Siamo qui a commentare una delle tante, e oserei un consuete, anomalie di questo tempo, Fiat e l'accordo su Pomigliano. Sotto il vessillo sventolante, tanti numeri (n.d.r. esseri umani) in attesa, con le speranze, i sogni, la disperazione e quel bagaglio di emozioni che li accompagna. In nome della democrazia, migliaia di numeri, dopo gli accordi tra compagni di merende, il 22 giugno sfideranno il loro destino in cambio della vita, non c'è scelta, in palio l'onore (indigesto) o il pane della sopravvivenza.
Vorrei immedesimarmi e queste persone, non numeri, nelle loro paure, e mi chiedo, se avessi un mutuo sulle spalle, un bimbo che quando torno a casa mi guarda con il sorriso irriverente, un genitore affaticato dall'età, la prospettiva di una famiglia dietro l'angolo....cosa farei?
Voterei di "si", accetto il ricatto, fate di me ciò che volete...poi torno a casa apro il Corriere dello sport e leggo: "Pepe alla Juve"...penso "grande"... il prossimo anno con qualche altro acquisto puntiamo allo scudetto ...costo 10 milioni in 4 anni, più di 2 milioni con le tasse, per un totale di almeno 18 milioni.....AZZ!!! solo un anno di stipendi dei 5000 lavoratori di Pomigliano...e come se non bastasse....la decisione di tornare al dividendo, per un ammontare complessivo di 237 milioni, come dice Marchionni «riflette la normalizzazione dei mercati dei capitali quale fonte di finanziamento per il gruppo», ma anche la convinzione che la società «ha la capacità di continuare a generare utili»...si ma utili a chi?....ma mi faccia il piacere, diceva qualcuno.
.........nil difficile volenti................
RispondiEliminaE cari signori forse non avete capito che esiste la crisi, che SIAMO in crisi.....ehmm...siete in crisi....e pertanto, per cercare di superare INSIEME questo brutto momento, VOI DOVETE rimboccarvi le maniche.
E noi GRANDI DIRIGENTI possiamo aiutarvi anche grazie alla democrazia.....come vi chiederete......ma è semplice con un bel REFERENDUM, massimo esempio di democrazia, noi vi proponiamo il quesito e voi e solamente voi deciderete del vostro futuro.
Il quesito brevemente vi chiederà:" O ACCETTATE LE NOSTRE CONDIZIONI O TUTTI A CASA" a voi signori operai elettori la scelta della vostra vita.
Questa è una triste parodia di quanto sta succedendo a POMIGLIANO, in un solo colpo si sono cancellati trenta anni di conquiste sociali, e solo ora stiamo assaggiando il vero significato della parola CRISI.
Io PURTROPPO caro Mark, forse come te, non vedo via di uscita a questa situazione, e se fossi un operaio di pomigliano, padre di famiglia con un mutuo o un prestito da estinguere sulle spalle, anche IO avrei votato SI ACCETTANDO TUTTO.
E si purchè mi facciano lavorare...........
La brutta morale di questa storia è che con un atto di democrazia (il referendum) si è uccisa la democrazia accettando un brutto ricatto.
Amici di Pomigliano il mio cuore è vicino a voi
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La via di uscita la vedo, non è del tipo materiale, tangibile,piuttosto una riscoperta di valori sopiti, di una condivisione d'intenti...una vera e propria rinascita di energia che scorre nelle nostre vite...che vive vicino e dentro di noi, puntualmente non la prendiamo in considerazione....ma c'è ne sono convinto!!!!....ti invito a scoprirla, anzi invito tutti alla ricerca.
RispondiEliminaLa ricerca ha le sue insidie perchè può tramutarsi in ossessione....l'inieme fa la differenza.
RispondiEliminaArchè.
Bisogna che il valore umano torni al centro delle attenzioni.Molte volte noto che sono più importanti le macchine,che chi ci lavora.Saluti a presto
RispondiElimina@cavaliere...magari ci fossero le macchine, invece ci sono sporchi interessi di lobby e corporazioni che disprezzano la libertà e la vita e spacciano questa democrazia per oscurare la realtà.
RispondiEliminaSaluti
Ci troviamo ancorati ad accettare ricatti. Non siamo più in grado di lottare. Tutto ciò che accettiamo oggi sarà quello che ci toglieranno ancora domani, in un declino inesorabile.
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