Non chiedi il permesso, ma è come entrare in un libro di storia, vero, non artefatto, in una tradizione tramandata nell’interezza dello stivale. Questa è la fotografia che ho scattato e fissato nella camera oscura destinata al pensiero. Il tutto scaturito dalla semplice richiesta di una tovaglia un “po’ a modo” per la cena della sera, che ha destabilizzato la routine quotidiana, mentre la suocera ricercava tra i cimeli qualcosa che potesse andare per l’occasione, rivivevo ad occhi aperti scene vissute a casa dei mie genitori, dove c’erano e ci sono ancora posate, biancheria, piatti e bicchieri a far bella mostra per le grandi occasioni. I ricordi si spostano a casa di mia nonna, dove all’apertura di credenze o ripostigli si diffondeva nell’aria l'odore acre delle palline di naftalina, che la leggenda narra dovessero esser deterrenti alle tarme. Ora è tutto cotto e mangiato, fast-food da quattro soldi, non c'è tempo per ripercorrere riti e tradizioni, e nel contempo non ha alcun senso accumulare per non usare, eppur la nostalgia del rito in se mi prende come un cappio alla gola. Allora apro una busta di plastica sigillata come uno scrigno, con su ancora il prezzo in lire, una serie di cartoline esplicative del prodotto, un'attenzione maniacale che a malapena ricordavo, imbandiamo la tavola e torniamo ai fornelli, da lontano ammiro quel capolavoro e penso, che spreco usarlo come tovaglia. La serata è scivolata con piacere, tranne per quella tovaglia apparecchiata, ridipinta con il rosso del vino e il nero del caffè.
tra un po' di sto' passo mangeremo tarme in piatti di plastica.
RispondiEliminaMi passi la ricetta ;-)
Elimina(ovviamente in piedi)
RispondiEliminaPensavo che con la consumazione avevo diritto al posto seduto :-(
EliminaMi sono ritrovata nello sgabuzzino alla ricerca del passato ;)
RispondiEliminaP2
Cosa hai trovato?
EliminaIo non ci rinuncio a certi 'lussi' . Cucino e imbadisco regina di me stessa o di eventuale corte.
RispondiEliminaVolendo il tempo si trova, basta volerlo veramente.
Bel post:)
P.S.
Ho corretto il link;)
Sento il profumo ;-)
EliminaSono pienamente d'accordo: la cucina è un luogo sacro, e la sala da pranzo ne è una diretta dipendenza! Non so se hai visto 'Il pranzo di Babette', (penso di si) ma questa scena è proprio una conferma di quello che pensiamo:
RispondiEliminahttp://youtu.be/VMrUMLCeOnw
Noooo!!!! Devo provvedere o mi consigli il libro?
EliminaDevi provvedere : è da vedere
EliminaNo :-) non sono d'accordo. C'è ancora spazio per un certo tipo di tradizioni, fanno ancora bella mostra nelle case di molti di noi. La cucina non è solo un nuovo sacro. E' anche IL luogo per eccellenza, quello dove tutto nasce. Dal cibo, alle relazioni, alle parole che cambiano la vita.
RispondiEliminaNon mi riferisco alla perdita di tradizioni per gli "incontri" nelle cucine, ma alle sensazioni perse per quello spasmodico accantonamento di oggetti che le vecchie generazioni avevano e che noi per forza di cose abbiamo perso. ^_^
EliminaE'uno spreco non godere di alcuni oggetti, tanto più che spesso ci riportano alla mente scene del passato.
RispondiEliminaInteressante il tuo post.
Cristiana
Vallo a spigare a mia nonna che pensa che accumulare tali cimeli sia una cosa giusta :-)
EliminaQuanti bei ricordi di un passato non poi tanto lontano, a ben guardare!
RispondiEliminaBen guardi bene :-)
EliminaDa ragazza trovavo certe cose assurde, anche perché non sono cresciuta in una famiglia con il senso del "corredo", ma dopo i 30 anni certe cose ho iniziato a ricercarle a prendermene cura.
RispondiEliminaMi piace mettere lenzuola ricamate nel letto degli ospiti, mi sembra un modo per dire che la loro presenza a casa mia è assai gradita.
A malapena usavo le lenzuola per me, certo ora ho dovuto cambiare le abitudini, e la cosa non è malvagia. :-)
EliminaA casa dei miei senza tovaglia e la tavola apparecchiata a modo non si mangia.
RispondiEliminaPure io quando ho ospiti sfoggio qualcosa di particolare sulla tavola. Mi piace, anche se i miei ospiti non sono per nulla formali.
Buon sabato.
Il problema è che non ho nemmeno il tavolo figuriamoci la tavoglia :-D
EliminaP.S.
Sono come si suol dire in work in progress!!!!
Un caso evolutivo o involutivo?
RispondiEliminaEra solo questione di apparenza. Mai sopportato l'accumulo di cimeli e soprattutto non amavo il fatto che "per le occasioni speciali" soltanto si usassero certe accortezze. Come a dire che solo se avevi ospiti o estranei era un'occasione importante.
RispondiEliminaOgni volta che si rompeva un bicchiere del "servizio buono" io godevo. Almeno così prima o poi quella farsa sarebbe finita e magari il servizio buono, anche se dimezzato, iniziava ad essere usato anche per occasioni molto meno mondane, ma forse più importanti.
Esatto!!! Ogni giorno è un'occasione importante da godersi al meglio. ^_^
EliminaChe bello questo post! Mi fa rivivere le sensazioni che provo quando riapro le scatole del corredo di mia madre o ritiro fuori le sue stoviglie e piatti "buoni". Peccato che non si possano usare (mia madre non vuole, conserva tutto come reliquie!). Non so, forse anche questo suo atteggiamento contribuisce a creare il senso di irrealtà, di essere al di fuori e al di sopra del tempo.
RispondiEliminaBuona domenica!
Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto ;-)
EliminaUna volta ogni tanto si può pure fare, anche per dare soddisfazione alle suocere ;-)
RispondiEliminaMmmmmm!!!!! per quieto vivere :-D
EliminaChe bel post,Mark.e poi,ogni commento una visione diversa,il bello del confronto.Io avevo rifiutato a priori il concetto di corredo e di accumulo,ma da qualche anno faccio incetta di tutto ciò che mi riporta al passato,e gusto le cose che mi piacciono,usandole anche nel quotidiano.
RispondiEliminaUn po di nostalgia ,col tempo,è permessa.
Sarà l'istinto della sopravvivenza, per la nostalgia....permettiamocelo ;-)
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