Qui non si
sciolina buona letteratura, ma una gran dose di arrabbiatura, perché questa è
una protesi estesa, una protuberanza dell’Io. Ritorno ai vecchi concetti, di
coloro che affermano il principio di “beato
a te che non capisci un cazzo” apprezzandone sempre più il cardine con il
quale non si ha minimamente il sentore di ciò che accade realmente. Una
vita real-virtuale, che si è appropriata di una gran fetta di umanità. Se si
pensa che ciò, sia prerogativa Italiana vi sbagliate di grosso, coloro che
gestiscono lo sport in India stanno negando le più elementari strutture alle
masse, proprio quando sono immersi fino al collo nella corruzione e
nell’incompetenza,
eppur il resto del mondo ne decanta i meriti per un’economia tra le più
fiorenti, si potrebbe fare un elenco interminabile di esempi, dalla Francia al Giappone,
dalle Americhe all’Africa passando per la Cina e andando nella Russia.
Ognuno ha le proprie metodologie di ricerca per farsi un'idea, questo mio cercare, affiancato alle incompetenze del mio settore lavorativo hanno riproposto lo spirito bellicoso nel precedente post, che vorrei veder realizzato...in definitiva non dimentichiamoci che la vita si è materializzata dopo un’esplosione. Forse a molti può apparire uno sfogo estemporaneo, un’ira fine a se stessa, un atto della non ragione. Potrei esser d’accordo con voi, però tornando a bomba, preferirei far parte di quel “beato a te che non capisci un cazzo” perché in fondo il risveglio della coscienza, la condivisione, il dialogo, e ogni tipo di rapporto umano e lavorativo è ormai imperniato, intriso, inquinato dalla denigrazione, il non rispetto, la strafottenza, la scalata sociale a discapito di tutto e tutti…ma io, me medesimo in qualità di Officina in Trasformazione domando a voi, cosa fate per contrastare questa melma? Cosa vorreste fare? Non mi basta solo esser felice, io voglio di più, voglio che lo siano il maggior numero di persone…scusate, ma forse non basta isolarsi e raggiungere uno stato interiore superiore, non basta staccare la spina e disinteressarsi del resto, siamo sette miliardi, un po’ troppi per esser sopportati da questo pianeta, e figuriamoci se posso farlo io nel mio piccolo.
Ognuno ha le proprie metodologie di ricerca per farsi un'idea, questo mio cercare, affiancato alle incompetenze del mio settore lavorativo hanno riproposto lo spirito bellicoso nel precedente post, che vorrei veder realizzato...in definitiva non dimentichiamoci che la vita si è materializzata dopo un’esplosione. Forse a molti può apparire uno sfogo estemporaneo, un’ira fine a se stessa, un atto della non ragione. Potrei esser d’accordo con voi, però tornando a bomba, preferirei far parte di quel “beato a te che non capisci un cazzo” perché in fondo il risveglio della coscienza, la condivisione, il dialogo, e ogni tipo di rapporto umano e lavorativo è ormai imperniato, intriso, inquinato dalla denigrazione, il non rispetto, la strafottenza, la scalata sociale a discapito di tutto e tutti…ma io, me medesimo in qualità di Officina in Trasformazione domando a voi, cosa fate per contrastare questa melma? Cosa vorreste fare? Non mi basta solo esser felice, io voglio di più, voglio che lo siano il maggior numero di persone…scusate, ma forse non basta isolarsi e raggiungere uno stato interiore superiore, non basta staccare la spina e disinteressarsi del resto, siamo sette miliardi, un po’ troppi per esser sopportati da questo pianeta, e figuriamoci se posso farlo io nel mio piccolo.
e.. già...vengono decantati i meriti di una delle economie più fiorenti...ma a discapito della massa..e da noi l'economia va pure male a discapito di tutti..
RispondiEliminaMark ci sono almeno tre o quatro post qua dentro!
RispondiEliminaNon è detto che un blog non possa essere la punta di diamante della "estroflessione".
Io per ora rifletto su quello che hai scritto cercando di dipanare la matassa che ci hai buttato addosso.
Ciao Mark, non ho risposte ma solo le tue stesse domande che so che non avranno forse mai risposta.
RispondiEliminaAnche a me non basta essere felice se poi vedo gli altri soffrire, tu chiedi cosa facciamo per rendere le cose migliori, è una domanda che mi faccio spesso e che spesso la risposta non mi gratifica, però sono convinta che non bisogna compiere chissà quali gesta memorabili per cambiare le cose, ma operare secondo coscienza nel nostro piccolo, partendo dalle nostre famiglie.
La mia coscienza l'ho torturata, violentata, denudata e resa consapevole. Ho lottato, denunciato, urlato e inveito.. ma non è servito a nulla!
RispondiEliminaOra faccio parte del gruppo:“beato a te che non capisci un cazzo”...La melma la lascio fuori di casa, e per ora mi va bene così!
:-)
Essì, parlaiamo,scriviamo, esterniamo, lamentiamo, ma se nessuno ricorre ad una reale rivoluzione sociale, meglio starsene nel proprio cantuccio.
RispondiEliminaCristiana
ognuno di noi può fare qualcosa nel suo piccolo...bisogna cominciare da li. Dai nostri figli...i nostri giovani e spiegargli che c'è qualcosa di diverso...
RispondiEliminaPer adesso non ho risposte su quello che hai scritto...
RispondiEliminaAnch'io la penso come Anella, ognuno di noi deve cercare di fare la propria parte, senza voltarsi facendo finta di niente.
RispondiEliminaUn bacione
Siamo in un periodo di trasformazioni epocali, quando tutto è liquido, anche la felicità.
RispondiElimina@Lorenzo...Hai ragione, anche se a volte non capisco come io ci riesca...devo avere dei seri problemi ;-)
RispondiElimina@Arianna...Il gioco delle parti prevede anche il giochetto mediatico, tanto in voga.
@Vicè...Azz. Ho fatto un casotto, se provi a dipanare la matassa del mio cervello, ti candido al nobel sezione "proprietà divine" :-)
@Galatea...Si i piccoli gesti aiutano, ma vorrei qualcosa di eclatante.
@Sara...Avevo intuito il tuo percorso (finalmente abbiamo un'intesa) ma non riesco a lasciare tutto fuori, perchè dovrei abbandonarmi anch'io fuori.
@Cristiana...E allora che fare per uscire dal cantuccio?
@Anella...Quando e se ne avro incomincero da loro, per il momento mi "accontento" di soffocare tutti gli altri.
@Titti...Speravo che avresti avuto qualche indicazione almeno :-)
@Kylie...Mettiamo che faccio la mia parte, mentre c'è uno che fa la parte contro di molti altri, mi sembra un discorso impari.
@Alberto...Le trasformazioni in Officina in trasformazione mi sembrano delle modalità di tutto rispetto :-D
riuscire a rendere felici il maggior numero di persone sembra una missione impossibile...
RispondiEliminaMARk, grazie per il tuo commento al mio blog
RispondiEliminama per cancellare un commento non adeguato è sparito anche il tuo. ti chiedo scusa :)
Non credo vi siano differenze rispetto al passato. Abbiamo solo mezzi di distruzione più potenti e RAFFINATI. Possiamo esercitare la malvagità umana con le mani sempre pulite. Per malvagità intendo proprio quello. Quando ho un pezzo di pane e siamo in due a volerlo cadono le maschere.
RispondiEliminaPer il resto è uguale al passato.
La domanda dovrebbe essere, a mio avviso, "quanto potere ho io" di far andare le cose in un certo modo. In base al potere che mi riconosco posso agire. Ma se non ho potere e voglio fare Sansone non rideranno neppure i polli. Se poi il potere è delle masse, Dio mi scampi! Le masse non sono neppure umane, basta vedere il Trony nel Lazio su you tube!!!
Come sopra...
RispondiEliminaSiamo impotenti o siamo tutti degli egoisti? Non ho risposte.
Non posso dirti che non sia scoraggiante sapere che la Soluzione definitiva non è nelle nostre mani. Penso però che la cosa migliore da fare è cogliere tutte le occasioni che ci si presentano di migliorare le cose. E poi la catena delle conseguenze positive non puoi sapere dove arriverà :)
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