domenica 27 giugno 2010

Senso dell'appartenenza....a cosa?

Avevo scritto questo post in un momento di trasporto, gettato li, tra le maglie della rete, poi per il mio maldestro utilizzo del PC ne ho cancellato una gran parte...preso dalla rabbia ho abbandonato tutto. Riprendere il senso non è facile, ci provo.
Le vittime cruente di altri paesi, occupano le pagine secondarie delle notizie, perché nella loro valutazione generale non regalano quel riscontro mediatico necessario per darne larga e seria diffusione. A lasciarmi allibito, sono quelle riguardanti la morte di bambini, anime ancor non contaminate dalle loro culture. L'unica distinzione riguarda la definizione, ovvero "vittime nostre" per quelle della nostra nazione, e "non nostre" per tutto il resto.
Quel "non nostro", mi da una sensazione di non appartenenza, come un fatto che non fa parte di noi, e l'indignazione e le urla per la stessa morte nel nostro paese, sono oltremodo enfatizzate. Qual'è la differenza tra quel "nostro" e quel "non nostro", non sono figli di questo mondo? L'informazione come le vite umane, non le si può cavalcare a seconda delle dislogazioni territoriali, la globalizzazione non può e non deve essere solo un rapporto economico, gli uomini non sono prodotti, la terra non è un supermercato, gli Stati Uniti non sono il Dio personificato, l'occidente non è il portatore sano della verità........"oggi non si può pensare di continuare a tenere povera una grande parte del mondo per rendere la nostra sempre più ricca. Prima o poi, in una forma o in un altra, il conto ci verrà presentato. O dagli uomini o dalla natura stessa"...questo diceva un certo Tiziano Terzani, e in fondo è quello che penso anch'io.

lunedì 21 giugno 2010

Il socialinternet

Social che?...La rete nata con altri scopi, si è diffusa e sviluppata come oggi la possiamo vedere. All'interno di questo grande contenitore si aprono tante opportunità, lavorative, affettive, di svago, di opinione, confronto, e ciò è un gran bene o almeno lo sarebbe, se gli interpreti fossero effettivamente interessati alle loro attività senza divagare, ricadendo in quelli che sono gli ordinari errori degli altri media, ovvero faziosità e disinteresse per il comune vivere. Precisiamo, non generalizzo, pongo l'accento su taluni comportamenti che esulano da quello che è, un normale interagire con i navigatori, che in alcuna altra misura potrebbero venir a contatto, e il trasformarsi della rete stessa nell'unico punto di contatto con la vita reale, perdendo di riflesso la bellezza e l'armonia che genera il contatto umano. Prendiamo i social network, assomigliano sempre di più alla realtà esterna, i contatti si limitano ad un "mi piace" una "faccina" :-) ;-) :-( o ad interagire per il rimorchio di turno, le discussioni sono futili o rissose, cercando d'imporre i propri pensieri a scapito di un reale punto d'incontro, non c'è la voglia di mettersi a nudo, di estirpare quel vincolo che ci lega alla materialità delle cose, alla politica del profitto e a tutto ciò che si rispecchia nell'interesse personale. Il non trovarsi sullo stesso binario conduttore, di colui o colei, che si trova nelle amicizie genera disappunto o non considerazione perché non in linea. Si decanta tanto la libertà, cerchiamo di applicarla dando a noi ed agli altri la possibilità di farlo, l'indifferenza o la superficialità consegnataci da un essere superiore, lasciamola nel cassetto dei ricordi.

venerdì 18 giugno 2010

Una chiacchierata con me stesso

Vorrei capirti quando mi parli, quando urli, quando esprimi i tuoi malesseri, le tue preoccupazioni...siamo soli nessuno ci può sentire! I genitori sono lontani, lontani fisicamente, lontani mentalmente, pensano ancora che la felicità sia come bere un caffè o consumare un pasto frugale, non riescono a vederla attraverso i miei occhi, i miei gesti, le mie parole. La sorellina anche lei è lontana, con il suo modo di interpretare la vita e se stessa, di autotorturarsi per colpe che non ha commesso, siamo o non siamo insignificanti punti nell'universo? Quindi non ha senso sobbarcarsene il peso...eppur lei vive nel mio cuore, sentirà il suo battito?....e tu amore mio, con le tue indecisioni con quel coraggio sopito, scatena l'energia, ne hai da vendere, mettila a disposizione dei comuni mortali. Ora parlo con te...si proprio te...riflesso nello specchio, hai assaporato il profumo dell'essenza, cerchi il senso della libertà, la forza dello spirito, la condivisione dell'esperienza, il senso della vita, la felicità comune....ma quante cosi vuoi trovare?
Adesso ti rispondo, adorabile assillatore, non farti tante domande, datti un risposta.
Finalmente!...dove vuoi arrivare?
Non sei solo nell'universo, mai lo sarai, non perdere tempo dietro questi ingrippi mentali, azzera tutto, riparti dall'inizio, con gli occhi di un bambino, apprendi senza pregiudizi, le risposte sono state sempre sotto il tuo naso.....
Alla prossima.

mercoledì 16 giugno 2010

Il Referendum della fame e dei numeri

Siamo qui a commentare una delle tante, e oserei un consuete, anomalie di questo tempo, Fiat e l'accordo su Pomigliano. Sotto il vessillo sventolante, tanti numeri (n.d.r. esseri umani) in attesa, con le speranze, i sogni, la disperazione e quel bagaglio di emozioni che li accompagna. In nome della democrazia, migliaia di numeri, dopo gli accordi tra compagni di merende, il 22 giugno sfideranno il loro destino in cambio della vita, non c'è scelta, in palio l'onore (indigesto) o il pane della sopravvivenza.
Vorrei immedesimarmi e queste persone, non numeri, nelle loro paure, e mi chiedo, se avessi un mutuo sulle spalle, un bimbo che quando torno a casa mi guarda con il sorriso irriverente, un genitore affaticato dall'età, la prospettiva di una famiglia dietro l'angolo....cosa farei?
Voterei di "si", accetto il ricatto, fate di me ciò che volete...poi torno a casa apro il Corriere dello sport e leggo: "Pepe alla Juve"...penso "grande"... il prossimo anno con qualche altro acquisto puntiamo allo scudetto ...costo 10 milioni in 4 anni, più di 2 milioni con le tasse, per un totale di almeno 18 milioni.....AZZ!!! solo un anno di stipendi dei 5000 lavoratori di Pomigliano...e come se non bastasse....la decisione di tornare al dividendo, per un ammontare complessivo di 237 milioni, come dice Marchionni «riflette la normalizzazione dei mercati dei capitali quale fonte di finanziamento per il gruppo», ma anche la convinzione che la società «ha la capacità di continuare a generare utili»...si ma utili a chi?....ma mi faccia il piacere, diceva qualcuno.

lunedì 14 giugno 2010

La verità

La verità oggettivamente vera, e falsa fino a prova contraria. Così ho titolato il mio stato su facebook....sono millenni che le prove vengono occultate e contraffatte, a partire dalle tre grandi religioni monoteistiche, non ci addentriamo altrimenti mi mandano sul rogo per blasfemia. Non sono per la tesi del complotto a tutti i costi, ma mi arrogo l'ardire di un ragionevole dubbio. Darwin nella sua teoria dell'evoluzione non poteva prevedere uno sviluppo in questo senso, ovvero l'evoluzione dei corpi privi di cervello....eccolo là, starete pensando, il giudice al disopra delle parti.....io non voglio affermare le mie ragioni, vorrei solo aver la possibilità di poterne discutere con chiunque e nelle più svariate modalità, prive delle influenze malsane e indottrinatrici di un sistema oltraggiosamente fazioso e di parte. Questo è un grido con l'eco smorzato, non prende vigore nelle menti troppo distolte dalle faccende quotidiane, questo mi rattrista. La verità è un bene da tutelare come la Libertà che vive in ognuno di noi, fermiamoci un istante e torniamo a pensare con le nostre teste, prima di perdere la possibilità di poter capire cos'è la verità.

venerdì 11 giugno 2010

Nuova grafica

La nuova grafica è frutto di assidui studi informatici, giornate e nottate a buttar sangue.....vabbè siamo sinceri il tutto fa parte delle nuove opportunità offerte dalla piattaforma...blogger....mi piacerebbe avere le vostre impressioni...buona condivisione.

mercoledì 9 giugno 2010

Il bavaglio

In questi giorni ho provato a partorire qualche idea, e sinceramente se fossi una donna avrei avuto un travaglio lungo e doloroso, per poi concepire il pargolo con il cesareo, con il quale i ginecologi, che addirittura li amano, avrebbero continuato a costruire le loro fortune economiche, con il subdolo sistema dei rimborsi. Tornando al pargolo, la mia non è un'idea piuttosto una considerazione. Qual'è lo scopo di una legge? Per me non è altro che un rimedio artificioso per ovviare ad una carenza o ad un errore umano. Esempio scemo....se nessuno ruba che senso avrebbe fare una legge per metter dentro i malfattori? Vabbè starete pensando, i soliti discorsi utopistici...ok vi do ragione, ma non potete neanche dire che non sia vero. Allora perché dovrebbero metterci il bavaglio se al posto di concentrarci sulla mera diffusione di un fatto, provassimo a costruire seriamente noi stessi, le idee condivise non possono essere imbrigliate da una legge. Alle prossime elezioni al posto dell'assenteismo, del voto di scambio o del continuare sulla vecchia storia dell'ideologia, pensassimo di andare in massa a votare chiunque voi vogliate, di quei piccoli insignificanti partitini, che stanno là solo a far numero, per poi veder la faccia sbalordita di coloro che fanno della politica un lavoro, "ben remunerato" e non una vocazione a favore del prossimo...che bavaglio sarebbe?...non avrebbe prezzo, per tutto il resto gli rimarrebbe mastercacc.

Libertà

E un oratore disse:
Parlaci della Libertà.

E lui rispose:
Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto, prostrati, adorare la vostra libertà,
Così come gli schiavi si umiliano in lodi davanti al tiranno che li uccide.
Sì, al bosco sacro e all'ombra della rocca ho visto che per il più libero di voi la libertà non era che schiavitù e oppressione.
E in me il cuore ha sanguinato, poiché sarete liberi solo quando lo stesso desiderio di ricercare la libertà
Sarà una pratica per voi e finirete di chiamarla un fine e un compimento.
In verità sarete liberi quando i vostri giorni non saranno privi di pena e le vostre notti di angoscia e di esigenze.
Quando di queste cose sarà circonfusa la vostra vita, allora vi leverete al di sopra di esse nudi e senza vincoli.

Ma come potrete elevarvi oltre i giorni e le notti
Se non spezzando le catene che all'alba della vostra conoscenza hanno imprigionato l'ora del meriggio?
Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.

E cos'è mai se non parte di voi stessi ciò che vorreste respingere per essere liberi?
L'ingiusta legge che vorreste abolire è la stessa che la vostra mano vi ha scritto sulla fronte.
Non potete cancellarla bruciando i libri di diritto né lavando la fronte dei vostri giudici,
Neppure riversandovi sopra le onde del mare.

Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia già stato distrutto.
Poiché come può un tiranno governare uomini liberi e fieri,
Se non per una tirannia e un difetto della loro stessa libertà e del loro orgoglio?
E se volete allontanare un affanno, ricordate che questo affanno non vi è stato imposto, ma voi l'avete scelto.
E se volete dissipare un timore, cercatelo in voi e non nella mano di chi questo timore v'incute.
In verità, ciò che anelate e temete, che vi ripugna e vi blandisce, ciò che perseguite e ciò che vorreste sfuggire,
Ognuna di queste cose muove nel vostro essere in un costante e incompiuto abbraccio.
Come luci e ombre unite in una stretta, ogni cosa si agita in voi.
E quando un'ombra svanisce, la luce che indugia diventa ombra per un'altra luce.
E così quando la vostra libertà getta le catene diventa essa stessa la catena di una libertà più grande.
(K. GIBRAN)...by d.s.

sabato 5 giugno 2010

Amico mio...

Sono qui a parlar con te, senza peli sulla lingua, liberi nelle menti. Siamo stati educati, o forse indottrinati, con principi che cominciano a vacillare o addirittura a crollare miseramente. Le domande si susseguono senza sosta, le risposte sono flebili. Amico mio si fa tanto per parlare e stare in compagnia, ma secondo te quello che ci circonda, ha un senso?......
Le religioni professano la loro fede e i loro dogmi, eppur non abbandonano la materialità per sposare in pieno un progetto sull'essenza dell'esistenza terrena o spirituale. La logica del profitto applicata alle quotidianità ci porta a rincorrere noi stessi all'infinito, è come tentare di raggiungere l'orizzonte...che senso ha?
Questo secondo te è un mondo libero?...o l'invisibilità delle gabbie illude?...perché non rispondi?
Scusami, nei tuoi occhi il riflesso di un'anima offuscata mi preoccupa, non ti biasimo e non so dare risposte alle tue domande....siamo subdoli e superficiali, amiamo l'estetica a discapito della concretezza, ogni mezzo è lecito per raggiungere uno scopo, allora cosa c'è di buono nel essere uomini?
Siamo corpi singoli alla ricerca di noi stessi, insieme torniamo all'origine, torniamo ad essere i figli di questa terra.
Ciao amico mio alla prossima.........

giovedì 3 giugno 2010

La nostra storia, la tua storia, la mia storia.

Le risposte alle domande molte volte albergano nel passato, non nel nostro piccolo passato, ma in quello comune. Sembrano quelle nenie cantate da avi ormai scomparsi, che riecheggiano nella mente, dove i luoghi comuni tanto bistrattati, risultando invece essere ingegnosi ed istruttivi. Forse non ho passato tanto tempo con i miei nonni, o meglio, non ho passato tanto tempo con loro a dialogare per quelle incolmabili distanze generazionali che ponevano le loro figure, come feticci da rispettare senza proferir parola. Eppur ricordo con commozione quando il fu nonno, parlava con occhi stanchi della campagna in Russia della seconda guerra mondiale, di quel falcidiar di vite e del ritorno a casa come di una lunga ed intensa agonia. Ora quei ricordi sopiti, mutano con il tempo sotto le spinte neolinguistiche, per non far parte dei bagagli di esperienza che ogni singolo deve trasportare. Trasmettere ai posteri in qualsivoglia misura, per non cancellare il processo evolutivo terreno e condividere le nostre menti fluttuanti per sempre, e prerogativa buona e giusta. Pesante come sempre, non è vero? Siamo qua a disposizione di tutti e tutti a disposizione, per un un unico grande intento...non dimenticare.