...condividere la visione della vita, senza pregiudizi o politche preconfezionate, dove si espone l'idea e si costruisce la soluzione...
martedì 19 aprile 2011
La felicità come una curva della motoGP
Ho scarabocchiato qualcosa sulla felicità, tra un tassello e l'altro, tra una pizza e un bacio, una chiacchiera e una discesa a mare, senza fretta tanto per dire la mia, un po' per sdrammatizzare un po' per drappeggiare questi spazi sterminati che ultimamente fatico a riempire. Non è una crisi letteraria che mi perseguita, quanto una sensazione d'impotenza che attanaglia le mie emotività e lascia strascichi ad ampio raggio, nei meandri della mia mente si intersecano troppe variabili. Non avendo confidenza con la parte matematica, mi diletto con quella voluttuaria, però se uno studio dell'università di Maastricht concentra tempo e risorse per la ricerca della curva, io mi ci tuffo in piega come in un circuito di motoGP. La curva nello specifico parla di felicità e farfuglia qualcosa in merito agli anni, come se i numeri possano intrappolare o spiegare, come fa il PIL quando si parla di economia, in poche parole distoglie l'attenzione e gira al largo dal chiarire qualcosa. Forse è un po' così che gira il mondo, tra numeri e spiegazioni, lavoro e problemi, guerra e cibo, politica e religione, tralasciando la sostanza. Le soddisfazioni personali le cerchiamo sempre nelle materialità perché ci piace toccare con mano, guardare, mostrare a noi stessi e agli altri, perché in fondo è quello che ci insegnano sin da piccoli, il perseguimento o il raggiungimento del sogno a chimera della propria costruzione. Eppur sono i dati che ci trasportano, con loro stiliamo i progetti, sembrano esser entità viventi, non creazione nel tempo della nostra mente. Ora secondo lo studio mi trovo nel limbo dell'imperfezione, non sono ne carne ne pesce, un'entita numerica che aspira al principio della felicità, una sorta di piega perenne a qualche centimetro dall'asfalto con le gomme al limite della resistenza, che grazie a doti non comuni esce dalla curva con il gas spalancato verso il traguardo...ma che cazzo dite!!!...Non è una gara, la vita è altro, le curve lasciamole agli esperti, mi godo il tracciato....sicuramente arrivo alla fine, in un modo o in un altro.
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Sai per alcuni versi capisco quello che senti, questo senso di impotenza. Io credo sia indotto. che non ti appartiene. Uscire dalla routine, fare qualcosa di veramente nuovo, non deve necessariamente essere straordinaria, emplicemente nuova, mai fatta...
RispondiEliminaSicuro che arrivi alla fine
Mi piace molto il tuo ultimo passaggio"Non è una gara, la vita è altro, le curve lasciamole agli esperti, mi godo il tracciato....sicuramente arrivo alla fine, in un modo o in un altro. ".La vita non deve essere una gara;ma la ricerca di un proprio io.Serena notte a presto
RispondiEliminaMi ci butto a capofitto in questo GP.
RispondiEliminaP2
Interessante l'articoletto che segnali, che invito a leggere. Forse è banale, ma fa pensare. Felicità è sinonimo di appagamento? Meglio il viaggio che la meta? ...a ripensare l'articolo, si direbbe, che si è felici quando si ha chiuso tutto. Ripensiamo ancora a Terzani, con la vita intensa che ha avuto, ha cominciato ad apprezzarla di più quando è andato "in pensione". Purtroppo questa suo stato non è durato a lungo ...troppe cose ho scritto?
RispondiEliminaIl tuo stato d'animo non mi è sconosciuto. Forse, per usare la metafora del GP, ho avuto qualche falsa partenza. Attendo imprevisti positivi :)
RispondiEliminaHo sempre odiato la matematica, le statistiche e le classifiche. Amo percorrere la strada, senza l'ossessione dei tempi di arrivo.
RispondiEliminaBuona giornata
Sono le curve degli economisti, che mi pare non risolvano i problemi attuali.
RispondiEliminaRispondo anche qui alla tua richiesta del perchè abbia postato la foto del monumento:
Perchè mi ricorda un'Italia unita di fronte all'invasore. Ricorda che uomini e donne rischiarono la vita per la loro libertà e per i loro diritti.
Mi piacerebbe che anche ora ci fosse più attenzione al nostro paese.
Non c'è più un invasore esterno ma un invasore interno, la cui avanzata non abbiamo ancora sbarrato.
Empatia si , si tratta di empatia.
RispondiEliminaCurve... impossibile non citare il grande architetto Antoni Gaudì: la retta è la linea dell'uomo, la curva è la linea di Dio.
RispondiEliminaIo penso che ci possa essere felicità in tutti gli anni della vita. Anche se è una felicità di sapore e intensità diverso. Quando si è giovani è la felicità dell'incoscienza, quella che hai quando sai di avere tutte le porte aperte davanti e ti butti in tutto quello che puoi fare. La vecchiaia ti da' la felicità della capacità di assaporare ogni istante come l'ultimo. Nel mezzo del cammin di nostra vita è la felicità del sapere che stiamo costruendo qualcosa.
RispondiEliminaTemistocle
Sai che non so cosa scrivere? Sì, sono disarmata, come si suol dire.
RispondiEliminaTi auguro una serena giornata
Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche un'infelicità perfetta.
RispondiElimina("Se questo è un uomo" Primo Levi)
Direi che di goderci il tracciato, sì, e se troviamo una curva basta mettere la freccia :)
mi piace questo post
RispondiEliminala vità è un po' così
"Si dice che quello che cerchiamo sia un significato per la vita.
RispondiEliminaNon credo sia questo.
Credo che cerchiamo un’esperienza che ci faccia sentire vivi".
Joseph Campbell
Anche io sono in una fase priva di definizioni specifiche. A volte penso che questo stato sia foriero di buone novità, a volte fatico a stare a galla. Penso che il significato della vita ce lo creiamo noi, ad hoc, secondo le nostre esigenze, speranze e paure.
RispondiEliminaQuello che hai scritto all'inizio è bellissimo, poi hai finito con quella frase d.o.c "le curve lasciamole agli esperti"che dire .....
RispondiEliminafavoloso!
Mi piace la strada sterrata, ma da percorrere a piedi, in tranquillità... per arrivare senza fretta, cioè, al momento giusto :)
RispondiEliminaPenso ora che quello era un giorno felice. Ma purtroppo è raro riconoscere i momenti felici mentre li stiamo vivendo. Noi li riconosciamo, di solito, solo a distanza di tempo. (N. Ginzburg, Caro Michele)
RispondiEliminache detto in altre parole potrebbe diventare:
Caro Mark,
di solito, i momenti felici li riconosciamo di giorno, vivendo.
mentre riconosciamo a distanza quello che un tempo era felice.
Ma ora purtroppo è raro riconoscere. Penso solo Noi stiamo li
@I am...La fine è in senzo letterale "morte". Non nel senso depressivo o altro solo come fine ultimo della vita. Il mio stato, è una sensazione che non riguarda me, quindi quel senso d'impotenza si acuisce.
RispondiElimina@Cavaliere...Al trotto diciamo...;-)
@P2...Buona gara...:-D
@Alligatore...Scritto troppo? Perchè hai paura di rimanere impantanato? Certo aspettare la pensione è dura, perchè se non sbaglio la dovrebbero sostituire con i buoni pasto....;-)
@Danilo...Il mio stato non è negativo, anzi, però ci sono fattori imponderabili che alterano alcuni frangenti.
@Tim...La tua disquisizione è una gran cosa...;-)
RispondiElimina@AnemoneV...Per quale motivo? Forse hai itravvisto cose spiacevoli?
@Frammentaria...In curva non si sorpassa al massimo si sfrutta la scia. Comunque il raffronto da te citato non è male...;-)
@Pupottina...Grazie e benvenuta....:-)
@Exodus...Le esperienze sono i piatti di portata essenziali per la nostra vita, condivido pienamente...;-)
@Carolina...Non cerco il significato della mia vita, mi arrovello troppo in quelle vite che mi ruotano attorno e per il quale vorrei far di più.
RispondiElimina@Marianna...Che dire...Grazie...:-)
@Maraptica...La strada sterrata è l'ideale, con i tempi giusti quasi perfetta...ma oggi la motoGP è più calzante, sia per la velocità che per la difficoltà.
@Teti900...Benvenuta. Penso di comprendere i momenti, li conservo e li assaporo, ma sono quelli delle persone care che vorrei mutare. L'IO è salvo è il LORO inacessibile che mi preoccupa.
Sono sensazioni che ultimamente avvolgono anche me...la vita è piena di ostacoli a volte si riesce a scavalcarli, altri no per arrivare a questa meta che tutti ci siamo prefissati...la felicità...non so che dire al riguardo in questo momento...Bufalino diceva "la felicità esiste ne ho sentito parlare" continueremo a perseverare...
RispondiEliminaun abbraccio mio caro Mark...
la felicità arriva quando smetti di cercarla. Sembra una frase fatta, ma non lo è. Più la insegui e più ti sfugge. Poi un giorno dici: ok, basta, quello che viene viene. E a ondate, (di pochi secondi, s'intende!) arriva quella gioia inattesa per una sciocchezza. Almeno a me succede così. Cerco di restare serena il resto del tempo, anche se qualche volta "sgravo" anche io. Ma arrabbiarsi fa bene, dicono. A esser triste, invece, non ci penso proprio. E spero di non farlo mai.
RispondiElimina@Angeloblu...Bufalino chi era? La moto che porto sembra un mezzo affidabile e potente non facile da guidare, ma si può fare...:-D
RispondiElimina@Pupottina...Di già....;-)
@TuristaDm...Io non la cerco è lei che mi trova e mi insegue tra una curva e un'altra...;-)
Siamo in due allora..
RispondiEliminaBuona Pasqua!
RispondiEliminaUn bacione
Buona Pasqua :-)
RispondiEliminaBufalino era uno scrittore italiano che a suo tempo avevo scovato per caso e questa frase mi è rimasta impressa nella mente...quando serve la tiro fuori come da un uovo di Pasqua...a parte i scherzi volevo augurarti una serena e felice Pasqua...e una bella pasquetta!!!
RispondiEliminaUn abbraccio Mark...
Ricabio gli auguri a tutti...non abbuffatevi...:-)
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