanti anche troppi punti di vista.
@Exodus...Si in effetti la nonna mi raccontava di una patata divisa in quattro come cena, e il nonno che tornava dalla campagna di russia come unico superstite della compagnia. Per il paragone economia-famiglia, giusto se la base del confronto è il fine ultimo della competitività, però la famiglia non puo esser paragonata ad un consiglio di amministrazione, e i suoi figli un prodotto. La famiglia dovrebbe esser il collante, un caposaldo su cui il giovane deve attingere per poter scegliere se esser un bastardo, o un coglione. Questa consapevolezza la espleterà quando e se lo riterrà opportuno, senza per forza doversi estraniare da tutto il resto. Conosco persone che hanno fatto percorsi, come dire brillanti appaganti e qualsivoglia ed ora con gli anni sulle spalle vivono la loro relatività del personaggio realizzato e la solitudine dell'essere umano...Segue ;-)
RispondiEliminaRiprendo e sono d'accordo dal branco alla comunicazione passando per la chiesa e tutto il resto...;-)
@Tutti...Ragazzi e ragazze sono proprio esausto, però per la prima volta da quando scrivo sono arrivato, ad una "Trasformazione" finale, ovvero...Cercare un capro espiatorio per ogni problema non ha senso, perchè in questo caso tutte le parti hanno le loro dosi di colpevolezza. L'unico perdente, se tale lo vogliamo definire, è questo essere umano...un po' confuso e troppo preso da se stesso da scordare quanto breve sia la sua vita su questo mondo....Buona vita a tutti :-D
RispondiEliminavorrei rassicurare lo spirito inquieto di Gibran, non uso più la carta (salvo per lo stretto necessario, ma quella, è a fiori) quindi risparmio gli alberi però non potevo fermarmi in tutto. Si lo so che una volta si faceva con le foglie delle ortiche che sono anche astringenti, ma bisogna anche seguire un po' il progresso e le comodità. Non si può risparmiare su tutto per lasciare un mondo migliore a quelli che verranno, e se il prossimo genere umano fosse fatto tutto di piccoli Silvio (contestato mi pare da una parte avversa del popolo?) L'evoluzione della specie sceglie quelli che meglio si adattano e lui fa adattare tutti. Lo so che come Gibran non scriverò mai nemmeno in piena d'alcool, ma devo pur darmi come individuo un'illusione di vita. Che sia vuota o poco piena non posso togliermela per seguire il dettami di Toro Seduto. Devo avere rispetto del mondo ma anche di me stesso, non fosse altro per regalarmi fiori al posto di foglie di ortiche tutte le sante volte che non arrivo a fine mese.
RispondiEliminaLa cosa che più colpisce é che molti scrvono di questi argomenti ma nessuno sa veramente dire come mai siamo arrivati a questo punto. Un tempo sarebbe servita una guerra percdare una scossa, oggi sarebbe curioso abolire la TV ma anche questo é un luogo comune. A noi singoli, così soli di fronte al collettivo resta di mantenere salda la nostra personalità (se la abbiamo), dire come la pensiamo e continuare la buona bayyaglia
RispondiEliminaNon ricordo in questo momento se siamo più o meno coetanei....
RispondiEliminaUn' Analisi la tua, come al solito graditissima,
molto attenta,
con la descrizione di chi ha piena coscienza di se e di tutto ciò che gravita intorno a questo tempo,
un tempo nel quale faccio sempre più fatica a sentirmi integrata e parte attiva.....
Secondo me tutto questo va al di la di un banale scontro tra generazioni.....La verità è che a questo punto ci hanno voluto portare e......quasi tutti, un pò come "polli" ci siamo castati dentro a questo "pollaio".....
Certo che il quadro che ben descrivi e che abbiamo tutti sotto gli occhi è desolante. Ma non è detto che poi a un certo punto una nuova generazione esploda. Non so come, non so con quali rivendicazioni, magari solo con la voglia finalmente di decidere della propria sorte, ma che esploda. Mi piace pensarla così.
RispondiEliminati ho messo il +1 :) capito!!!!!
RispondiElimina@Mariolino...Benvenuto. Rispetto, una parola delle Terre perdute, sibila come il vento, riscalda come il sole. Certo non aiuta ad arrrivare alla fine del mese, ma è un gran bel leggere. :-)
RispondiElimina@Lorenzo...L'accostamento a Newton non lo comprendo, per ignoranza, devo documentarmi per imbastire una risposta. In questi spazi poi si fraintende spesso :-P
@Soffio...Dove siamo arrivati è un fatto, dove arriveremo un'interrogativo preoccupante. Come per le galline ;-)
@Lady...Un pollaio in grande stile, allargato ad uso e consumo di se stesso. Molto vicino agli anta...:-)
@Albeto...Esplosioni per il progresso, sa di spot, però mi da il senso della vita, della presenza della voglio di ricominciare.
@Marianna...Grazie, ma non riesco a registrarmi, ogni volta che provo a caricare la foto si imballa tutto :-(
Ciao Mark! Per il mio lavoro sai che sono a contatto continuo e diretto coi giovani. Ce ne sono di onesti, maturi e seri, come ce ne sono di falsi, vuoti e pericolosi. Cerco di trasmettere loro qualcosa, non solo a livello disciplinare ma umano. In aula nascono delle discussioni su temi caldi che sono di qualità superiore di quelli che passano in tv.
RispondiEliminaMark se mi permetti, vorrei puntualizzare su un punto con un tuo lettore.
Lorenzo scrive "Il discorso della educazione.
Premessa: la scuola italiana esiste per dare lavoro agli insegnanti, non per formare gli studenti". Mi chiedo se a scuola ci sia entrato veramente per poter affermare ciò. Ho due lauree, 4 specializzazioni e ho pubblicato libri e ricerche. La scuola mi sta dando solo precariato, ma io credo di aver tutte le capacità per formare. Quindi campo a fatica con poco più di mille euro, ma al mattino mi sveglio col sorriso pensando al mio lavoro.
Concordo con Lorenzo sulla critica ad MTV, sta trasmettendo programmi a dir poco pericolosi oltre che totalmente diseducativi.
Mark, un caro saluto :)
Dona Flor
(Non so perchè ma il tuo blog non accetta il mio profilo) :)
@DonaFlor...Non ti acetta perchè avrai fatto qualcosa di diseducativo ;-) Che vi siano differenziazioni di sostanza tra i giovani è normale, ma continuo a ripetere che la mia è un'esperienza sul campo da "infiltrato", quindi uno che vive raccontando quel che vedo come una spia, e da qualche parte nelle risposte l'ho scritto.
RispondiEliminaDimenticavo in effetti non riesco a visualizzare il tuo blog :-(
Non volevo essere polemica, è che trovo scorrette le generalizzazioni.
RispondiEliminaNon so cosa dirti del "mio blog fantasma"... sono quasi 10 giorni che blogger è tutto un problema.
Buon week end, cari saluti!
Dona Flor :)
@Dona...Qui le scuse non sono accettate, perchè salvo offese eclatanti la libertà di pensiero è una prerogativa indispensabile ;-)
RispondiEliminache citazione MERAVIGLIOSA!! la prendo in prestito! :))
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